The One With The Reunion

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Per Harry, quello era il primo vero momento che passava da solo con Charlie.

Nei giorni precedenti c'era sempre stato qualche impedimento che, indipendentemente dalla sua volontà, si era intromesso fra di loro - non che avesse pensato che avere un po' di privacy alla Tana sarebbe stato facile.

In ogni caso, adesso non ci sarebbe stato nessuno a disturbarli. Si voltò verso di lui, che lo guardava già con un sorriso sereno sul volto. Era una giornata di fine marzo, l'aria era fresca ma il sole splendeva allegro nel cielo. Charlie si sporse in avanti e lo baciò delicatamente sulle labbra. "Mi mancavi"

"Sono qui da cinque giorni" scherzò Harry.

"Sai cosa intendo"

Harry sorrise, avvicinandosi a lui. Charlie aveva la schiena appoggiata al tronco di un albero, e lo osservò con l'aria di un predatore fin quando lui non lo baciò. "Dove sono George e Ginny?" chiese il moro.

"Al negozio"

"Percy?"

Un altro bacio. "Al Ministero"

"E Bill? E i tuoi genitori?"

"Sono tutti a casa di Bill e Fleur, rilassati"

Harry sorrise. "E Ron ed Hermione?"

"Sono in camera di Ron e, a meno che tu non abbia strane fantasie che coinvolgono i tuoi migliori amici, direi di lasciargli un po' di privacy" Charlie si portò i capelli rossi dietro un orecchio con un gesto veloce e un sorriso malizioso. "Tu che dici?"

"Sono d'accordo"

Charlie lo attirò a sé, mentre Harry appoggiava la testa sul suo petto. Il più grande aveva un odore acre ma delicato di spezie orientali, la pelle calda per il sole. Non poteva vederlo in faccia, ma sospettava che stesse sorridendo.

"Allora..."

"Allora?"

"Be', come va la scuola?"

"Come va la scuola?" Harry scoppiò a ridere. "È di questo che vuoi parlare?"

"Hai ragione. Parliamo di Malfoy"

"Io - che - che cosa?" Harry si voltò all'improvviso, in tempo per cogliere una smorfia di disgusto sul suo viso. "Di Malfoy?"

"Si" Charlie alzò le spalle, senza smettere di guardarlo negli occhi. Harry non aveva mai visto quello sguardo su di lui. "Sei andato a pranzo da lui, e mi sembra che passiate sempre più tempo insieme"

"Oh, andiamo. È stata sua madre a invitarmi"

"Ed è stata sua madre a invitarti a passare tutta la serata con lui, quando sapevi che ad Hogwarts c'ero anche io?"

Harry socchiuse la bocca per rispondere, ma la richiuse pochi secondi dopo. Vedeva nei suoi occhi azzurri lo specchio di sé stesso. "Charlie..." portò una mano sulla sua spalla - senza una vera ragione, solo per sentirsi in contatto con lui. "Con lui è, ecco...Complicato"

"È esattamente questo" Charlie non si sottrasse a quel gesto, ma si irrigidí. "Perché continui ad aiutarlo? Non hai già fatto abbastanza per lui?"

"Perché... " Harry portò la mano più su, a sfiorare la linea dura della mascella, e ad accarezzargli la guancia. "Perché io... Be'..."

"Perché tu cosa?"

Harry lo baciò. Charlie rispose immediatamente al bacio - e Harry capí solo in quel momento cosa il rapporto che aveva con Malfoy significasse per lui. Sentí la lingua di Charlie tracciare il perimetro del suo labbro inferiore, fin quando non schiuse la bocca. Harry sapeva che quello non era il modo giusto per affrontare i problemi, ma era l'unico concreto che conoscesse. Charlie doveva aver seguito il filo dei suoi pensieri, perché lo attirò a sé con fare possessivo. Tutto diventò molto più caldo, concitato: Harry era consapevole delle mani grandi del ragazzo che lo stringevano in vita, per avvicinarlo di più. Fece scorrere le mani tra i suoi capelli rossi, che aveva lasciato sciolti sulle spalle. Il bacio si intensificò; Charlie morse dolcemente il labbro di Harry, che sorrise su di lui. Solo in quel momento si accorse che adesso - accidentalmente o meno - era seduto sulle gambe di Charlie. Si mosse su di lui, un po' a disagio, ma non smise di baciarlo. Sentí il più grande accarezzargli la pelle scoperta al fondo della schiena, in corrispondenza del tatuaggio della fenice. E poi, all'improvviso, percepí qualcosa premere sul suo basso ventre.

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora