I sovietici imperversavano per la città e ciò mi fece pensare al disastro combinato dall'Operazione Barbarossa, ricordata come una delle più imponenti operazioni militari di cui si abbia memoria, con la quale i tedeschi ebbero l'ardire di invadere l'Unione Sovietica e conquistarne i territori.
Una sanguinosa e folle operazione: questi gli aggettivi giusti per descrivere un vero disastro militare, con cifre di deceduti impensabili e un numero di prigionieri pressoché incalcolabile, con malattie, climi rigidi e sanguinose battaglie che decimarono l'esercito giunto in Unione Sovietica. Quasi duecento mila ungheresi furono inviati in quello che poté definirsi come un suicidio di massa. E tra questi c'ero anche io. Partecipai alla battaglia di Stalingrado, una goccia di sangue in un mare rosso.
Il conflitto si era tristemente consumato tra le armate rosse e i tedeschi, supportati dagli alleati ungheresi e l'oggetto del contendere era la mia città, Budapest. Tutto era iniziato il 26 dicembre del 1944 e le ostilità si erano protratte a lungo, giungendo ufficialmente a conclusione il 13 febbraio 1945, con l'esito peggiore per la mia nazione; i sovietici ottennero gran parte del territorio ungherese e i tedeschi subirono una schiacciante sconfitta, alla pari dei miei connazionali, il cui governo si dichiarò praticamente arreso a inizio 1944, pronto a cambiare bandiera e passare dalla parte degli "alleati".
Hitler ovviamente volle evitare ciò e pose in essere il piano Margarethe, che consisteva nell'occupazione militare dell'Ungheria, oramai ridotta a un cumulo di macerie.
E io?
Mi ritrovavo a vagabondare per le viuzze della città, senza una meta precisa, con la certezza di essere solo, senza cibo o un letto in cui dormire. Non avevo amici o parenti a cui chiedere ospitalità. Eppure mi conoscevo, non avrei chiesto la carità e non mi sarei abbassato a rubare per vivere. Se c'era un lato positivo che potevo ricavare dalla mia esperienza come soldato, era la capacità di cavarsela e sopravvivere con le proprie forze, resistendo alle peggiori avversità.
Non ero sopravvissuto invano a quell'orrore.
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Sullo scalino nascosto nella notte
FantasyIl soldato Tàmas, di ritorno dalla guerra, si imbatte nella giovane Anita, la quale si nasconde ogni notte su una scalinata di una casa apparentemente abbandonata. Tàmas decide di prendersi cura di lei, fino al momento in cui inizia a rendersi cont...