Quel giorno a scuola fu molto tranquillo.Certo, le cheerleader l'avevano presa di mira con le loro frecciatine, ma Angie le aveva ignorate fino a quando quelle tipe non ne ebbero piene le scatole della sua indifferenza e in più quel giorno non aveva visto Zayn nei paraggi, doveva esserne felice.Ripensò a quello che era accaduto nei giorni passati, dal biglietto a quello che stava per accadere nello stanzino dei bidelli.Sospirò, chi era davvero Zayn Malìk?Scosse la testa e sistemò tutti i suoi libri nella cartella, Liam l'abbracciò improvvisamente–vado a prendere la macchina, aspettami all'entrata, ok?Lei sorrise e annuì –ok, ma non metterci troppo.Si sistemò la borsa sulla spalla tirando un respiro di sollievo. Stava per ritornare a casa finalmente.Uscì dalla scuola, e guardò il suo annuncio sulla bacheca. Era un po' scoraggiata, nessuno l'aveva ancora chiamata, eppure c'era una grande richiesta di babysitter. Angie sospirò, aspettando suo fratello. Iniziò a canticchiare qualcosa.Dall'altra parte della strada un'auto suonò il clacson, alla guida della Mercedes c'era un uomo molto elegante e affascinante.Angie lo guardò, notando una bambina che stava correndo verso l'auto. Riconobbe la piccola Denise e la salutò con la mano."Angie!!" urlò la piccola andandole incontro.Angie la raggiunse e la prese in braccio "non si fa Denise, è pericoloso!" la sgridò guardando a destra e sinistra, fortunatamente la strada era semideserta.L'uomo scese dall'auto, era pallido in volto "ma che ti è preso Denise?" disse alla piccola col fiatone."papà lei è Angie, una mia amica!" disse la piccola abbracciando la ragazza."sono mortificata per l'accaduto..." disse Angie all'uomo non guardandolo negli occhi.L'uomo si ricompose passandosi una mano tra i capelli brizzolati e si schiarì la voce "è una peste" disse riferendosi alla figlia "grazie per averla presa al volo" sorrise sistemandosi la giacca e il colletto della camicia. Doveva essere un uomo d'affari, pensò Angie cercando di non fissarlo troppo a lungo.La piccola la guardò negli occhi "studi oggi?" domandò Denise quasi intimorita dalla sua stessa domanda."beh...sì..." balbettò Angie mettendola giù.L'uomo guardò male la figlioletta "Denise non infastidirla..." prese la figlia per mano "scusala...Angie, giusto?". La ragazza annuì."papà, oggi pomeriggio mi porti al parco?" domandò Denise guardando suo padre.L'uomo sospirò "lo sai che oggi ho da fare a lavoro, amore"."e la mamma?" chiese ancora.L'uomo prese in braccio la bambina "hai dimenticato che la mamma oggi non può? Magari domani"."oh, aspetti per favore..." la ragazza afferrò un volantino dalla sua borsa "se le interessa...faccio la babysitter" bisbigliò.L'uomo prese il volantino "ah, davvero?" lo esaminò e poi guardò la figlia "saresti disposta a badare a questa piccola peste?"."certo!" sorrise Angie, quello era il suo primo incarico, Liam ne sarebbe rimasto contento sicuramente.L'uomo alzò le spalle "ok...e poi...mi fido più di te che di quell'altro..."bisbigliò tra se e se, poi piegò il foglio e lo mise in tasca "posso contattarti allora...diciamo...entro oggi pomeriggio"."certo, quando vuole!" sorrise Angie."perfetto, allora...il mio nome è Jack Paxton, ti contatterò sicuramente Angie" le disse l'uomo segnando il nome sul palmare.Denise l'abbracciò "che bello, oggi giocheremo insieme!".Angie le sorrise e le accarezzò la testa "certo tesoro!" le disse dolcemente."bene, a più tardi Angie" disse l'uomo prendendo la figlia per mano."ciao!" disse Denise andando via con suo padre.I due salirono nell'auto, Liam accostò accanto alla sorella "scusa, ci ho messo un po' più del previsto!".La ragazza salì in macchina sorridendo "ho avuto il mio primo incarico da babysitter!"."brava, la mia piccola Angie sta crescendo!" le disse Liam abbracciandola "e dimmi, qual è l'indirizzo?" chiese prima di partire per andare a casa.Angie rifletté "nei quartieri alti...il signorPaxton mi ha detto che mi contatterà più tardi"."ah, non ci voleva...oggi ho l'allenamento a basket e poi lavoro..." il fratello storse la bocca."non preoccuparti, prenderò l'autobus e la metro!".Liam si fermò "sicura?".Lei annuì "certo, sono una Payne, so come cavarmela!" disse tendendo il muscolo del braccio per rafforzare il concetto.Suo fratello le sorrise "eh no, tu sei la mia piccola Payne" ridacchiò Liam, canticchiando un motivetto.Angie lo guardò male. Solo lui può chiamarmi in quel modo! Arrossì improvvisamente, a che stava pensando?Ma soprattutto, a chi?Un sorriso dolce e un paio di occhi marroni le balenarono in mente, sperò che suo fratello non avesse notato quell'improvviso rossore.
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