≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟓𝟒: 𝐦𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞

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Dopo il mio ordine Kai si era ritirato assieme agli altri di Spectre per scegliere i membri della squadra che mi avrebbe accompagnato al penitenziario e nel frattempo avevo deciso di parlare personalmente con i genitori di Jungkook.

All'inizio volevo lasciare che fosse solamente Lay a farlo ─ in modo da dargli il colpo di grazia ─ ma non potevo assolutamente perdermi quest'occasione per divertirmi e motivo per cui decisi di partecipare alla discussione.

Lay mi stava già aspettando fuori dalla stanza dei due con la raccolta di foto che gli avevo chiesto di portare.

"Se non vedo, non credo", in questo modo avremmo evitato questa frase.

Sbloccò la porta ed entrammo, sorridendo nel vedere i due rannicchiarsi in un angolo alla nostra vista.

«Non dovete aver paura di noi, vogliamo solo parlare» cercai di tranquillizzarli prendendo posto al tavolino presente nella loro stanza, facendogli poi segno di fare lo stesso.

Il padre ─ anche se un po' incerto ─ fu il primo ad alzarsi ed assecondare la mia richiesta, seguito poi dalla donna.

«Cosa volete da noi..? Perché siamo qui?» domandò con voce tremante.

Tolsi dalla busta la prima foto, quella di loro figlio. «Lui è Jeon Jungkook, vostro figlio, giusto?» chiesi tranquillo, osservando la loro espressione mutare subito.

«C-Come lo conosci? Sei stato tu Lay?» si rivolse poi al ragazzo che accanto a me si era limitato ad alzare le spalle. «Cosa centra Jungkook con questa storia?»

«Conoscete Spectre ed Esprit, le due più grandi associazioni criminali?» e loro annuirono scambiandosi sguardi preoccupati.

«Ne abbiamo sentito parlare al telegiornale, spacciano la droga argento, quella- Diamine non ricordo il nome» l'uomo si portò le unghie alle labbra mordendole nervosamente.

«Bene, voi vi trovate a Spectre di cui il sottoscritto ne è il capo» sorrisi soddisfatto nel vederli spalancare gli occhi spaventati. «E sapete la cosa divertente? Il ragazzo con cui si vede vostro figlio, quello con i capelli rossi-»

«Taehyung?» fece la madre sorprendendomi. Taehyung eh? Kim Taehyung, il nome ancora mi mancava, quello non era scritto nella lettera.

«Sì esatto, lui è uno dei due capi di Esprit ed ha coinvolto il vostro adorato figlio con cui ora si occupa di spacciare droga, manomettere carichi di merce ed armi, partecipare a scambi illegali con altri spacciatori» continuai sempre più soddisfatto nel vedere che più parlavo e più ne rimanevano scioccati, loro che tanto cercavano di farlo crescere sotto la stretta cupola religiosa hanno finito con il condannarlo. «E beh, ovviamente la stessa droga che vende l'assume anche, è dipendente dalla Silver Tongue» mi rivolsi poi all'uomo. «È così che si chiama»

«C-Ci sta dicendo che nostro figlio sarebbe un criminale..?» domandò la madre respirando con difficoltà.

«Non "sarebbe", "è", vostro figlio è un criminale e queste sono tutte le prove a riguardo» mi appoggiai allo schienale facendo segno a Lay di mostrare tutte le foto che avevamo raccolto: alcuni degli scambi che avevano fatto recentemente, l'attacco al nostro magazzino ed il pessimo stato in cui lo avevamo ridotto dopo averlo drogato.

I due presero con mani tremanti le varie foto ─ guardandone una alla volta ed aumentando il tremore man mano che le sfogliavano ─ e mi sarei immaginato di vederli urlare per la disperazione, piangere o farsi prendere da attacchi di panico, eppure la loro reazione fu completamente diversa.

Le foto tra le loro mani si accartocciarono prima di volare dall'altra parte della stanza.

«Quell'idiota!» urlò la madre. «Non solo va in giro con un ragazzo, lo bacia e chissà altro, ma ora è pure diventato un criminale a causa sua!» urlò piena di rabbia battendo i pugni sul tavolino sorprendendo sia me che Lay. «Giuro su Dio, e vi assicuro che non c'è promessa più sicura di questa, che appena ho tra le mani quel Taehyung, lo spedisco all'altro mondo» sibilò seguita poi da un ringhio da parte del padre.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora