≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟕𝟏: 𝐥'𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐮𝐳𝐳𝐥𝐞

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*JUNGKOOK*

Non appena finii di medicare le ferite di Taehyung provai di nuovo a chiamare Seokjin perchè quando ci ha riaccompagnato a casa non avevo nemmeno fatto in tempo a ringraziarlo che se n'era andato via subito dicendo di aver un impegno urgente e sì, anche io sarei corso subito ad Esprit se solo il rosso non fosse ridotto in queste condizioni.

In passato s'è preso cura di me, è giusto che io faccia lo stesso.

Finii di strizzare il panno e lo appoggiai sulla sua fronte accarezzandogli delicatamente il viso.

Non appena aveva toccato il letto di camera mia era crollato perdendo i sensi e se all'inizio mi ero preoccupato talmente tanto che ero sul punto di avere un attacco d'ansia, poi però mi ripresi e iniziai ad applicargli le cure di primo soccorso; mi ero occupato di tutte le ferite superficiali nonostante quella più difficile ─ ed impossibile da riparare ─ fosse senza ombra di dubbio la cecità del suo occhio destro.

Sapevo Taehyung non l'avesse ancora realizzato appieno, sapevo fosse troppo sotto shock per rendersene effettivamente conto e sfortunatamente l'unica cosa che poteva fare ─ visto il danno irreparabile ─ era quella di farsi forza e superarlo, cosa che sapevo fosse tutt'altro che facile.

Mi presi altri secondi per osservarlo dispiaciuto e poi distolsi lo sguardo scendendo al piano inferiore raggiungendo la cornetta del telefono fisso che aveva continuato a squillare incessantemente nell'ultima mezz'ora.

«Sì?» risposi, infastidito.

«Papà, sono Jimin» sentii la debole voce del mio migliore amico raggiungermi dall'altro capo del telefono.

«Jimin..? Stai bene?! Cosa è successo ad Esprit?!» iniziai a domandare a raffica sentendolo poi sussultare.

«S-Sto bene, sto andando in ospedale con la polizia» continuò abbassando il tono di voce ed un senso d'agitazione prese il soppravvento; dovevo calmarmi e lasciarlo parlare cercando di raccogliere il numero maggiore di informazioni perché era ovvio avesse nei paraggi qualcuno, che non potesse parlare liberamente e che quella probabilmente era l'unica chiamata concessagli, ovvero quella verso i suoi genitori che lui invece aveva utilizzato per chiamare me.

«Jimin, sicuro di star bene? Yoongi?» domandai appoggiandomi alla parete massaggiandomi le tempie.

«Ho una ferita alla gamba ma non è nulla di troppo grave.. Per quanto riguarda lui- Ho paura di perderlo, lo hanno colpito allo stomaco e-»

«Muoviti con quella chiamata! Hai ancora un minuto e poi ti verrà sequestrato!» sentii urlare dall'altro capo del telefono.

«Jimin in che ospedale vi stanno portando?»

«Al Saint Mary's, ma non è questa la cosa più importante» lo sentii agitarsi maggiormente.

«Ragazzino basta così!»

«Accendi la tv!» esclamò lasciando perdere ogni tentativo di restare discreto. «Lasciami! Ti ho detto di-» sentii urlò e poi alla sua voce si susseguirono diversi rumori. «I genitori di V sono evasi di prigione!»

«Come-»

«Dobbiamo salvare V prima che i suoi genitori raggiungano Spectre..!»

«Taehyung è qui con me, ci ho già pensato io»

«Sei andato da solo..? Ma sei pazzo?!» lo sentii esclamare prima diringhiare di nuovo. «Lasciatemi ho detto! No! No lascia!» e la chiamata sichiuse improvvisamente facendomi sospirare

Subito raggiunsi il salotto e selezionai un canale tv a caso scontrandomi con la veridicità delle parole di Jimin.

"Ultime notizie: la coppia dei più grandi spacciatori di tutta Corea della famosa Silver Tongue è di nuovo tornata a piede libero. Ancora non si sanno i dettagli di come siano riusciti ad evadere dal penitenziario, l'unica cosa di cui siamo stati messi al corrente è che hanno avuto un aiuto esterno dalla stessa organizzazione criminale di cui ora sono tornati i capi. Chiunque li veda o abbia notizie loro o della loro posizione è pregato di chiamare immediatamente la Polizia di Stato"

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora