Harry ricordò quella che seguí come la mattinata più strana della sua vita.
La prima cosa che fece fu alzarsi di scatto con la bacchetta in mano, svegliato da qualcosa di umido sulla faccia che per una frazione di secondo aveva creduto essere Malfoy. Poco dopo la scenata che ne derivò, quello si rivelò essere stato un semplice Schiopodo Sparacoda nato durante la notte che, come gli disse Hagrid in seguito, credeva che Harry fosse suo padre e aveva ritenuto giusto leccargli la guancia.
La reazione del Grifondoro naturalmente svegliò Malfoy che, non essendo esattamente la persona che aveva più fiducia in lui ad Hogwarts, prese il fatto che Harry avesse sfoderato la bacchetta come un suo qualche raptus d'ira, o qualcosa del genere. Si rialzò con calma, respingendo il fatto che aveva apparentemente dormito con Potter nell'angolino buio della sua mente in cui metteva tutte le cose a cui non avrebbe dovuto o voluto pensare - e a cui poi, inevitabilmente, pensava; non tirò fuori la bacchetta perché credeva che lo sguardo di Potter fosse già abbastanza spaventato senza un'altra minaccia da parte sua, ma proprio il fatto che andasse via via facendosi più vago lo spinse a prenderla comunque.
Nei successivi cinque secondi Harry, nel suo furioso indietreggiare, era finito direttamente dentro al Lago Nero - cosa che aveva totalmente inzuppato i suoi vestiti e contribuito a divertire il Serpeverde, che scoppiò a ridere.
Al posto di avvicinarglisi, però, Draco preferí abbassarsi e prendere in braccio lo Schiopodo Sparacoda, come se tutte le lezioni di Hagrid - e la sua personale disavventura con Fierobecco - degli anni precedenti non gli avessero insegnato nulla. Fece una smorfia soddisfatta in direzione di Harry prima che l'animale non iniziasse a trovarla stupida e non gli graffiò la guancia.
Draco urlò e non si preoccupò di dove fosse finito l'animale, scaraventato da qualche parte. Sbuffò per il fastidio e decise che quella non era stata una delle sue mosse più furbe.
Draco avanzò, continuando a chiedere a Potter che diavolo gli fosse preso, fin quando non arrivò al bordo dell'acqua. Incrociò gli occhi verdi di Potter - un attimo, gli occhi verdi?
Fu effettivamente solo allora che Draco guardò la superficie piatta del lago e vide il suo riflesso. Fece un salto dallo spavento - e sicuramente Harry avrebbe riso, in un altro momento, se entrambi non fossero stati così spaventati dalla loro recente e incredibile scoperta.
I seguenti due minuti occuparono Draco nel tirare fuori un Harry inzuppato e infreddolito dalle acque gelide del lago nero, soffocando la sorpresa con commenti sarcastici su quanto avesse sognato di svegliarsi e vederlo drammaticamente inciampare nei suoi stessi sbagli - cosa che effettivamente si era avverata, ma non proprio nelle condizioni in cui aveva immaginato lui.
Harry invece sentiva uno strano vuoto nel petto, un vortice che lo stava risucchiando. Era strano trovarsi di nuovo nel suo corpo. La sua altezza, la sua muscolatura, i suoi vestiti. Pensava che quando sarebbe successo davvero avrebbe provato qualcosa - qualsiasi cosa, magari come essere tornato a casa, qualcosa di bello. E invece non sentiva niente. Sembrava che nulla fosse cambiato, che tutto fosse identico a prima. E fu quell'assenza di emozione a preoccuparlo di più. Perché se non provava nulla doveva - doveva esserci qualcosa, qualcosa che -
"Potter?" Malfoy, che l'aveva lasciato appoggiarsi a lui mentre tornavano alla quercia, gli mise una mano sulla spalla per assicurarsi che rimanesse in equilibrio. Lo squadrò con occhio critico. "Questa è esattamente la reazione che non pensavo avresti avuto"
Harry gli lanciò un'occhiataccia, e Malfoy lo lasciò stare. Iniziò ad incamminarsi verso il castello, e il Grifondoro lo seguí.
"Malfoy?" lo chiamò. "Davvero... Per te è tutto okay? Stai bene?"
STAI LEGGENDO
Amortentia. ||Drarry ff
FanficDraco ed Harry hanno passato otto anni a Hogwarts giudicando le reciproche vite. Cosa succederebbe però se fossero obbligati a scambiarsele? In un presunto ultimo anno ad Hogwarts, dove entrambi non hanno ormai più nulla da perdere. Condividono lo s...