I fratelli Payne erano andati a prendere Niall. Lo conoscevano da 3 forse 4 giorni eppure sembrava si conoscessero da sempre.
“buongiorno ragazzi!” li salutò il ragazzo sorridendo.
“ciao Niall, sempre di ottimo umore, eh?” sbuffò Liam.
Il biondo guardò Angie “ho detto qualcosa che non va?”.
La ragazza sorrise “lascialo perdere, di lunedì mattina è sempre di pessimo umore”.
“forse perchè io ho un lavoro” ribadì suo fratello.
Angie incrociò le braccia “troverò anch’io un lavoro e ti aiuterò!”.
Arrivarono a scuola, come ogni mattina Angie si nascose dietro ai suoi libri e nella sua felpa.
Quello era il giorno in cui si saprebbero saputi i risultati delle elezioni, Liam sembrava abbastanza nervoso.
Appena entrarono delle Q tappezzavano i muri e gli armadietti.
“che cavolo è successo qui dentro?” chiese Niall confuso.
Quinn, la capo cheerleader salutò un gruppetto di ragazzi e ragazze formatosi attorno a lei “vi prometto di essere una buona rappresentate” disse con voce mielosa.
Liam, deluso, sbuffò e andò via senza dire nulla.
“non posso credere che abbia vinto lei...” continuò Niall incredulo.
Angie scosse la testa “com’è possibile che abbia vinto un’oca simile?”.
Zayn entrò e Quinn si gettò tra le sue braccia “grazie mille tesoruccio” lo baciò.
Il ragazzo era chiaramente infastidito da quelle moine e allontanò la ragazza guardando Angie.
“che guardi Zayn?” domandò la bionda cheerleader, che si voltò verso Niall e Angie “lasciali perdere, sono solo due sfigati”.
Niall prese Angie per mano e si allontanò insieme alla ragazza “spero solo che Liam non faccia stupidate” commentò preoccupato “essere battuto da una gallina è davvero...”.
“sarà incazzato bestia” finì Angie.
Niall ridacchiò e le accarezzò la testa “da quando dici queste parole tu?” scherzò.
Angie sorrise e spostò la mano del ragazzo “dico quello che mi pare, ok?”.
L’irlandese prese a farle il solletico “sono più grande, devi rispettarmi!”.
Angie iniziò a ridere, pregandolo di fermarsi, lei odiava il solletico.
Zayn scosse una bomboletta spray, e li guardò sghignazzando da lontano. Era appoggiato all’armadietto di Niall, e quando il biondo lo guardò il pakistano si spostò.
Sull’armadietto di Niall c’era scritto in rosso e a caratteri cubitali GAY.
Zayn passò accanto a Angie e le sussurrò “dovresti fare meglio le tue scelte, piccola Payne.”.
L’irritazione crebbe nel petto e nella testa di Angie, come poteva una persona essere così meschina?
Niall avrebbe avuto la forza di fracassargli il cranio, ma ridacchiò e disse ad alta voce “oggi va di moda scrivere il proprio nome sugli armadietti altrui”.
Zayn ghignò “ripetilo se sei uomo, Horan”.
“lo ripeterei dieci o se vuoi cento volte, ma vuoi davvero sapere una cosa Zayn? Sei ridicolo” gli disse con disprezzo l’irlandese.
Dalla folla si levò un *oooh*, sembrava quasi di assistere a uno show televisivo.
“e sentiamo, perchè sarei ridicolo?” domandò Zayn sfidandolo.
Niall si schiarì la voce “tanto per cominciare, sembri fin troppo geloso di Angie” si passò una mano tra i capelli “o forse lo sei di me” lo schernì.
“ti consiglio di rimangiarti queste cazzate Horan, o giuro che ti farò ingoiare i tuoi stessi denti...uno per uno”.
Il prof Williams intervenne, poggiando una mano sulla spalla di Zayn “credo che qui stiamo esagerando, ritornate tutti in classe, adesso”.
Il prof Williams era il vicepreside, quindi aveva una certa autorità “Malìk, ripulisci immediatamente quello schifo. E chiedi scusa al signor Horan, così dimenticheremo tutto, ok?”.
Zayn voltò le spalle a tutti “vado nell’aula di detenzione”.
Niall e Angie non si sorpresero della sua decisione, mentre il prof rimase un po’ perplesso. Insomma, lui era disposto a perdonarlo, dopotutto anche se un bullo Zayn era un ragazzo intelligente.