8. La Chiave Di Tutto

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Durante i dieci minuti che W impiegò per leggere le poche pagine che Andrea aveva lasciato loro, Greta si limitò a osservarlo dal lato opposto della stanza, seduta sul proprio letto.

I capelli, umidi, le solleticavano le guance, costringendola a scostarseli dagli occhi a intervalli di tempo regolari. Nella stanza c'era caldo e si sarebbero asciugati presto, pensò, abbassando gli occhi sulle proprie mani.

Erano pulite e pallide, come sempre, ma si sentì comunque sollevata quando non trovò su di esse il sangue di Altair, che a quel punto sarebbe stato ormai secco. Eppure, era come se lo sentisse incollato sulla propria pelle, viscoso come ancora caldo.

Scosse la testa, tornando a guardare W, immerso nella lettura con il pc poggiato sulle gambe lunghe. Si prese qualche istante per osservarlo attentamente: i capelli chiari gli ricadevano sulla fronte a boccoli morbidi, resi più biondi dalla luce pallida che entrava nella finestra alle spalle di Greta.

Si accarezzava il labbro inferiore con il pollice, mentre scorreva pigramente sul cursore con l'altra mano. Teneva le spalle leggermente curve, cosa che- constatò Greta- non riusciva comunque a farlo sembrare piccolo.

Lo sentì emettere uno sbuffo e abbassò istintivamente lo sguardo, concentrandosi su alcune ciocche di capelli che le ricadevano sul seno: aveva fatto la tinta poche settimane prima, quindi il colore era ancora lucido e brillante: un bel rosso mogano, che la faceva sembrare più pallida di quanto già non fosse.

<<Avresti dovuto mostrarmelo subito>> borbottò W, rivolgendole un'occhiata piena di rimprovero. Aveva poggiato il pc sul letto e ora la sua attenzione era tutta per lei.

Greta accennò a un sorriso imbarazzato, ribadendo a se stessa perché lo avesse fatto: bisognava che W si fidasse di lei, in modo da avere le informazioni che sapeva le stesse nascondendo.

<<Non sapevo se fidarmi di te o meno>> disse, sostenendo lo sguardo di lui. Gli occhi verdi di W brillarono di una sfumatura dorata, ma non disse nulla.

<<Beh, hai rallentato le indagini, quindi se hai altro da mostrarmi fallo adesso>> ruggì, riportando l'attenzione sullo schermo. Iniziò a battere ferocemente sulla tastiera e Greta scattò in piedi, per controllare cosa stesse facendo.

<<Rilassati>> la precedette lui, sollevando gli occhi per un istante, <<Devo solo mandarlo a una persona>> aggiunse.

Greta si sentì invadere dalla rabbia.

<<Non provarci nemmeno. Non ti ho mai dato il permesso di farlo>>. Lui si limitò a sollevare gli occhi al cielo, infastidito.

<<Sono amici miei, lavorano con me per ritrovare la tua amica. E poi mi fido ciecamente di loro>> aggiunse, come a voler togliere ogni ombra di dubbio.

<<Avresti almeno potuto chiedere>>.

<<Abbiamo altro a cui pensare al momento>> borbottò W, facendole spazio sul proprio letto. Greta indugiò qualche istante, per poi accomodarsi accanto a lui, con le gambe strette al petto.

<<Hai trovato qualcosa di interessante?>> domandò, dopo qualche istante. Concentrato sul proprio compito, non sembrava prestarle troppa attenzione.

<<Mmh, sì>> sbuffò. Greta sentì le mani prudere e un forte desiderio di tirargli uno schiaffo.

<<E sarebbe?>> cercò di trattenersi. W emise un altro dei suoi versi annoiati.

<<Impiegherei troppo tempo a spiegartelo>>.

<<Fallo lo stesso. Sono qui per questo, giusto?>> insistette, decisa a non perdere le staffe. Era sempre stata una testa calda, ma almeno per quella volta voleva comportarsi in maniera ragionevole. Allungò le gambe sul copriletto e prese un profondo respiro.

HOSHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora