The One When Harry Told Them

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Draco era uscito dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure con il cuore piuttosto pesante. Era il primo giorno in cui era tornato sé stesso - il primo giorno dopo tanto tempo in cui poteva tornare a parlare con Blaise e Pansy - e tutto sembrava già così complicato nella sua vita che si chiese come avrebbe fatto a risolvere tutto senza perdere la cognizione del tempo che passava, sempre più veloce.

Suo padre era morto, sua madre era prossima ad un processo che avrebbe potuto portarla allo stesso risultato. Lui era al centro di una polemica con niente di meno che Harry Potter, il Sopravvissuto, il suo nemico di sempre. E come se non bastasse gli esami si avvicinavano e lui - che aveva praticamente saltato tutto il sesto anno, preoccupato com'era di preparare l'invasione ad Hogwarts che avrebbe poi scoperto essere stata l'inizio di una guerra - non aveva certo avuto il tempo di studiare cose banali come i Patronus. O almeno era quello di cui tentava di convincersi.

Questo era ciò a cui pensava mentre si chiedeva dove fossero finiti i suoi due migliori amici. Per un attimo il suo pensiero corse a Tiger e Goyle, che quell'anno non erano tornati a scuola. Forse, dopotutto, a lui poteva andare anche peggio.

Il suo primo piano per quella giornata era stato andare a cercare Pansy e passare del tempo con lei, considerando il fatto che lei e Blaise si erano appena lasciati. Nonostante i motivi non gli fossero ancora chiari avrebbe aspettato, senza chiedere, perché se lei era stata vaga certamente c'era una ragione.

Non pensava che sarebbe stato trascinato proprio da lei nella Stanza delle Necessità e di trovare lì Weasley e la Granger, di cui aveva avuto abbastanza per il decennio successivo, e altre persone che in quel momento non avrebbero comunque dovuto condividere la stessa stanza. Blaise era appoggiato allo spigolo di un banco e scrutava con le braccia incrociate i Grifondoro, evitando accuratamente lo sguardo di Pansy. Lei e la Granger dopotutto erano le uniche che sembravano trovarsi a loro agio; Weasley stava seduto imbronciato a pochi metri da loro accanto a Potter, che aveva puntato il suo sguardo verde su di lui.

Draco pensò che la cosa peggiore che avrebbe potuto fare in quella situazione - che si presentava disastrosa per tutti - sarebbe stato esitare. Per questo deglutí in fretta la sua ansia e disse, irritato: "È questo che mi devo aspettare, davvero? Agguati ad ogni angolo da parte di  persone che vogliono trasportarmi in un mondo parallelo dove Serpeverde e Grifondoro vanno d'accordo?"

"Draco, tesoro, devi rilassarti" disse Pansy in tono tranquillo, intimandogli con lo sguardo di stare fermo e ascoltarla. "Nessuno qui sta cospirando contro qualcun altro"

"Cosa stiamo facendo, allora?" sbottò Weasley, lanciando un'occhiataccia alla Serpeverde. "Perché io davvero non capisco"

"Weasley" Blaise si staccò dal banco, continuando a guardarlo con aria critica. "Non hai notato che è uscito un articolo sulla Gazzetta del Profeta?"

"Certo che l'ho notato, ma non vedo come questo debba essere affar vostro"

"Cosa pensi che abbiano scritto? Che Draco è il partito ideale per il Sopravvissuto?" sibilò Blaise. "Che è un bene che abbiano stretto un'amicizia, o che lui stia cercando di manipolare Potter?"

"Qui nessuno sta facendo qualcuna di queste cose" fece Potter. Lanciò uno sguardo nervoso a Draco, che se ne accorse e cercò di fargli capire che andava tutto bene, che il loro segreto era ancora al sicuro. "È stata una casualità quella di esserci ritrovati insieme. E si, Ron, è anche affar loro"

"Il punto ora non è perché eravate lì" gli fece notare Hermione, alzandosi. "Il punto è: qualcuno vi stava seguendo, qualcuno aspettava il momento giusto per incastrarvi in qualcosa di sbagliato"

"Non facevamo nulla di sbagliato" disse Potter, con la voce mezza strozzata. "Noi..."

"Questo loro non lo sanno, Harry"

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora