Aveva smesso di piovere.
Harry aveva tutta l'intenzione di andare a trovare Charlie perché, dopotutto, sapeva che era arrivato il momento di farlo.
Scese le scale di fretta, sentendo i suoi passi farsi più pesanti e dolorosamente consapevoli man mano che si avvicinava al grande portone. Era già vestito per la festa; Harry non era mai stato un tipo particolarmente vanitoso, ma in quella particolare circostanza decise di fermarsi - lo sguardo catturato dal fugace riflesso della sua figura magra nel vetro di un'alta finestra. Sistemò velocemente la camicia spiegazzata e raddrizzò la cravatta granata, senza dar peso ai suoi gesti spensierati. Non si rese conto ancora per qualche secondo che qualcuno lo osservava nel riflesso dello specchio, dietro di lui.
"Oh, Malfoy" esclamò all'improvviso, sobbalzando e subito dopo girandosi per incontrare il suo sguardo. Arrossì d'istinto, senza riuscire a guardare da altre parti oltre i suoi occhi argentati. Sapeva che non avrebbe dovuto, che non aveva nessun diritto di guardarlo in faccia dopo ciò che aveva fatto. Eppure, il fatto che Malfoy stesse ricambiando quella lunga occhiata indagatrice lo riempiva di sollievo.
Il ragazzo, appoggiato con la spalla allo stipite della porta che conduceva alla biblioteca, aveva un'espressione imperscrutabile. "Cercavi qualcuno?"
"No" mentí Harry, senza pensare che la sua bugia era stupida e ovvia. Quando se ne rese conto, quando capí di come gli era venuto d'istinto cercare una giustificazione, si ricordò di ciò che aveva fatto - e del motivo per cui Malfoy era sicuramente lí. All'improvviso la sua posizione si fece rigida. "Lo so che sei arrabbiato con me - e non ti biasimerò per questo. Non avevo il diritto di testimoniare a favore di tua madre senza chiedertelo, anche se sapevo che avresti detto di no. È solo..." Harry si chiese, per un attimo, perché avesse fatto tutto. Ciò che aveva appena detto era vero: sapeva che Malfoy si sarebbe arrabbiato, che l'avrebbe detestato ancora di più. "È solo, Malfoy, che ho bisogno che tu mi perdoni"
"Potter..." Malfoy fece un sospiro delicato, quasi come se le parole di Harry non l'avessero toccato minimamente, come se non le avesse nemmeno sentite. Poi, però, qualcosa nel suo sguardo si illuminò. "Aspetta, cosa - cosa hai detto?"
"Voglio che tu mi perdoni" disse Harry, cercando di sembrare più sicuro di sé. Non si era nemmeno accorto, fino a quel momento, che Malfoy indossava ancora la divisa bagnata di Serpeverde. Harry fece scorrere il suo sguardo sul corpo del ragazzo, che arrossì lievemente e incrociò le braccia al petto. "Al sesto anno, quando ti ho... Be'... Dopo l'incidente in bagno" esitò, cercando nei suoi occhi l'effetto delle sue parole. "Non ti ho mai chiesto scusa. Questa volta non voglio fare lo stesso errore"
Malfoy lo scrutò attentamente per qualche secondo, come a decifrare la purezza dell'emozione che aveva mosso il suo gesto nobile. "Perché dovrei fidarmi di te, Potter? Come faccio a sapere che non l'hai fatto solo per farmi sentire in debito con te?"
"Come puoi pensarlo? Io - io farei qualunque cosa per farmi perdonare"
Malfoy, al contrario di ciò che si aspettava Harry, fece uno sbuffo ironico. "Questo lo so"
Harry fece un cauto sorriso. Si avvicinò a lui, rimanendo a qualche passo di distanza. "Non l'ho fatto solo per te, a dire il vero. Tua mamma ha mentito a Voldemort durante la battaglia, e mi ha salvato"
"Questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito, Potter" Draco si staccò dal muro, all'improvviso irritato, e fece un passo nella sua direzione. "Perché mai avrebbe dovuto farlo?"
"Per te" rivelò lui con un'alzata di spalle. "Voleva sapere se stessi bene"
L'espressione difensiva sul viso del ragazzo si distese, facendo spazio alla sorpresa.
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Amortentia. ||Drarry ff
FanfictionDraco ed Harry hanno passato otto anni a Hogwarts giudicando le reciproche vite. Cosa succederebbe però se fossero obbligati a scambiarsele? In un presunto ultimo anno ad Hogwarts, dove entrambi non hanno ormai più nulla da perdere. Condividono lo s...