11 capitoloo!

671 28 3
                                    

Liam allacciò le scarpe e indossò la maglia della scuola.

Educazione fisica non era la sua attività preferita, ma almeno poteva tenere Malìk sotto controllo.

Inoltre la delusione per aver perso le elezioni gli aveva messo addosso una rabbia pazzesca, solo con lo sport poteva riuscire a sfogarsi.

Saltellò per riscaldarsi, il coach ordinò di fare dei passaggi veloci “muovetevi signorine!” sbraitò come un comandante dell’esercito.

Liam passò il pallone a un ragazzetto mingherlino che cadde all’indietro, il coach andò subito ad ammonirlo “più forza femminuccia, più forza!” gli urlò in faccia e si allontanò.

Liam fece una smorfia dietro al coach e aiutò il ragazzetto ad alzarsi “scusami Phil, è colpa mia, la prossima volta te la lancerò più piano”.

Il ragazzetto gli sorrise “grazie Liam, sai ho votato per te alle elezioni!” gli sorrise sistemandosi gli occhiali sul naso.

“PALLA!” il rachitico fu colpito nello stomaco, cadde contorcendosi dal dolore.

Liam lo soccorse “ehi, Phil stai bene?”.

Il gruppetto capeggiato da Malìk rideva schernendo il gracile Phil.

Liam gli lanciò una pallonata potente, ma Zayn la bloccò “ci hai provato Payne...”.

“siete dei figli di puttana” disse Liam rabbioso “vi sentite grandi quando attaccate i più deboli, vero? Siete solo dei bastardi!” anche quelle parole sembrarono fargli bene.

Il più alto della squadra si scrocchiò le dita “diamogli una lezione Zayn, comincio io...”.

“calma, calma...” lo tranquillizzò Malìk “devo prima scoparmi sua sorella, poi possiamo anche distruggerlo...” sorrise, sapeva di averla detta grossa.

Amava farlo andare fuori di testa.

Un altro babbuino intervenne “già, chissà che bomba si nasconde sotto quella felpa...” commentò fantasticando.

“già, più timide sono, più sanno sorprenderti...”.

Innervosito da quei commenti su sua sorella, Liam si fiondò su Zayn, colpendolo al volto, e poi fu scaraventato a terra dal bestione.

Zayn si pulì il mento pronto per passare al contrattacco, ma fu fermato da qualcuno.

“calma ragazzi, scannatevi in campo, non qui!” intervenne il coach “andate sotto la doccia a calmare i vostri bollenti spiriti” disse al gruppo di Zayn “in quanto a te fai cinque giri del campo, calmerà i tuoi nervi” aiutò Liam ad alzarsi in piedi “SCATTARE!”.

Lo ammazzo, lo ammazzo, lo ammazzo.

Ripeteva nella sua testa, continuando a pensare a mille o più modi per ucciderlo.

Come si era permesso anche solo a pensare di toccare Angie?

Certo, lei sapeva il fatto suo, ma comunque era una ragazza molto fragile, anche se non voleva ammetterlo.

Finì il primo giro del campo e già era sfinito, ma i suoi nervi erano ancora a fior di pelle.

Intanto negli spogliatoi Zayn prese il ragazzo che aveva parlato di Angie.

Lo sbatté contro le piastrelle della doccia e con i capelli bagnati lo guardò dritto negli occhi “prova a fantasticare un’altra volta su di lei e giuro che ti cambio i connotati...capito Kevin?”.

Il ragazzo deglutì “a-avanti Zayn, stavo solo scherzando” cercò di convincerlo.

“quella frase, quella della felpa...ripetila e sei un morto che cammina” lo lasciò lì impalato e stupito da quella reazione.

Il tipo alto intervenne “ehi Kev, cos’ha il nostro capitano?” domandò.

“devo informare Quinn di una cosa, vieni con me e capirai tutto!”.

Underwater.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora