"Pensate che questo sia il posto giusto?" chiese Ron, aggrottando le sopracciglia.
"Be', solo perché non è dipinta di nero e non ha un cartello con scritto veniteci a prendere fuori, non significa che non sia questo il posto"
Pansy doveva aver ragione, eppure il luogo era immenso. Tutt'intorno alla villa dipinta di bianco si estendeva una stepposa distesa di campagna, che sembrava essere lontana da ogni segnale di vita. Hermione non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce, ma assomigliava decisamente a Malfoy Manor. E, considerando che era stato quello il principale rifugio dei Mangiamorte quando Voldemort era ancora in vita, dovevano senz'altro essere sulla strada giusta.
"Ho pensato a diversi modi di entrare" fece Blaise, in tutta serietà. Hermione fu drasticamente riportata alla realtà: era notte, e il buio li nascondeva da occhi indiscreti, ma non sarebbe durato per sempre. E se Draco non si era fatto sentire per giorni ed era riuscito, in extremis, ad attivare l'incantesimo, doveva significare che non avevano più molto tempo. "Ovviamente c'è il buon vecchio metodo del suonare alla porta e stordire chiunque ci apra, ma vedo dalle vostre facce che non è una buona idea. D'accordo. Sicuramente intorno alla casa ci sono incantesimi, e ritengo difficoltoso entrare da una finestra, ma sicuramente esiste una porta sul retro che potremmo utilizzare. Se questa casa è grande come sembra, ci metteranno secoli a - "
"Entreremo dal camino" disse Harry, interrompendolo. Blaise voltò il capo verso di lui, stupito, senza probabilmente sapere cosa dire. "È l'unico modo, e il più semplice"
"Oh, uhm, io avrei dei dubbi al proposito..." borbottò Blaise, prima di incontrare l'occhiata di Pansy che gli intimava di non discutere. Hermione gliene fu grata. Sarebbe stato difficile spiegare che contraddire Harry in un'occasione simile sarebbe stato solo un inutile spreco di fiato. "Eh va bene, andiamo"
Si materializzarono tutti sul tetto, in un punto sicuro presso il camino. Ma fu chiaro all'istante che l'apertura era troppo stretta, e entrare sarebbe stato impossibile.
"Fine dei giochi, si passa al mio piano" fece Blaise, senza nascondere una certa soddisfazione.
"Oppure potremmo rimpicciolirci" disse Pansy lentamente. Avevano uno sguardo talmente serio e concentrato che ad Hermione fece quasi paura. "Harry ha ancora la scopa, non è così? Scenderemo per il camino, e una volta arrivati ci riporteremo alle nostre dimensioni abituali"
"Pansy, ma che diavolo - "
"Non potremmo mai salire tutti sulla scopa" la contraddisse Hermione, scuotendo la testa. "Le proporzioni rimangono. È impossibile regga il peso di tutti e cinque"
"Io non riesco a credere che voi stiate prendendo in considerazione questa idea"
"Tesoro, lascia parlare gli adulti"
"E se, invece, noi diventassimo più piccoli della scopa?" suggerí Ron. "Le proporzioni cambierebbero"
"Hermione?" chiese Pansy. Tutti si voltarono verso Hermione: Harry la guardava ancora senza espressione, Pansy e Ron sembravano speranzosi, Blaise esasperato.
Hermione annuí lentamente. "Se Harry crede di poter portare tutti noi..."
"Si" fece subito Harry.
Passarono pochi secondi, prima che una serie di Diminuendo non portarono tutti loro ad una versione in miniatura di sé stessi. Tutto era molto comico, da quell'altezza, e la luna sembrava mille volte più grande.
Harry ingrandí di poco la sua scopa, che aveva precedentemente rimpicciolito per farla entrare in tasca. Dopo qualche comico tentativo tutti vennero issati sopra: Harry in punta, Hermione dietro di lui, Ron, Pansy e infine Blaise.
STAI LEGGENDO
Amortentia. ||Drarry ff
FanfictionDraco ed Harry hanno passato otto anni a Hogwarts giudicando le reciproche vite. Cosa succederebbe però se fossero obbligati a scambiarsele? In un presunto ultimo anno ad Hogwarts, dove entrambi non hanno ormai più nulla da perdere. Condividono lo s...