"Niente" ringhiò Harry, che non sembrava minimamente dispiaciuto delle quattro facce che lo guardavano assonnate e confuse. Pansy notò distrattamente dal bagliore dei suoi occhi verdi e dal modo in cui faceva avanti e indietro per la stanza quanto assomigliasse ad un animale in gabbia. "Non ci ha detto niente. E oggi è giovedì"
"Come fai a sapere che è giovedì?" gemette Blaise, che ci metteva più tempo di tutti loro ad affrontare il distacco dal letto. "È notte fonda. Io non so nemmeno se sono sveglio o sto sognando"
"Be', io lo so" fece Harry, irritato. "Ed è incredibile che nessuno qui sembri preoccuparsi"
"Tesoro" fece Pansy stropicciandosi gli occhi, gesto che la aiutò a svegliarsi. "Non pensi davvero che a noi non importi della sorte del nostro migliore amico, non è vero? Perché sarei costretta ad affatturarti, a quel punto, e al momento non ho altri incantesimi in mente oltre a qualcosa che assomiglia ad una maledizione senza perdono"
"Pans" la ammoní Blaise, che però aveva ancora gli occhi socchiusi e aveva la testa appoggiata alla spalla di lei. "Non ha tutti i torti, credo che - "
"Non riesco a credere che l'abbiamo lasciato andare. Per Godric, ma perché abbiamo - "
"Okay, Harry. Okay" Hermione sospirò. La Stanza delle Necessità si era trasformata, probabilmente a causa dell'umore di Harry, in una fredda imitazione della Sala Comune di Grifondoro, e nessuno sembrava avere voglia di sedersi. "Devi stare tranquillo"
"Ma come fai a dirmi di - "
"Avevamo previsto che questo sarebbe potuto succedere" fece Pansy lentamente, stringendosi nelle spalle. Blaise sussultò e si svegliò, cadendo poi sulla poltrona.
"L'avevate - voi - previsto?" chiese Harry confuso, fermando il suo affannoso scavare solchi a furia di andare avanti e indietro per la stanza. "Che vuoi dire?"
Ron e Blaise adesso avevano alzato lo sguardo, che sembrava appena più sveglio di ciò che era stato cinque secondi prima, e guardavano le due ragazze con la stessa aria tradita che aveva Harry. Pansy sospirò. "Sapevamo che avrebbero anche potuto fingere di fidarsi di lui. Il piano era dare loro informazioni per entrare nel Ministero e rubare la Giratempo, ma dovevamo essere preparati all'idea che, magari, loro avrebbero deciso di puntare più in alto"
"E a che cosa? All'intera Londra?" sbuffò Harry, guardandole senza spiegarsi il motivo della loro tranquillità.
"A te, Harry" gli fece notare cautamente Hermione. "Il loro obiettivo era la Giratempo, ma anche un'idiota avrebbe capito che Draco era la chiave per ottenere qualcos'altro, per ottenere te"
"Perché non mi avete detto nulla?" sbottò Harry, avvicinandosi a loro. Pansy lo guardò senza fare una piega. "Credevate che non fossi affidabile?"
"Ma certo che no, Harry" fece Pansy, con quasi lo stesso tono irritato. "Ora dimmi, avresti capito che lasciare andare Draco era l'unica soluzione fattibile, se ti avessimo detto che questo avrebbe comportato rischiare la sua vita per te? Avresti acconsentito?" Pansy scosse la testa. "Nemmeno a me va l'idea di averlo lasciato andare, ma non è solo. Non lo è, e non pensare nemmeno per un secondo che non abbia paura tanto quanto te"
Harry esitò per qualche secondo, lanciando un'occhiata ad Hermione. "Se anche voi aveste ragione" iniziò, un po' più pacatamente. "Questo non cambierebbe la situazione. I Mangiamorte non ci hanno mandato una lettera di ricatto, niente di niente. Non abbiamo idea di dove si trovino"
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Amortentia. ||Drarry ff
Fiksi PenggemarDraco ed Harry hanno passato otto anni a Hogwarts giudicando le reciproche vite. Cosa succederebbe però se fossero obbligati a scambiarsele? In un presunto ultimo anno ad Hogwarts, dove entrambi non hanno ormai più nulla da perdere. Condividono lo s...