≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐𝟏: 𝐝𝐚𝐦𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐞𝐠𝐮𝐚 𝐓𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠

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*JUNGKOOK*

Dopo esserci fatti riportare a casa di Jimin, Jaebum se ne andò lasciandoci finalmente soli con i nostri pensieri. È stata un'idea stupida e avventata, abbiamo fatto un piccolo errore che mi ha procurato un po' di punti alla spalla, per ottenere cosa poi? Un assegno da quanto?

«Jimin, da quant'è quello stupido pezzo di carta?» chiesi dal bagno di casa sua.

«Aspetta che ci guardo!» urlò di rimando.

Tornai a guardarmi allo specchio cercando di pulire le ultime macchie di sangue rimaste e ─ alla vista della mia maglia completamente intrinseca di quel liquido rosso ─ mi tornarono i brividi. Per fortuna sono sotto antidolorifici.

Uscii dal bagno e tornai in stanza di Jimin alla ricerca di una nuova maglia da indossare. «Hai qualcosa di grande da prestarmi?» chiesi continuando a tenere con fare disgustato ─ tra il pollice e l'indice della mano ─ la maglietta sporca; Jimin era seduto a terra con l'assegno tra le mani, immobile e con la bocca leggermente aperta. «Di quanto si tratta?»

Alzò lo sguardo su di me e mi porse il foglietto che presi e lessi incredulo.

«Più di un milione di won e solo per il contenuto creduto mancante?!» chiesi scioccato e Jimin annuì freneticamente con la testa. «Pazzesco! Con questi avremo fatto quasi quattro milioni di won totali!» esclamai contento, forse troppo visto il dolore che subito non tardò ad arrivare ─ nonostante i forti antidolorifici ─ obbligandomi quindi a darmi una calmata.

Jimin si alzò da terra per cercare una maglia che potessi mettere ─ lanciandomene una completamente nera ─ e poi scese a prendere degli snack per la serata. Non ero ancora tornato a casa da quando domenica mattina avevo saltato la messa per andare con Taehyung e ingenuamente speravo solo che o si dimenticassero o che semplicemente lasciassero correre; l'ultima cosa di cui avevo bisogno erano altre ferite alle ginocchia o qualche cinquina sulla guancia.

Domani saremmo tornati ad Esprit a consegnare il bottino di oggi e mi sarei comportato come se non avessi alcun punto sulla spalla. Mi vedrò con Taehyung per decidere il nostro programma d'allenamento e pregherò con tutto me stesso che per ora non sia qualcosa che implichi l'uso della spalla, non reggerei..

[...]

Il pomeriggio seguente andammo entrambi in sede mostrando soddisfatti i soldi ottenuti. «Tieni» fece arrogante Jimin lasciando cadere di peso il borsone con i soldi in contanti. «Soddisfatto?»

Lui posò distrattamente lo sguardo su di esso prima di far segno con la mano di spostarlo. «Levalo, sta coprendo i miei documenti» fece distaccato e notai la delusione e rabbia sul volto del biondo.

«Non sono più inutile! Ho saputo guadagnare quei soldi senza l'aiuto della vostra organizzazione, dovresti ringraziarmi!» esclamò poi strappando il borsone dalla sua scrivania facendogli cadere anche alcuni fogli. «Sto cercando di impegnarmi e tu cosa fai?! Te ne freghi come sempre! Non eri così un tempo!» urlò di nuovo prima di lanciare i soldi contro la parete dell'ufficio ed uscirsene sbattendo la porta.

Rimasi immobile aspettando una qualsiasi reazione esagerata da parte del grigio che invece si limitò ad appoggiarsi allo schienale della poltroncina sospirando pesantemente.

Decisi fosse meglio lasciarlo solo ma ─ non appena feci per uscire ─ mi fermò. «Vai a cercare V, deve stendere il tuo programma per i prossimi giorni» ordinò ed annuii silenziosamente; raggiunsi la porta ed afferrai la maniglia. «Ah-» mi fermò di nuovo. «Dì a Jimin di tornare qui, devo parlargli» ed a quelle parole si susseguì un altro suo sospiro.

Uscii dal suo ufficio e trovai Jimin rannicchiato sulle scale di emergenza esterne. «Dovresti tornare nell'ufficio di-»

«Non ci parlo con Suga» si riguardò dallo specificare con un broncio in viso.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora