The One With The Kiss

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"Pans?" Blaise la chiamó scuotendole delicatamente il braccio. Lei si riscosse dai suoi pensieri e lo guardó nei suoi occhi color nocciola, sempre così caldi e accoglienti. "Tutto bene?"

Scosse appena la testa. Lui era l'unico che la chiamava con quel soprannome e l'unico a cui, comunque, l'avrebbe permesso. Blaise non sapeva di essere il primo a cui Pansy aveva dato un vero bacio a diciassette anni - un'età che per lei non era stata davvero un problema. Nel suo terzo anno di Hogwarts aveva iniziato a capire cosa volesse davvero dire vivere come voleva lei. Non significava disubbidire a tutte le regole, ma mai disobbedire alle proprie. E la sua unica regola era quella di fare sempre e solo quello che lei sentiva di poter fare.

Non era limitarsi, ma proteggersi. Non avrebbe mai fatto qualcosa per la fama, la notorietà, i soldi o qualcosa di simile se non avesse saputo che era il meglio per lei. Solo per lei stessa, per ciò che la faceva sentire bene e al sicuro.

Era in questo modo che alla fine aveva trovato Blaise. Un ragazzo che aveva imparato ad amare, che non le aveva fatto pressioni e l'aveva capita a fondo, aspettando che lei fosse davvero pronta a quello che comportava una relazione. Le aveva insegnato cosa volesse dire amare qualcuno e essere ricambiati.

"Solo... Ecco... Grazie" disse con un sorriso timido.

"Pansy, smettila. So che è capodanno e senti di doverlo dire... Ma non devi per forza"

"No, davvero" lei sorrise. "Mi dispiace se non ti dico tutti i giorni quanto tu sia importante per me"

Blaise rispose al sorriso, sollevando un angolo della bocca con fare colpevole e consapevole. "Nemmeno io lo faccio"

"Oh, no. Tu lo fai" Pansy abbassó lo sguardo. Erano nella serra di casa Zabini, che lei aveva contribuito a sistemare. Fece roteare il vino bianco nel suo bicchiere, osservando con attenzione quasi analitica le bollicine frizzanti. "Lo fai sempre, Blaise. Mi lasci una rosa sul comodino quando dormiamo insieme e al mio risveglio non ci sei. Mi dici le cose giuste quando ho bisogno di sentirle. Quando sto male e non riesco a dirtelo tu mi stai vicino lo stesso... E mi porti il caffè anche in classe quando mi sveglio in ritardo e non ho tempo di fare colazione in Sala Grande. Tu mi hai insegnato a produrre un Patronus e non sai nemmeno che è questo quello a cui penso per riuscirci" si sentí avvampare. Non era da lei, lei non diceva quelle cose.

"Davvero?" chiese Blaise, avvicinandosi a lei e stringendola per la vita in un abbraccio. Pansy sentí, à quel contatto, quanto lui vibrasse di nervosismo. "Pensavo che il tuo Patronus avesse iniziato ad apparire perché la guerra era finita e tu... Be'... Tu avevi di nuovo Draco"

"Cosa?" Pansy si giró per guardarlo negli occhi, sollevando appena la testa perché lui era molto più alto. "Lo pensi davvero?"

Blaise esitó, e Pansy ebbe la risposta che voleva. Sospiró, scostandosi definitivamente da lui e stringendosi nelle spalle. "Blaise, è... È un cigno nero. E forse tu non sai cosa rappresenta, ma..."

"Ma cosa, Pansy? Me lo dirai comunque"

Lei alzó gli occhi al cielo. Iniziava ad irritarsi. "Vuol dire lealtà incondizionata e protezione per le persone amate. Ma questo non lo puoi sapere, perché non stai attento a quello che conta davvero"

"E cosa conta davvero?" ripeté Blaise, la voce atona. Pansy non trovó il coraggio di girarsi e guardarlo negli occhi.

"Be', che - che in tutti gli anni in cui lo conosco, non sono mai stata innamorata di Draco. Lui - è come un fratello gemello. Siamo praticamente cresciuti insieme ed è la persona più simile a me che conosca"

"Già, fantastico" Blaise fece una smorfia, irrigidendo le spalle.

"Non sarai geloso! Stiamo insieme da quasi un anno, Blaise, non credi che l'avresti capito prima se ci fosse davvero qualcosa tra di noi?"

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora