≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟔: 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨

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*JUNGKOOK*

Restai immobile a guardare V ─ o meglio dire ─ Taehyung sorpreso di come avesse scelto di dirmi il suo vero nome.

Credevo che a parte Suga nessuno ne fosse a conoscenza quindi perché ha fatto un'eccezione con me?

Lui ─ vista la mia completa paralisi ─ si affrettò a salutarmi con un lieve cenno di capo, abbassarsi la visiera scura del casco e sfrecciare via in pochi secondi.

Taehyung.. Kim Taehyung.. È un bel nome, mi piace.

[...]

La fortuna volle che il giorno seguente fosse una domenica e che quindi non vi era alcuna lezione scolastica da dover seguire durante la mattinata.

Mi ero assicurato di puntare la sveglia per evitare di far attendere Taehyung e ─ sia mai ─ di farlo arrabbiare, peccato che la sera prima io abbia avuto la fantastica idea di schiarirmi i pensieri facendomi un giro per alcune vie in piena notte e che quindi il mio corpo implorava completo riposo.

«Jungkook scendi subito!» la voce squittente di mia madre mi fece storcere il naso per il fastidio. Farsi svegliare da quella donna è come segnarsi la giornata. «Jungkook!»

«Arrivo!» le urlai di rimando affrettandomi a scendere al piano di sotto, senza curarmi ovviamente dello stato pietoso in cui mi ritrovavo. «Che c'è?» chiesi ancora assonnato, stropicciandomi gli occhi convinto che come il solito fosse arrivato qualche pacco troppo pesante da poter portare in casa da sola motivo per cui necessitasse della mia presenza.

«Manda via questa bestia di satana tatuata, ti prego!» m'implorò scattando verso di me e aggrappandosi al mio braccio.

Solo dopo l'ennesimo sbadiglio riuscii ad aprire completamente gli occhi e mettere a fuoco la figura in fondo al nostro vialetto. «Mamma ma non è nemmeno entrato in casa, stai calma..» sbuffai avvicinandomi alla porta.

«Fermo! Siamo in piena primavera ma mi sembra comunque esagerato uscire in boxer, copriti razza di disgraziato!» urlò di nuovo cercando di colpirmi alla testa, gesto che evitai senza troppi problemi.

Ripetitiva, ecco cos'era mia madre. Le voglio bene per l'amor del cielo, ma la sua vita non ha nulla al di fuori dell'ordinario e continua a seguire sempre lo stesso e noioso schema, è così standard che potrei addirittura prevedere cosa ha intenzione di dire.

Mi avvicinai alla porta ignorando il suo precedente avvertimento e feci un cenno veloce a Taehyung. «Dammi due minuti e arrivo» lo avvisai e ─ nonostante la distanza tra di noi ─ riuscii comunque a notare un suo sopracciglio alzarsi con fare sorpreso.

Mi chiusi la porta alle spalle e sotto lo sguardo e le urla di mia madre tornai in camera. «Cosa significa "e arrivo"?! Dove pensi di andare con un drogato del genere eh?! Tra due ore dobbiamo andare a messa, vedi di non saltarla come hai fatto le ultime volte!!»

Ignorai completamente le sue parole, chiusi la porta della stanza sbattendola con forza e mi lasciai sul letto sbuffando sonoramente. Che fastidiosa..

Mi concessi qualche secondo per riacquistare la mia calma mentale e poi mi vestii velocemente, presi il solito zaino nero e raggiunsi la porta d'ingresso. «Jungkook non te lo ripeterò! Non azzardarti ad uscire con quel ragazzo-»

«Mamma, con tutto il rispetto di questo mondo, stai un po' nel tuo okay?!» sbottai portandomi le mani sui fianchi. «Sto uscendo con un amico, lo faceva anche Gesù sai? Ma forse non hai letto la Bibbia tante volte quanto me, credo dovresti passare un po' di tempo anche tu nella stanza sai?» e così, lasciandola completamente a bocca aperta senza parole, uscii di casa alzando gli occhi al cielo e facendo ridacchiare Taehyung che subito mi porse un casco.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora