Epilogo

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"Ehi, Harry" esclamò allegro Teddy Lupin, sorridendogli dall'altro lato dello specchietto. "Mi presti la tua moto?"

Harry dovette fare una faccia davvero scioccata perché sia Ted che Draco, seduto accanto a lui nel salotto di Grimmauld Place, scoppiarono a ridere. "Ma che - certo che no. È fuori discussione"

"Ma Harry" iniziò Teddy con una certa urgenza, lanciando un'occhiata a qualcuno al di sopra dello specchietto e allontanandosi. "Devo portare a casa Victoire" aggiunse con un sussurro concitato.

"Si, be' - non mi interessa" fece Harry, senza guardare negli grandi occhi castani del ragazzo. Sentí Malfoy fare uno sbuffo di disapprovazione.

Era stato per il suo trentesimo compleanno che Hagrid gli aveva regalato, con sua immensa sorpresa e gioia, la moto riparata che era stata di Sirius. Harry la adorava, e aveva imparato ad andarci nel giro di un'estate. Purtroppo, anche Teddy sembrava avere la sua stessa inclinazione per le cose pericolose.

"Non se ne parla" fece Harry, categorico.

"Sei stato tu ad insegnarmi ad usarla, la scorsa estate!" protestò il ragazzo, i cui capelli acquistarono una vivace sfumatura di blu.

"Già, ed è stato stupido e sconsiderato da parte mia" fece Harry, annuendo.

"Stupido e sconsiderato?" chiese Draco, guardandolo con aria sarcastica. "Nah. Sono due aggettivi che mai mi sognerei di associare a te"

"Tu taci, Malfoy" fece Harry, tirandogli una pacca sul petto. Draco fece finta di annaspare con molta drammaticità. "Con te farò i conti dopo"

"Davvero?" si illuminò Teddy. "Quindi posso prenderla?"

"Io non ho -" Harry si sbattè una mano sulla fronte. "Non ho mai detto che -"

"Grandioso!" esclamò Teddy. Harry continuò a protestare, ma sentí solo un gran baccano. Alla fine Ted, con il casco già allacciato sulla testa, riavvicinò lo specchietto al suo viso e lo ringraziò.

Harry sospirò, sconfitto. "Io - ci vediamo ai Tre Manici di Scopa tra mezz'ora, Ted, e se farai tardi -"

Ted aveva già staccato la comunicazione. Quando Harry alzò lo sguardo su Draco, vide che lo guardava con un ghigno divertito. "Che cos'hai?" 

"Ah, niente" disse lui, scrollando le spalle, senza smettere di sorridere. "Lascialo fare"

"Dovrei lasciare che si ammazzarsi?" chiese Harry, ironico. "Ha l'istinto di sopravvivenza di una puffola pigmea"

"È curioso" fece Draco con aria assorta, guardando davanti a sé mentre Harry si alzava e iniziava a prendere la giacca. "Sono sicuro che questa stessa conversazione sia stata tenuta su di te nell'ufficio del preside tra Silente e la McGranitt, negli anni in cui siamo andati ad Hogwarts"

"Io non ho," iniziò Harry, mentre si sistemava la giacca di pelle e cercava le chiavi nelle tasche. Draco fece il giro del divano e gli andò incontro con un sorriso divertito. "Ah, al diavolo. Dove sono le mie chiavi?"

"Al loro posto" fece Draco guardandolo con sicurezza, mentre Harry alzava le sopracciglia. Draco sospirò per la sua sfiducia, allungo la mano sul mobiletto accanto alla porta d'uscita e afferrò le chiavi, che dopo lanciò ad uno stupito Harry. "Non c'è di che"

"Non so cosa farei senza di te, Malfoy"

"Ah, lo so. Certe volte mi chiedo che effetto faccia stare con me" chiese Draco, mentre Harry apriva la porta e faceva per uscire.

"È confusionario" disse lui con allegria, a metà tra dentro e fuori. "E divertente"

"Ti daranno un premio per il romanticismo, uno di questi giorni" esclamò Malfoy con sarcasmo. Harry scoppiò a ridere e fece per andarsene, ma all'ultimo tornò indietro e premette le sue labbra su quelle di Draco, baciando il suo sorriso colto di sorpresa.

Amortentia. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora