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Riflette sulle macabre parole di Anita. "Il vostro cattivone aveva ali nere? Anche questo doveva essere un indizio?".

"Il mio popolo sosteneva fosse un caso a parte, tutti noi possediamo ali bianche, azzurre, rosa, viola... ma mai nere."

"E poi che successe?".

"Quando lui compì 20 anni disse che voleva intraprendere un lungo viaggio in giro per i vari mondi." proseguì Anita. "Se ne andò senza troppe cerimonie e stette via per 2 lunghi anni, ma quello che sembrava un viaggio istruttivo nascondeva in realtà uno scopo più oscuro. Voleva diventare il sovrano del nostro mondo e probabilmente covava questo desiderio da tempo immemore; fu molto scaltro nel celare le sue intenzioni. Quando fece ritorno iniziò la distruzione, ma non era solo. Il suo viaggio nei vari mondi era servito per portare con sé diverse pericolose creature che l'avrebbero aiutato a porre in essere il suo piano."

"E il mostro che abbiamo affrontato è uno di quelli?" domandai.

"Esatto." confermò. "E' il suo braccio destro, diciamo."

"Quindi dichiarò guerra al vostro popolo."

"Non dichiarò guerra. Attaccò e basta, vigliaccamente. Le armate reali provarono a fermarlo in ogni mondo, ma Lui aveva portato con sé bestie e mostri alati molto pii forti e la sua avanzata fu inarrestabile. I suoi genitori gli fecero un disperato appello, chiedendogli di risparmiare i villaggi, di desistere dal suo folle piano. Ma come puoi immaginare, uccise pure loro."

Rabbrividii. "E' un essere davvero malvagio."

"Una volta entrato nel palazzo reale, sterminò tutte le guardie, poi si occupò del Re e la Regina. Li torturò sadicamente, prima di ucciderli e prendere il loro posto. Ma fortunatamente non riuscì a compiere per intero il suo piano."

"Cioè."

"I sovrani avevano due figli. Un maschio e una femmina. Il figlio maschio venne brutalmente assassinato."

"E la principessa?".

"Venne aiutata dal cugino, anch'egli abitante del palazzo, a fuggire tramite alcuni passaggi segreti di cui fortunatamente quel mostro non era a conoscenza. Ma prima di andarsene la principessa riuscì a recuperare dalla stanza del Padre un oggetto molto importante, che quel mostro voleva ardentemente."

La mia curiosità era ormai smisurata. "E a cosa serviva?".

Mi guardò seria. "Per andare in un luogo molto particolare, dove esistono altri luoghi in cui si può ottenere molto potere, ma per accedervi bisogna superare prove molto pericolose."

"E se lui trovasse questo luogo sarebbe la fine per tutti?".

"Già. Non potremmo fare nulla per salvarci."

"E che ne è stato della Principessa?".

"E' scappata dal Regno e si è rifugiata in un altro mondo." mi disse. "Se la catturassero con l'oggetto che porta con sé sarebbe un disastro."

"Anita..." biascicai, avendo paura di dire qualcosa di molto sciocco. "Non mi dirai che sei tu quella Principessa?".

Lei mi guardò, incapace di sostenere il mio sguardo. "Si, Tàmas. Sono io."

Calò l'inevitabile silenzio.

"Non mi credi, vero?" mi domandò.

"Ciò che mi stai raccontando è incredibile." dissi. "Ma dopo tutto quello che è successo come posso non crederti?".

Sorrise. "Per me è importante."

"O forse mi piace credere alle fiabe." commentai ironicamente. "Dunque hai tu quell'oggetto... giusto?".

Sullo scalino nascosto nella notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora