Quando ripresi i sensi ormai il sole stava già tramontando; ero ancora a terra, indolenzito in qualunque parte del corpo e raggomitolato sull'asfalto impregnato dal mio stesso sangue.
Provai a tirarmi a sedere ma i muscoli dell'addome non avevano la minima intenzione di voler collaborare motivo per cui provai a rotolare per farmi leva con le braccia ma la fitta che andò a propagarsi lungo la schiena mi obbligò ad arrestare ogni movimento.
Ero al limite di una crisi isterica e non avevo idea di chi poter chiamare.
Provai più volte ad alzarmi ma il dolore era davvero troppo insopportabile al punto di dovermi concedere altri minuti per riprendere un po' di energie riuscendo ─ con quella poca forza accumulata ─ a fare forza sulle braccia in modo da riuscire ad alzarmi anche se con immensa difficoltà.
Mi cedettero più volte le ginocchia ed ebbi giramenti di testa ma riuscii comunque a raggiungere la pensilina dell'autobus senza venir risparmiato degli sguardi cinici che le persone mi lanciavano senza nemmeno chiedere se avessi bisogno di qualcosa, non mi aiutarono quando stetti per cadere nel salire sull'autobus e non mi offrirono nemmeno il posto per sedermi.
La mia, in quel momento, oltre ad essere una resistenza di tipo fisico, era anche di tipo mentale; avrei voluto piangere, urlare, vendicarmi ma soprattutto concedermi un po' di pace.
Dopo diverse fermate scesi alla mia e in una ventina di minuti ─ raddoppiati a causa del mio passo lento ─ riuscii finalmente a raggiungere il vialetto di casa; avevo bisogno di prendere qualche antidolorifico e dormire, niente di più.
Percorsi il vialetto ma quando tentai di aprire silenziosamente la porta la trovai chiusa.
«Fanculo-» sbottai esausto appoggiandomi alla porta. «Non ho nemmeno la chiave..» e così la speranza di passare inosservato dai miei genitori sparì completamente; dovetti suonare e fu proprio mia madre colei che venne ad aprirmi.
«Dove diavolo er- Oh mio Dio Jungkook!» urlò a squarciagola trascinandomi con troppa foga all'interno. «Caro vieni subito qui! Jungkook è.. Oddio fai in fretta!»
Mio padre corse velocemente giù dalle scale e rimase allibito tanto quanto mia madre nel vedere le condizioni in cui mi trovassi. Sono messo così male? «Cosa hai combinato?!» avanzò deciso prendendomi con forza il mento e controllando i vari tagli e lividi sparsi su tutto il mio viso.
«Mi fai male..!» mi liberai dalla presa indietreggiando; anche nella mia stessa casa mi sentivo una preda. «È colpa del vostro adorato Lay» sbottai. «Ve l'avevo detto che non è una buona persona o qualcuno di cui potersi fidare!» ringhiai dolorante, tramando dalla rabbia nel vedere mia madre scuotere la testa con decisione.
«Lay è un bravo ragazzo, gentile ed educato!» ribattè obbligandomi a trattenere un urlo per il nervoso; stava seriamente cercando di difenderlo?. «Non può essere colpa sua»
«È stato lui a farmi picchiare diamine, ne sono una prova!» e quasi mi parve di vedere i suoi occhi illuminarsi.
«Hai visto? Non è stato lui a farlo!» esclamò battendo le mani ed io, preso da una scarica di nervosismo, iniziai a battere i piedi a terra lasciando che tutta la frustrazione uscisse sotto forma di lacrime.
«Perché non centri il punto?! Guardami! Guardami che diamine! Sono stato picchiato da un gruppo di ragazzi sotto l'ordine di Lay e tu in tutto questo hai la faccia tosta di soffermarti sul fatto che non sia stato lui in persona a farlo? Ma ti rendi conto di quello che dici?!» urlai asciugandomi velocemente gli occhi ormai pieni di lacrime. «Dovresti preoccuparti per me, correre con delle garze, degli antidolorifici, chiedermi chi è stato e minacciare di denunciarli, chiedermi cosa mi fa male e come puoi aiutarmi ad alleviare il dolore!» mi allontanai di un altro passo da entrambi. «E invece no, non te ne frega niente, non te ne è mai importato nulla» ringhiai ancora, fulminando mio padre con lo sguardo. «E tu sei il peggiore, in silenzio, a seguire ogni cosa che ordina lei. Fai parte degli ignavi, cercalo, è nell'inferno della Divina Commedia, lo stesso posto in cui marcirete voi»
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➽ Silver Tongue | Taekook ✔ [1/2]
Acción| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | «Hey ragazzino, hai da accendere?» «N-No, non fumo..» Jungkook è un ragazzo per bene, puro ed educato, cresciuto rigidamente dai suoi genitori fortemente credenti. Taehyung invece ha scelto la via della criminalità; è egoista...