≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟑: 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐢𝐭

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Buona Pasqua a tutti! ♡

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Feci come scritto ed attesi l'arrivo di V.

Sapeva che sarebbero arrivati, ha giustamente fatto spostare tutta la merce e la sua squadra da un'altra parte e sì ─ sapevo di esser stato il primo a non voler far parte della sua organizzazione ─ ma pensavo che almeno mi girasse un messaggio avvisandomi; non è che fossi deluso da lui o altro, gli avevo addirittura detto di poter compiere gli incarichi senza il bisogno della sua supervisione, però questa indifferenza nei miei confronti mi aveva lasciato dell'amaro in bocca.

«Suga ti ha scritto qualcosa?» chiesi guardando Jimin ancora con il telefono stretto tra le mani.

«No..» sospirò scuotendo la testa. «Avrà sicuramente qualcosa di più importante da fare» ed in quel momento mi dispiacque per lui, alla fine a me ─ anche se in ritardo ─ almeno V aveva risposto. «Comunque Jungkook ti prego, lascia che partecipi a qualche colpo, mi sento inutile ad averti trascinato in tutto questo senza nemmeno poterti aiutare»

Di nuovo lo stesso discorso.

«Jimin, a me basta che tu stia bene, non m'importa di esser stato coinvolto anzi, se posso aiutarti-» mi sento meno in colpa. «Ne sono più che contento»

«Ma-»

«Oh è arrivato!» esclamai alzandomi dal muretto e raggiungendo l'auto da cui uscì V.

Questo non spense nemmeno l'auto e corse fuori raggiungendoci e prendendomi per le spalle. «Stai- State bene?!» chiese agitato ed entrambi annuimmo. «Cos'è successo? Perché siete venuti qui?»

«Perché non ci avevi detto di non farlo» spiegai allontanandomi da lui con uno strattone. «E comunque non è successo nulla, come ti ho già detto sono entrati, hanno cercato per il magazzino qualcosa che li aiutasse a capire dove vi siete spostati, Lay è entrato nell'ufficio in cui ci eravamo nascosti, ci ha visti ma non ha detto di noi agli altri e così se ne sono andati» spiegai velocemente ed il suo sguardo cambiò passando prima dal rilassato e poi di nuovo serio.

«Certo che dovete mettervi sempre nei guai voi due, eh? Dannazione!» sbottò prima di afferrare per il braccio anche Jimin e trascinarci entrambi verso la sua auto.

«Dove andiamo ora?» chiese il biondino a bassa voce mentre veniva indirizzato verso i sedili posteriori dell'auto; feci lo stesso a mia volta ma l'ennesimo strattone mi trascinò verso quello anteriore.

«Vi porto ad Esprit»

[...]

Esprit: attualmente l'organizzazione criminale più potente dell'intera Corea.

V ci aveva scortato fino all'entrata di un grande palazzo nel centro di Busan ─ la città con il tasso di criminalità più alto in tutto lo stato ─ e detto sinceramente pensavo che la loro base si trovasse alla capitale, ma V ci aveva subito spiegato come la polizia sarebbe stata più disposta ad assecondare i traffici di droga nelle città un poco più piccole.

Scendemmo tutti e tre dall'auto e raggiungemmo l'entrata protetta niente di meno che da quattro uomini armati; questi all'arrivo di V si spostarono lasciandoci entrare all'interno dove percorremmo un lungo corridoio prima di giungere ad un ascensore.

Guardai i pulsanti e attesi che V ne schiacciasse uno quando invece appoggiò il dorso della sua mano a contatto con una piastra metallica al di sopra di tutti i pulsanti facendola illuminare per qualche secondo prima di spegnersi e spingersi all'interno mostrandoci poi l'esistenza di un altro tasto dell'ascensore.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora