≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟖: 𝐟𝐫𝐚𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐭𝐫𝐨

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*JUNGKOOK*

Se tre mesi fa mi avessero chiesto come mi sarei visto in futuro, sicuramente tra l'elenco delle cose non vi era un "coinvolto tra dispute criminali, rapito e torturato".

La vita è spesso solita fare scherzi di poco gusto ma ─ nonostante questo ─ le persone continuano a vivere convinte che prima o poi la fortuna girerà anche a loro favore, che stanno passando semplicemente un brutto momento che presto passerà.

La cruda realtà di cui ho però preso coscienza è completamente differente perché ─ nel mio caso in particolare ─ una volta che qualcosa ha iniziato ad andare verso il verso sbagliato automaticamente mi sono ritrovato imprigionato in un terribile vortice di negatività che in futuro avrebbe continuato a fungerà da calamina per le sventure.

E beh, la mia calamita era Kim Taehyung in persona.

«Jungkook scendi!»

Questa volta la voce fu di mio padre e per un attimo rimasi leggermente confuso dall'intera situazione, sono le dieci passate e non sono a scuola?

Mi sforzai di ricordare gli ultimi avvenimenti ma l'unica cosa che ottenni fu un gran mal di testa.

Mi ributtai sul letto alzando verso il soffitto il braccio ingessato, movimento che fece scivolare la manica del pigiama mostrando una serie di buchi, tagli e piccoli ematomi; non feci nemmeno in tempo a spalancare la bocca che ricordai immediatamente tutto quello che successe, dal rapimento ai forti sedativi somministratomi in ospedale.

«Mi hanno messo proprio ko» borbottai tra me sforzandomi di scendere al piano di sotto dopo l'ennesimo richiamo dei miei genitori a cui sicuramente dovrò presto dare una spiegazione; già era piuttosto inusuale il modo maleducato con il quale avevo risposto ad entrambi nell'ultimo periodo, poi si erano aggiunte le mie continue assenze scolastiche, quelle in famiglia, ed ora dovevo giustificare la mia scomparsa di ben più di una settimana.

Strisciai i piedi fuori dalla mia stanza fino all'inizio delle scale che feci lentamente ─ per evitare di mancare qualche gradino ─ dato che non mi sentivo ancora pienamente padrone del mio corpo.

«Ti trovo meglio» fu la prima cosa che disse mia madre non appena scesi tutte le scale. Non mi sta urlando addosso? «Mi ero dimenticata di avvisarti, ma oggi a pranzo avremo i tuoi nonni e zii quindi fatti una doccia e preparati in tempo» mi guardò prima di voltarsi verso l'armadietto e sporgersi con il tentativo di raggiungere il barattolo in vetro, uno dei tanti pieni di spezie.

La osservai in silenzio ─ trattenendo una debole risata nel vederla incapace di raggiungere quell'armadietto troppo alto per lei ─ abbassai la testa sopprimendo gli ultimi rimasugli dei mio divertimento e mi alzai raggiungendola.

«Faccio io-» la spostai e mi sporsi con il braccio buono raggiungendo il barattolo tanto bramato. «Ecco» glielo porsi scontrandomi però con la sua espressione scioccata. Occhi e bocca spalancati e lo sguardo fisso su di me. «Che succede?» chiesi tranquillo mentre lei ─ quasi come se avesse visto un fantasma o altro ─ puntava il braccio verso il mio fianco.

«D-Da quando ce li hai..» sussurrò talmente a bassa voce che faticai a sentirla. «Quelli..! Quando te li sei fatto?!»

«Fatto cosa?!» le chiesi confuso prima che mi strappasse aggressivamente il barattolo di mano.

«I tatuaggi Jungkook! È questo che vai a fare quando salti scuola eh?!» alzò la voce questa volta attirando anche l'attenzione di mio padre che dal salotto si spostò in cucina. «Caro, Jungkook ha il corpo pieno di tatuaggi! È tutta colpa di quello stupido ragazzo!» urlò di nuovo riferendosi ovviamente a Taehyung.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora