≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟕: 𝐥'𝐡𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐯𝐚𝐭𝐚

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Brividi e sudore, era questo quello che stavo provando. Non ero sveglio, o almeno credo, ma diverse immagini si sovrapponevano tra loro; cercavo di dargli un ordine, di non confondere i ricordi con le allucinazioni ma la mia mente aveva deciso di farsi un viaggio verso quest'ultima settimana e ripercorrere tutte le mie sfortune e torture.

Rivissi quei momenti una seconda volta provando il doppio del dolore e dando quindi il tempo al cervello di realizzare quanto tutto ciò fosse realtà. Rivissi ogni parola, ogni risata, ogni colpo ed ogni sensazione.

Improvvisamente sentii il braccio formicolarmi e l'immagine di Hoseok con questo stretto tra le mani mi smorzò il respiro, anche se ciò che mi diede il colpo di grazia fu vedere il viso di Hoseok trasformarsi in quello di Taehyung e sbattere con forza il mio braccio rompendolo.

Mi tirai a sedere urlando e stringendo il braccio rotto contro la pancia, sussultando al contatto con diverse fasce che mi trattenevano il corpo impedendo di muovermi e facendo attrito con le varie ferite.

«Ti sei svegliato quindi..» sentii parlare ma nonostante avessi aperto gli occhi, non riuscivo a vedere nulla. Poi uno sbuffo. «No, stavo parlando con Jungkook, si è svegliato ma è ancora sotto l'effetto dell'ultima dose che gli ho dato» si rivolse a qualcun altro, probabilmente al telefono. «Sì, lo sto riportando indietro ora.. Sì è qui in macchina con me..» e di nuovo un altro sbuffo. «Non sono idiota, certo che l'ho legato, gli ho bloccato le cinture.. Comunque, lo riporto a casa e poi vado in aeroporto, Baekhyun dovrebbe atterrare tra un paio d'ore..»

Baekhyun? Chi è Baekhyun?

Ripensai a Taehyung al quale avrei domandato chi fosse il ragazzo in questione ma non appena l'immagine del rosso mi comparve nella mente, questa si sovrappose di nuovo a quella di Lay e Kai intenti a drogarmi ed un altro vortice di confusione mi assalì facendomi perdere per l'ennesima volta i sensi.

[...]

Mi svegliai diverso tempo dopo nella mia stanza.

Provai ad alzarmi ma feci leva sul braccio rotto e subito mi lasciai cadere sul letto gemendo per il dolore.

«Si è svegliato!» un'acuta voce mi fece voltare di scatto. Solo ora mi accorsi della presenza di tre persone nella mia stanza, i miei due genitori e quello che riconobbi come il poliziotto di cui mi aveva parlato Taehyung, Namjoon. «Tesoro come stai?!» mia madre si alzò in fretta dalla sedia accorrendo al bordo del letto, si inginocchiò e mi prese una mano tra le sue; cercai di scostarmi ma la confusione generale e i dolori mi impedirono ogni movimento improvviso.

«Mi sento confuso» sussurrai abbassando lo sguardo frastornato e scuotendo la testa. «Come- Come sono tornato a casa?» domandai incerto e Namjoon ─ avanzando verso di me ─ s'inginocchiò proprio come mia madre al bordo del mio letto.

«Stavo inseguendo una persona e ti ho trovato svenuto sul ciglio della strada» rispose facendo poi cenno ai miei genitori di allontanarsi, cosa che fecero abbandonando la stanza. «Quando mi sono fermato per aiutarti ti ho riconosciuto come il ragazzo di cui avevano denunciato la scomparsa, erano giorni che tutta la polizia ti stava cercando» spiegò; diede poi un rapido sguardo alla clavicola, scoperta dalla maglia ed ai vari tagli sulle braccia. «Non pensavo finissero con il ridurti così..» continuò a guardarmi, soffermandosi sul viso sciupato e segnato da profonde occhiaie contornanti i miei occhi rossi e stanchi, le braccia ed il collo segnati dalle strette manette, il corpo tatuato e ricoperto di graffi e lesioni.

«Nemmeno io ad esser sincero» strinsi le coperte avvolgendomi sotto di esse per coprirmi dal suo sguardo. «Non ho mai fatto nulla di male» abbassai lo sguardo sentendo crescermi un groppo in gola.

➜ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora