capitolo 30

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Da quel venerdì sera tra lei e Liam c’era uno strano rapporto, limitato alle risposte a monosillabo. Era una cosa davvero insolita quella, specialmente per due fratelli uniti come loro.

Quella mattina Angie decise di essere diversa dal solito, non indossò la sua solita felpa color topo, ma mise un maglioncino carino non troppo aderente e un jeans, pettinò i capelli e li lasciò sciolti, cosa che non faceva quasi mai.

Si guardò allo specchio stranita da quella nuova versione di se. Ma forse quel cambio di look l’avrebbe fatta apparire più sicura, meno vulnerabile.

“è tutta scena, una recita” si disse allo specchio, sfilandosi il maglioncino e indossando un comune cardigan nero come il suo umore e legandosi i capelli in una treccia morbida.

Scese in salotto incrociando lo sguardo di Liam “ciao” bisbigliò, temendo che suo fratello fosse ancora arrabbiato con lei.

“ciao” rispose invece lui, sentendosi in colpa per non aver raccontato a sua sorella della sua relazione con Liz. Glielo aveva tenuto nascosto senza un perché, forse aveva avuto come il timore che sua sorella potesse esserne gelosa e pensare che con la presenza di Liz le avrebbe voluto meno bene, ma non era così, le avrebbe amate entrambe e allo stesso modo. “come stai?” domandò Liam preoccupato.

Male.

Malissimo.

Lei sorrise “è tutto ok”  sospirò “volevo solo chiederti...ecco...” balbettò, sperando che suo fratello la capisse.

Suo fratello l’abbracciò”vieni qui...”.

Angie si strinse a suo fratello “mi sei mancato Liam...”

“mi sei mancata anche tu sorellina!” esclamò accarezzandole i capelli.

“scusami...per tutto.”.

Lui scosse la testa “no, sono io che devo scusarmi Angie...dovevo dirti prima di Liz”.

Anche lei gli accarezzò la schiena “è una brava ragazza” sorrise “mi piace”.

Liam la guardò negli occhi, felice di aver sentito quelle parole “vorrei che ci dicessimo tutto da adesso, ok?”.

Sua sorella annuì, stringendolo forte “tu sei tutta la mia famiglia Liam...”.

“e tu la mia...per questo dobbiamo esserci sempre, l’uno per l’altra” improvvisamente il ragazzo sciolse l’abbraccio e guardò l’orologio “adesso basta con tutte queste smancerie, o faremo tardi!”.

Angie incrociò le braccia “spero che con Liz tu sia diverso” lo punzecchiò “povera ragazza, avrebbe potuto scegliere di meglio!”.

Liam le diede un pizzicotto sul braccio “stupida, sbrigati e prendi la borsa!”.

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Angie scese dall’auto e cercò di non pensare a nient’altro che se stessa.

Mentre tutti sembravano non far caso a lei, una cheerleader cominciò a fissarla con malizia e Angie cercando di non darle peso si fece scudo con i libri e andò al suo armadietto.

Sentì una risata familiare e si voltò verso il gruppetto della squadra di basket capitanata da Zayn, che non incrociò il suo sguardo. Angie abbassò il capo ripensando a quella sera “è stata tutta una farsa” cercò di convincersi.

“ciao...”.

Lei alzò lo sguardo e vide Niall “ciao”.

Il biondo aveva l’aspetto di un cane bastonato “io volevo chiederti scusa...per tutto”.

Doveva aveva già sentito quella frase in quella stessa giornata?

Con la bocca aperta Angie lo fissò “no, Niall, non c’è bisogno...”.

“invece sì!” la interruppe “sono solo un egoista, non ho pensato a come ti saresti potuta sentire tu...” si fermò e trattenne il fiato “mi mancate da morire...tu e Liam”.

“Niall...” Angie gli poggiò una mano sulla spalla “io...mi dispiace ma per me sei...un fratello” gli disse mordendosi la lingua temendo una reazione negativa da parte dell’irlandese.

Niall la guardò con i suoi occhi profondi “mi perdonerai?”.

Lei sorrise e l’abbracciò “io tu e Liam siamo un trio, ricordi?”.

Il biondo ricambiò l’abbraccio “grazie Angie, significa molto per me” sorrise come un bambino “tu e Liam siete i miei migliori amici”.

“sono contenta di aver fatto la pace con te” gli sussurrò sorridendo e pensando che quella mattinata era cominciata bene.

Nel frattempo da lontano Zayn li osservò.

Non ci ha impiegato molto per dimenticarmi.

Poi ripensò a quello che le aveva detto.

 “guarda la sorella di Payne...” ridacchiò un membro della squadra.

Kevin sgomitò verso di lui “quella è zona di caccia riservata a Zayn!” rise di gusto il ragazzo.

Anche Malik ridacchiò, cercando di non dare a vedere che il fatto che lei fosse attaccata a Niall lo infastidisse “potete fare quello che vi pare, non me ne frega un cazzo di lei” disse a denti stretti.

La campanella suonò e Zayn cercò lo sguardo di Angie.

In quei giorni non si era riuscito a dare pace per quello che le aveva detto e quando era tornato a casa tutte le botte che aveva ricevuto non erano niente in confronto allo schiaffo che gli aveva dato Angie quella sera.

Ma l’aveva fatto per proteggerla da un eventuale litigio con Liam, per proteggerla dalla sua brutta storia, per difenderla da sua madre, Elise, che non si farebbe fatta alcuno scrupolo nell’umiliarla se fosse servito ad allontanarla.

Aveva dovuto allontanarla per proteggerla da se stesso, doveva allontanarla perché l’amava alla follia.

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