capitolo 29

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Tutta la delusione si trasformò in rabbia, Angie sentì le gambe molli perché tutta la sua forza si concentrò nel braccio e dal braccio alla mano che partì per schiaffeggiare quel ragazzo che lei amava.

Che aveva imparato ad amare.

Che le aveva spezzato il cuore con una sola frase.

A quella improvvisa reazione così violenta Liam sobbalzò, ma non era affatto sorpreso. Conosceva bene sua sorella, voleva dire che era davvero arrabbiata. Ma questo non gli avrebbe impedito di farla una bella lavata di testa.

Zayn invece rimase immobile davanti a lei, non sapendo come reagire.

“sei davvero incredibile...” disse Angie trattenendo le lacrime “non puoi avermi mentito”.

Lui si riprese e con tono neutro affermò “che ti piaccia o no questo sono io piccola Payne, è stata tutta una recita” alzò un sopracciglio “le mie parole erano solo cazzate, dovresti fartene una ragione”.

Si scansò digrignando i denti e sentendosi una stupida ad avergli creduto  “vattene...non rivolgermi mai più la parola”.

Senza continuare il ragazzo andò via, senza guardarsi indietro e infilò il casco mentre Angie era ancora lì, immobile come se fosse una statua.

Dopo che lui se ne fu andato Angie rientrò in casa, bisognosa di sfogarsi e di urlare, salì le scale ma Liam la fermò “dobbiamo parlare di un paio di cose”.

“ho sbagliato, lo so, ma...” iniziò sua sorella.

“Angie tu mi hai tradito!” alzò la voce il ragazzo “andare a una festa senza dirmi nulla...”.

Angie strinse la stoffa spiegazzata del vestito “è stato solo un colpo di testa”.

 “hai almeno idea di come mi sento adesso?” domandò Liam.

Lei si voltò, il suo sguardo era di pietra “non venire a farmi la predica adesso” disse abbassando lo sguardo “so tutto di te e Liz”.

Suo fratello strinse i denti “non stiamo parlando di me adesso, ma di te e di...cavolo, Zayn?!” pronunciò il nome del ragazzo con rabbia, come se anche il nome del ragazzo gli provocasse irritazione.

Angie guardò Liam con frustrazione “no, non parliamo solo di me adesso, parliamo anche di te!” si spazientì la ragazza “perché hai sempre i turni serali dimmi un po’?” domandò furiosa “perché ogni santa sera ti vedi con lei, senza dirmi niente!”.

“che male c’è?” domandò Liam.

“nessuno, non c’è niente di male Liam, ma avrei gradito che tu me ne parlassi!” gli urlò Angie con voce stridula.

“almeno la mia ragazza non mi ha usato”.

Le lacrime pizzicarono gli occhi di lei “questo non dovevi dirlo...” singhiozzò.

Liam sospirò, deluso “non è tanto per lui, ma per quello che hai fatto. Credevo che noi due fossimo una squadra”.

“lo credevo anch’io, ma a quanto pare ci sbagliavamo entrambi”

Senza nemmeno lasciare a suo fratello il tempo di rispondere corse in camera sua, non riusciva più a trattenersi dal piangere.

Si gettò sul letto, con le lacrime che ormai potevano scorrere liberamente senza che nessuno la vedesse.

Quando gli occhi iniziarono a bruciare per il troppo pianto, iniziò a urlare e imprecare con il viso sepolto nel cuscino, in modo che la sua voce rauca e i suoi singhiozzi venissero ammortizzati.

Non riusciva a crederci.

Non poteva crederci.

Dopo qualche ora, la frustrazione e la rabbia lasciarono posto alla tristezza e alla rassegnazione.

Alzandosi, Angie tolse il vestito e indossò il pigiama, cercando qualsiasi cosa che avrebbe potuto distrarla da quello strazio.

Si sedette alla sua piccola scrivania, tirando su con il naso e torturandosi i capelli.

Una bozza degli occhi di Zayn attirò la sua attenzione.

Un nuovo mare di lacrime stava per farsi spazio sul suo volto, prese il foglio, ma invece di stracciarlo lo guardò fisso e poi lo ripose in fondo alla sua cartellina.

Possibile che lui le avesse mentito così?

Ripensò al suo timido sorriso, poi alla gioia che aveva provato quando l’aveva presa tra le braccia sul terrazzo della villa.

Era stato davvero tutto finto?

Angie sospirò, e ritornò a coricarsi, pensando che se davvero tutto quello che era successo tra di loro era stata una recita, il signor Zayn Malik meritava un premio Oscar.

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