Preferì tornare a casa da sola, non aveva voglia di stare con suo fratello, non aveva voglia di stare con nessuno.
Quella sfuriata però l’aveva fatta sentire meglio.
Entrò in casa e si gettò sul salotto, non sapeva se le aveva dato più fastidio il fatto che tutti la considerassero debole o il fatto che Liam avesse aggredito Zayn senza motivo.
Il crollo le era forse stato causato da quello che era accaduto con Niall? O era dovuto alle minacce di Queen?
Andò a farsi una doccia rinfrescante e andò in camera sua. Sentì Liam entrare e preferì non andare a salutarlo.
Ma suo fratello bussò comunque alla sua porta “Angie...”.
Lei preferì non rispondergli, non aveva voglia di parlare.
“volevo solo dirti che...mi dispiace” disse mortificato il ragazzo.
Angie aprì la porta “è a me che dispiace...evidentemente non ti ho mai dimostrato di potermela cavare da sola”.
Liam tentò di abbracciarla, ma lei si scansò “sono ancora arrabbiata con te, Zayn non c’entrava niente”.
“lo stai difendendo?” s’irritò Liam “tu difendi quello?”.
“non lo sto difendendo...” borbottò “e smettila di fare il geloso”.
Liam sbuffò “io geloso? Ma per favore!” esclamò suo fratello “il fatto è che lui non mi piace nemmeno un po’!” incrociò le braccia.
“non lo conosci nemmeno!” continuò Angie.
“si che lo conosco, e anche meglio di quanto lo conosca tu” disse Liam cercando di non innervosirsi troppo, ma non riusciva a capire perché sua sorella stesse difendendo quel tipo che non faceva altro che infastidirla.
“credevi di conoscere anche me, ma ti sbagli!” gli urlò sbattendo la porta.
Liam diede un pugno sulla porta dal nervoso e andò in camera sua, sbraitando e imprecando.
Angie aveva voglia di gettare tutto dalla finestra, quando il suo cellulare squillò, era un messaggio:
Mega festa da Roxanne Resti, tutti invitati!
Fate girare!
E quelli come avevano avuto il suo numero?
Sbuffò e pensò che forse andare a divertirsi un po’ non le avrebbe fatto male.
E poi quella poteva essere la dimostrazione che poteva cavarsela da sola.
Scavò nel suo armadio alla ricerca di un vestito adeguato, ma purtroppo aveva solo felpe e jeans.
“ma certo!” esclamò sorridendo e sgattaiolò nello sgabuzzino. Trovò la gruccia ricoperta da un telo nero e lo portò in camera sua. Aprì la custodia e il colore glicine si rivelò in tutto il suo splendore.
Era un vestitino senza spalline, con balze leggere che le coprivano le gambe fino al ginocchio. Quello l’aveva comprato senza alcun motivo, semplicemente perché le piaceva.
Aspettò che Liam uscisse per andare a lavoro prima di telefonare al numero che le aveva inviato il messaggio. Rispose una ragazza che fu molto cordiale con lei, dicendole l’indirizzo preciso e come arrivare con i mezzi pubblici. Prese il cappotto e uscì, sospirando.
Non ebbe il coraggio di lasciare casa senza dire nulla, così lasciò un biglietto a Liam, ma era sicura che sarebbe tornata prima della fine del suo turno.
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La villa di Roxanne era immensa e dall’interno proveniva una musica potente e a tutto volume. Solo nei film Angie aveva visto una scena simile. Non poté non sentirsi come Cenerentola al ballo.
Entrò e la luce blu colpì il suo vestito che divenne di un colore viola brillante. Arrossì, era una delle rare volte in cui era vestita come una ragazza della sua età.
“buonasera...” le disse un ragazzo visibilmente ubriaco “ti sei fatta male?” le chiese alitandole in faccia.
Angie scosse la mano avanti al naso “no...perchè?” disse disgustata “che schifo” squittì.
“perché sembri caduta dal cielo, angioletto!” ridacchiò il ragazzo sfiorandole i capelli.
Lei indietreggiò “pessimo” commentò lei allontanandosi.
Si avventurò al centro della pista e cercò di abbozzare qualche “mossa” di ballo, ma si sentiva come un pesce fuor d’acqua.
Scosse la testa e si avviò verso il banco dei cocktail, facendosi spazio tra la gente, urtando qualcuno “scusa!” urlò cercando di sovrastare la musica.
Il ragazzo si girò, e Angie riconobbe Zayn “che ci fai qui?” domandò il ragazzo confuso.
Angie cercò di divincolarsi, ma lui l’afferrò “questo non è il posto per te!” le urlò.
“lasciami in pace!” disse lei nervosa “so cavarmela da sola!”.
“qui è pieno di gente ubriaca e fatta, è pericoloso!”.
Angie tirò a se il polso “sono abbastanza forte da reagire, non preoccuparti!” urlò prima di girarsi e andare verso il banco dei cocktail.
Seccato Zayn la raggiunse “vediamo quanto sei forte...”.
La caricò sulle spalle, ma nessuno si accorse dei due a causa della troppa musica.