The One With Smith

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Harry, in realtà, non riuscì a parlare con Malfoy per una settimana. Sembrava tutto confuso, come se il tempo che aveva perso gli stesse piombando addosso. Le lezioni, a dirla tutta, non gli erano mai importate più di tanto - e a parte Pozioni era in pari con tutto. Ma il Quidditch gli lasciava sempre meno tempo libero, con la partita contro Tassorosso che si avvicinava, e Harry temeva moltissimo il momento in cui Ginny si sarebbe finalmente decisa a parlargli.

Ma fu proprio un Tassorosso a interrompere il lungo silenzio calato tra lui e Malfoy. Harry era appena uscito dagli spogliatoi, con i capelli ancora umidi e la camicia bianca aderente al petto, la cravatta slacciata sul collo. Per Smith, a dirla tutta, non era stato per niente difficile localizzarlo.

Inizió a scendere velocemente i gradini che quasi svanivano sotto i suoi passi ritmati. Attraversó la Sala Grande, ignorando gli sguardi dei suoi compagni. Stava per entrare nel corridoio che dava sulla Sala Comune di Grifondoro, quando sentí una voce chiamarlo.

Harry fece finta di ignorarla e continuó a camminare. E ci sarebbe riuscito, se il fastidioso individuo da cui proveniva non avesse avuto un maledettissimo passo veloce. Fu costretto a girarsi quando le dita del ragazzo si chiusero attorno al suo polso, gelide e pungenti. "Mi ignori, Potter?"

"Ti ho dato questa impressione?" fece Harry, non riuscendo ad impedirsi di alzare l'angolo della bocca in una smorfia mezza disgustata.

"Un po'" Smith sogghignó.

"Be' - non ho tempo per fare un giro del castello in cerca di persone da infastidire, o qualsiasi cosa tu faccia nel tempo libero"

"Non sbagliano quando dicono che sei facilmente irritabile, Potter" il ragazzo gli lanció un'occhiata maliziosa, che Harry non colse. "Lo prenderò come un invito a infastidire te e non qualcun altro"

"Smith" Harry si fermó di scatto, e lui gli andó a sbattere contro. "Che cosa vuoi?"

"Oh, quindi adesso vuoi ascoltarmi?" alzó gli occhi al cielo, riuscendo a sembrare divertito e sprezzante allo stesso tempo. "Voglio solo assicurarmi di non avere problemi con te, tutto qui"

"Che stai dicendo?" sbuffò Harry, spazientito.

"Oh" Smith aggrottó le sopracciglia. "Oh, volete tenerlo segreto?"

"Segreto? Ma di che stai parlando?"

"Ma di te e Malfoy, naturalmente" fece Smith con aria saccente, prima di incontrare lo sguardo stupito e confuso di Harry. "Durante la festa al Ministero vi hanno visti chiacchierare fuori, da soli. E avete passato una notte insieme. Chi può dire che la visione della scena sarebbe stata adatta a bambini e famiglie?"

"Ma cosa - Smith, non sono affari tuoi. Quello che è successo... Non significa nulla, credimi"

"Non significa nulla perché lui ti ha scaricato o cosa?"

Harry si pentí in quel momento di aver difeso Smith, giorni prima. "Non dovrei neanche dovertelo dire" fece gelido, irrigidendosi. "Ma non c'è nulla tra di noi, e non c'è mai stato"

"Sarà" Harry gli lanciò uno sguardo obliquo, e lo vide fare un sorriso enigmatico. Per un attimo fu tentato di lanciargli una fattura. "Allora converrai con me che sia un caso che Malfoy stia correndo proprio verso di noi"

"Lui - davvero?"

"Una coincidenza" Smith alzó le spalle. "Allora..."

"Cosa?"

"Visto che tra di voi non c'è nulla - e che la Stampa che vi ha colti in flagrante a quanto pare sta mentendo - non dovrebbe essere un problema se gli chiedessi di uscire con me" il Tassorosso scosse i riccioli biondi, un angelo sceso sulla terra per tormentarlo. "Giusto?"

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora