≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟕𝟖: 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚'

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«Suga, Park, vestitevi, tra dieci minuti tornerò qui per scortarvi personalmente in caserma» affermò con tono serio Youngjae e rimasi un attimo scosso, passando poi lo sguardo su Yoongi, per capire se sapesse cosa fare in questa situazione.

«E tu chi saresti?» domandò il poliziotto posizionandosi di fronte al ragazzo.

«Il vice di Kim Namjoon» rispose con decisione. «Durante l'assalto di ieri notte è rimasto gravemente ferito alla schiena e per ora è in una temporanea paralisi degli arti inferiori quindi fino a nuovo ordine, il comando è in mano mia» prese la tracolla e tolse diversi documenti che pose all'uomo. «Qui c'è la conferma di ogni mia parola, il mio attestato di partecipazione all'accademia, l'addestramento ed ogni corso per entrare nella Polizia di Stato mentre questi» indicò un'altra pila di documenti. «Certificano il passaggio di comando nelle mie mani» spiegò mantenendo un'espressione seria e poi si voltò verso Yoongi che annuì impercettibilmente.

«O-Okay» balbettò l'uomo spostandosi al lato della stanza. «Avete sentito cosa ha detto? Vestitevi!» alzò di poco il tono di voce venendo di nuovo richiamato da Youngjae.

«Forse prima dovrebbe liberargli le caviglie..» gli fece notare mettendolo in imbarazzo e questo, rosso in viso, goffamente fece come ordinato lasciando me e Yoongi soli in stanza per poterci cambiare.

Aspettai qualche secondo che il grigio tornasse seduto sul letto elasciasse l'ago, per poi avvicinarmi a lui e sedermi con cautela al suo fianco.

Restai in silenzio guardandolo giocare con le dita e poi allungai la mano stringendola alle sue. «Mi sei mancato Yoongi..» sussurrai appena; lui si liberò della mia presa afferrandomi a sua volta entrambe le mani che tenne con facilità tra la sua vista la differenza, e con l'altra mi accarezzò i capelli.

«Sei più testardo di quanto credessi» fece lui sorridendomi senza la necessità di trattenersi. «Ero sul filo del rasoio ma le tue continue lamentele per restarmi accanto mi hanno dato la forza per tener duro e non abbandonarmi tra le braccia della morte» sussurrò stringendo la presa delle mie mani ed attirando la mia fronte contro la sua.

Socchiuse gli occhi e ─ nonostante avessi una voglia pazza di baciarlo ─ preferii optare per un altro gesto che sicuramente gli avrebbe trasmesso molto di più; sciolsi la presa tra le nostre mani e con delicatezza mi voltai verso di lui circondandogli le spalle, stringendolo in un abbraccio.

Yoongi amava questo genere di cose, mi aveva raccontato di come i suoi genitori loabbracciassero molto da piccolo ─ soprattutto prima di andare a dormire ─ edora avevo reso mia questa loro abitudine.

«Grazie di esser stato al mio fianco Jimin» sussurrò accarezzandomi con una mano i capelli mentre con l'altra la schiena. «Ti amo»

«Ti amo anche io Yoongi» sorrisi alle sue parole lasciando che le sue braccia mi coccolassero ancora per un po', lasciando che tutti questi spiacevoli eventi scomparissero per qualche secondo.

[...]

Dopo esserci cambiati, liberandoci di quelle vestaglie ospedaliere fin troppo scoperte, Yoongi ed io fummo scortati verso diversi blindati parcheggiati sul retro dell'ospedale.

Avevano subito cercato di dividerci in modo che fossimo in due mezzi differenti ma ─ nonostante l'assoluta intenzione degli agenti ─ Youngjae decise diversamente lasciandoci quindi stare insieme nel blindato che lui stesso avrebbe guidato. Salimmo dal retro e al nostro fianco presero posto altri due uomini, entrambi armati e che ovviamente alla prima occasione avremmo cercato di mettere ko per poi scappare.

Il viaggio verso quella che doveva essere la caserma iniziò in maniera ordinaria e per una buona parte di tempo restammo nella formazione stabilita precedentemente da Namjoon, tre blindati davanti a noi e tre dietro.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora