≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟒: 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢

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ATTENZIONE - IN QUESTO E NEL PROSSIMO CAPITOLO:
Possibili scene disturbanti in merito all'utilizzo di droga (iniezioni in vena) e violenza fisica (tagli generici e rottura di un braccio)

Specifico che NULLA di tutto ciò è scritto per glorificare della violenza, bensì per raccontare un fatto che andrà poi a definire meglio il personaggio

Proseguire solo se ben consapevoli

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Hoseok.. Non.. Non può esser davvero lui.. Non è possibile..

Quando siamo andati da lui per il tatuaggio avevo notato come fosse visibilmente legato a Taehyung e Yoongi, come sembrava si conoscessero da tanto tempo quindi faticavo a credere potesse essere davvero il capo di Spectre. Poi però ripensai di nuovo a quella giornata, al fatto che Hoseok gli avesse detto di smettere di parlare di affari e tutto sembrò collegarsi con l'imboscata nei loro magazzini; Hoseok sapeva che saremmo arrivati e ha organizzato tutto in anticipo.

Taehyung mi aveva raccontato di come Esprit stesse cercando disperatamente di identificare il capo di Spectre e che ancora non erano riusciti nel loro intento nonostante ─ alla fin fine ─ il capo non era altro che sotto i loro stessi nasi.

Sia il rosso che il grigio sono pieni di tatuaggi su tutto il corpo motivo per cui ─ durante tutto il tempo trascorso in compagnia di Hoseok ─ erano stati ingannati dall'arancio.

Avrei dovuto collegarlo con quelli entrati nel magazzino di Esprit, avrei dovuto collegare la sua voce, la sua risata. Sentivo c'era qualcosa di familiare in lui..

«Smetti di far andare a vuoto quella tua testolina» mi interruppe Hoseok sistemandomi la maglia per poi abbassarsi ed aprire diversi cassetti accanto al lettino.

«Che cosa mi vuoi fare? Non so nulla e-» iniziai a dire agitato ma la sua improvvisa risata mi fece trasalire e zittire immediatamente.

«Tranquillo, non ho bisogno di informazioni, quelle le ho già ottenute dal tuo amichetto prima che ordinassi di ucciderlo» disse tranquillamente e giurai lo fece con quel suo terrificante sorriso stampato in volto. «Quello che invece voglio da te..» si alzò voltandosi con un sacchetto trasparente pieno di pastiglie ed uno con delle siringhe. «È poterti usare come cavia»

Inutile dire quanto iniziai a dimenarmi, fregandomene del dolore che stavo provando ─ sia ai polsi che alla ferita alla coscia ─ con l'insulsa speranza di potermela svignare dalla situazione scomoda in cui ero rimasto coinvolto.

«Non agitarti Jungkook, non è poi così male, all'inizio un poco lo ammetto, ma poi non capirai più nulla ed io potrò fare i miei test tranquillamente» appoggiò i due sacchetti sul lettino prima di spostarsi, sotto lo sguardo di Lay e Kai, verso l'inizio del lettino dove vi era un'altra catena legata ad un collare che mi strinse attorno al collo. «Non vorrei decidessi di guardare ciò che faccio, Lay mi ha detto che svieni con il tuo stesso sangue, vorrei evitare» spiegò tranquillo allacciando il collare, restando poi impassibile alla vista del mio sguardo terrorizzato e sul punto di scoppiare a piangere per la disperazione.

«Ti prego non farlo-» chiesi in supplica guardandolo mentre apriva con lentezza il primo pacchetto, quello contenente le pastiglie. «N-Non voglio morire..»

«Stai tranquillo, finchè non ho terminato i miei esperimenti ti terrò in vita, poi deciderò..» fece spallucce senza smettere di sorridere; i suoi occhi erano di una freddezza inimmaginabile ed erano in perfetto contrasto al sorriso divertito che mai scompariva dal suo volto. Credo che un esemplare come lui, diventerebbe ancora più pericoloso ed imprevedibile nel momento in cui dovesse smettere di sorridere, come se farlo gli facesse credere di non star commettendo qualcosa di crudele o sbagliato, come se sorridere fosse il suo scudo contro le responsabilità e la ragione.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora