*JUNGKOOK*
Quattro giorni, erano passati quattro dannatissimi giorni da quando mi ero svegliato senza trovare Taehyung in casa, quattro giorni da quando avevo scoperto che fosse partito per il Giappone per contattare un certo Youngjae, quattro giorni da quando Jackson mi aveva preso sotto la sua ala protettrice, allenandomi fino allo stremo e riempiendomi di tecniche di combattimento e sì, all'inizio ero rimasto sorpreso da quella sua strana decisione di volermi allenare ma poi avevo deciso di metter da parte ogni mia debolezza, ogni mio pianto e senso di colpa, facendo invece leva sull'enorme quantità di rabbia presente nel mio corpo.
Avrei dimostrato a Taehyung che non sono un essere inutile bisognoso di protezione addirittura tramite metodi così vili quali l'allontanamento; era ovvio l'avesse fatto per tenermi al sicuro, per allontanarmi da Esprit momentaneamente visto l'imminente sfida con Spectre.
Yoongi mi aveva spiegato come ─ una volta stretto accordo con Youngjae ─ avremmo dato inizio alla vera rivolta con l'intento di riacquistare la posizione in classifica che ci spettava, la prima.
Erano stati quattro giorni davvero intensi per tutti ed avevo spiacevolmente notato come Yoongi fosse sempre abbastanza nervoso ─ ed avevo pensato fosse per l'ansia di dover riorganizzare un grande colpo dopo quello in cui abbiamo fallito e perso Bambam e Yugyeom ─ ma la verità era che a turbarlo fosse proprio il suo amico, Taehyung.
Jimin mi aveva raccontato come, la mattina della partenza di quest'ultimo, Yoongi si fosse diretto all'aeroporto e di come fosse tornato con il labbro rotto; a quanto pare lui e Taehyung avevano discusso abbastanza animatamente da arrivare ad alzare le mani.
Credo che la storia dei genitori di Taehyung lo avesse scosso e non poco, il rosso aveva finto che anche i suoi fossero morti per solidarietà e ─ da quello che avevo avuto modo di capire di Yoongi ─ non avrebbe mai accettato una scelta del genere, lo avrebbe fatto sentire solo un debole, un qualcuno bisognoso di esser compatito e di cui Taehyung avrebbe dovuto provare pena motivo per cui Yoongi avrebbe preferito di gran lunga sapere che i genitori del suo migliore amico fossero vivi anziché esser preso in giro con il contrari.
E no, io stesso non avevo capito la scelta di Taehyung, ma visti gli ultimi comportamenti sembrava come se stesse cercando di mettere tutti in difficoltà,il grigio ed io per primi.
«A che ora hai detto dovrebbero tornare?» chiesi al grigio, seduto su una panchina della palestra.
Jackson ed io eravamo come al solito qui ad allenarci quando aveva deciso di unirsi a noi anche Jimin, accompagnato a sua volta da Yoongi. «Tra massimo mezz'ora dovrebbero essere qui» rispose a tono basso alzando poi lo sguardo nella mia direzione. «Come va con l'astinenza?»
«Meglio, nonostante V mi abbia preparato una buona quantità di dosi, per ora riesco a stare bene prendendone solo un paio al giorno e sì, so che sono comunque tante però.. Sto meglio ora, tutto qui..» spiegai, osservando l'altro mugugnare in risposta e tornare a scrivere sul suo block notes, rendendomi curioso a riguardo. «Che appunti?»
«I tuoi progressi» rispose al suo posto Jimin.
«Cos- Perché?» domandai confuso interrompendo la serie di addominali per puntare lo sguardo nel loro. «Perché appunti i miei progressi con la droga?»
«Perché sei sia l'unico all'interno di Esprit ad aver iniziato a prendere la Silver Tongue prodotta da quelli di Spectre, sia l'unico a cui ne hanno somministrato una versione revisionata e sempre l'unico ad aver preso un'ulteriore versione prodotta da V per fronteggiare e ridurre i sintomi» spiegò girando il block notes in modo da mostrarmi tutte le varie scritte e numeri raggruppati per giorni.
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➽ Silver Tongue | Taekook ✔ [1/2]
Acción| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | «Hey ragazzino, hai da accendere?» «N-No, non fumo..» Jungkook è un ragazzo per bene, puro ed educato, cresciuto rigidamente dai suoi genitori fortemente credenti. Taehyung invece ha scelto la via della criminalità; è egoista...