The One When They Nearly Died

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Draco poteva dire con certezza che la partita non sarebbe andata bene.

Il primo motivo era la pioggia. Quando uscí dalla Sala Grande, quella mattina, non fece in tempo a rendersene conto che si ritrovò bagnato fradicio. E non gli importava se Blaise gli aveva urlato qualcosa di probabilmente insultante - perché aveva ragione, ma anche perché sentiva che c'erano poche cose che avrebbe potuto fare per cambiare.

E non si riferiva solo a quello, solo al tempo. Erano passate due settimane da San Valentino, quando aveva detto a Smith che avrebbe voluto non vederlo mai più. Era la verità, e sicuramente non era per lui che sentiva quel senso di vuoto nel petto che gli dava la nausea.

Non era nemmeno per Potter. Dopo quello che era successo tra di loro aveva fatto di tutto per evitare Draco, e in fondo a lui stava bene. Spesso però ci pensava - pensava al discorso che aveva fatto al Ministero, alla visita al cimitero, a quella notte in cui si erano detti tante cose e in cui aveva ammesso di essere gay. E non riusciva a perdonarsi perché quella sensazione di libertà, che quasi aveva dimenticato e che aveva provato dopo tanto tempo, ora gli mancava.

Ma no, non era per lui. Era per Pansy. Non avevamo mai litigato prima, e Draco non aveva mai capito quanto avesse bisogno di qualcuno che lo conoscesse così bene. Aveva sempre pensato, nelle notti buie dei suoi sedici anni, di essere davvero solo. Che la sua famiglia - suo padre che l'aveva condannato ad un destino da Mangiamorte e sua madre, troppo spaventata per fare qualcosa per salvarlo - fosse qualcosa che doveva fare di tutto per proteggere, e che nessuno avrebbe potuto aiutarlo. Ma mai che, in realtà, qualcuno per lui ci fosse sempre stato, che nessuno di noi è mai solo. Pansy aveva - inconsciamente - dimostrato a Draco che qualcuno avrebbe anche potuto amarlo, se si fosse sforzato di imparare a conoscerlo. Ed era stata quella la speranza che gli aveva dato la forza di andare avanti.

Ma adesso che era lei ad avere bisogno di un sostegno, lui la lasciava da sola. Le aveva rinfacciato il fatto di non essere riuscita a capirlo, di non esserci stata - cosa che era tutta colpa sua, perché non glielo aveva mai permesso. Pansy invece l'aveva capito da sempre; era stato per quello che quella sera, dopo ciò che era successo con Potter, gli aveva disinfettato le ferite. Perché quelli erano loro, e lo capiva dal suo sguardo. Ma stavolta non sarebbe stato così semplice: lei non sarebbe arrivata a chiedergli scusa.

Quando arrivò negli spogliatoi i suoi compagni non gli chiesero perché fosse bagnato prima ancora di arrivare sul campo, ma fu meglio così. Non gli interessava abbastanza di nessuno di loro per rispondere.
Prese la scopa e uscì, alzandosi in volo. Poco dopo la sua squadra gli fu dietro, e lui si concesse di osservare la folla intorno a lui. Gli spalti erano riparati dalla pioggia, ma probabilmente anche se non lo fossero stati nessuno si sarebbe trattenuto dall'andare a vedere la finale: era quasi qualcosa che andava oltre il Quidditch. Vide, come se non potesse farne a meno, che Weasley e la Granger erano seduti accanto a Pansy. Blaise gli fece un cenno - era seduto poco lontano da loro - e lui gli fece un breve sorriso.

E poi, infine, lo vide. In mezzo alla pioggia che era momentaneamente diminuita, qualche metro davanti a lui, Potter lo guardava con gli occhi ancora più verdi di quanto fossero mai stati. O, almeno, fu quello che pensó Draco: non riuscí a distogliere lo sguardo - nonostante era quello che entrambi avevano fatto per due settimane - e fissò a lungo la sua nemesi, senza riuscire a formulare nulla di sprezzante e sarcastico da dire, senza riuscire a ferirlo.

Quel momento fu interrotto dal fischio di inizio. Draco scartò improvvisamente di lato, deciso a non incrociare Potter. Fece un giro sopra gli spalti e sorrise contro la sua volontà quando sentí il boato di Serpeverde, nonostante il rumore fosse attutito dalla pioggia. Salí sulla torre di Corvonero, individuò Potter e iniziò a seguirlo a debita distanza.

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora