capitolo 35

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“e così le ha dato i biglietti per la partita, giusto Meg?” domandò Queen a una delle sue seguaci.

La ragazza annuì “ho visto e sentito tutto quello che si sono detti” rifletté “penso proprio che il tuo Zayn si sia preso una cotta per la sorella di Payne”.

La bionda cheerleader affondò le unghie nei palmi dal nervoso. Cosa aveva quella tipa più di lei?

“va tutto bene?” le domandò l’amica.

“a meraviglia...” disse procedendo verso Angie che le aveva superate da poco.

La inseguì e l’afferrò per un gomito “ciao” le disse a denti stretti “allora come va?”.

Angie la guardò perplessa e ritirò il braccio, sospettosa “che vuoi?” le disse senza mezzi termini.

Queen fissò la ragazza negli occhi “sei così ingenua...” le accarezzò i capelli “e sei anche molto carina, devo ammetterlo”.

Lei si sottrasse a quelle carezze inquietanti ”non capisco”.

 “qualunque cosa tu faccia o abbia fatto, non potrai mai separare me e Zayn”.

Angie si morse il labbro, trattenendo una risata.

Queen lo notò e estrasse il suo cellulare “guarda tu stessa” ridacchiò porgendole il suo cellulare.

La piccola Payne alzò lo sguardo sullo schermo e sentì mancarle il respiro: Zayn stava baciando la bionda cheerleader e sembrava provare anche un certo piacere.

Quella era la conferma che lui era semplicemente un idiota. Un idiota che si era approfittato di lei e della sua ingenuità “e con questo?” domandò cercando di restare fredda.

“lui per te non prova niente” le specificò rimettendo in tasca il telefono “meglio che tu lo sappia” le si avvicinò ulteriormente, riducendo lo spazio tra i loro visi “so cosa è successo tra di voi alla villa di Roxanne” le sussurrò.

Angie rabbrividì.

“sai, dopo quella pagliacciata lui è venuto da me” continuò, girando il coltello nella piaga “abbiamo passato una notte indescrivibile” allontanò il viso soddisfatta .

Le strappo tutti i capelli.

Pensò Angie, digrignando i denti e cercando di non cedere davanti agli occhi di quell’oca.

Queen notò quell’irritazione e rise di gusto “è sempre un piacere parlare con te mia cara” disse allontanandosi.

Stringendosi nelle spalle, Angie proseguì per la sua strada non alzando mai lo sguardo da terra fino al suo armadietto. Appoggiò la fronte al freddo metallo dello sportello chiuso, dicendosi di mantenere la calma.

Qualcuno la raggiunse “ciao” le disse Liam, sembrava molto più nervoso del solito “mancano solo 15 minuti”.

 “sta tranquillo fratellone sarai convocato” cercò di rassicurarlo Angie.

“non credo proprio Angie...” disse sconfitto abbandonandosi sugli armadietti.

“non devi essere così pessimista”.

“chi aiuta il mister nelle convocazioni è il capitano” Liam guardò verso sua sorella, sapeva che avrebbe capito. Infatti lei si limitò a sospirare e si voltò verso il fratello.

Zayn l’avrebbe convocato, ne era sicura. Solo per averla lì, solo per farsi guardare da lei mentre giocava.

O forse si sbagliava? Forse aveva preso un abbaglio, Zayn non avrebbe convocato Liam per umiliarlo ancora una volta, per farlo sentire escluso.

E poi Queen le aveva mostrato quella maledetta foto.

“sii ottimista” disse tra un sospiro e l’altro, ma non sapeva se lo stesse dicendo per se stessa o per suo fratello.

Liam sospirò e sua sorella lo guardò con dolcezza “comunque vada, per me resterai sempre il migliore”.

“grazie” le disse lui sorridendo e abbracciandola.

Angie aveva bisogno di quell’abbraccio e si strinse a suo fratello.

“prima ti ho vista parlare con Queen...” le sussurrò Liam “se quella stronza...”.

“è tutto ok Liam” gli disse Angie sciogliendo l’abbraccio “aspettiamo la lista dei convocati insieme?”.

Lui annuì “ok...” si scrollò le spalle “è da stupidi essere così nervosi” farfugliò tra se e se.

Angie ridacchiò “verrà anche Liz alla partita?”.

“probabilmente sì”.

“non vedo l’ora di conoscerla” intervenne Niall appoggiandosi sulle spalle di Liam “deve essere una ragazza molto paziente per riuscire a sopportarti”.

Liam rise, la sua ragazza non era esattamente un tipo tranquillo come voleva far credere “spero solo che tu ti contenga Niall” aggiunse scombinando i capelli del biondo.

“oh, ma dai, mica sono così inopportuno...”.

“basta che non parli troppo di cibo e calcio e siamo a cavallo!” ghignò Angie.

I tre amici risero tra di loro, mentre il coach Morrison, alias sergente Hartman, stava pubblicando i convocati in bacheca.

Liam sentì una stretta allo stomaco, essere convocato non significava solo giocare, ma anche ottenere una borsa di studio che sarebbe stata molto utile per lui e soprattutto per Angie.

Sentì una mano calda afferrare la sua “sta tranquillo Liam” gli sussurrò sua sorella.

“andiamo?” sbuffò Niall poggiando una mano sulla spalla dell’amico “è il momento della verità”.

I tre si avvicinarono alla calca formatasi attorno alla bacheca e aspettarono il loro turno.

Liam lesse i primi nomi, c’erano quasi tutti quelli del gruppetto di Zayn.

Inghiottì della saliva, arrivò all’ultimo nome.

P.

Phil Todd.

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