≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐𝟑: 𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐢 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨

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*JUNGKOOK*

Le urla incessanti di mia madre mi obbligarono a svegliarmi, contribuendo al fastidioso mal di testa che mi ritrovavo; mi stiracchiai rendendomi conto di quanto la mia voglia di andare a messa fosse pari a zero, avevo mal di testa e una strana sensazione di nausea.

Rotolai nel letto per raggiungere il bordo quando, arrivato nell'altra metà del letto, sentii uno strano profumo, particolare e diverso dal solito presente in camera mia ma non ci feci molto caso, ero in ritardo e non volevo sicuramente guadagnarmi altre punizioni quindi in fretta e furia riuscii a rendermi un minimo presentabile.

Scesi al piano di sotto e insieme ai miei genitori andai in chiesa per festeggiare un qualcosa in cui nemmeno credevo.

Come al solito mi annoiai e trovai leggermente fastidioso non ricordarmi nulla della sera precedente, sapevo di aver portato a casa le bottiglie di Jaehyun e di averne bevuta qualcuna ma in camera questa mattina non ve ne trovai nessuna. A questi pensieri poi se ne susseguirono altri e finalmente la messa finì; uscimmo tutti e tre ma poco dopo fui fermato da un ragazzo, lo stesso di qualche notte fa, Lay.

«Lo conosci?» chiese mia madre ma fui incerto sulla risposta.

Lui, d'altra parte, ignorò la domanda rivolgendosi direttamente a me. «Cavolo, non sapevo fossi religioso, sai, con il lavoro che fa-» non gli lasciai terminare la frase che mi lanciai contro di lui coprendogli la bocca e trascinandolo poco lontano dai miei genitori. Quando lasciai la presa lui tornò a sorridere. «Oh, erano forse i tuoi genitori?»

«Certo che lo erano!» risposi agitato. «Non parlare di affari davanti a loro!» lo sgridai e lui alzò le mani divertito.

«Senti, ti consiglio di non andare ad Esprit oggi» iniziò. «Potrebbe succedere qualcosa di spiacevole e vorrei evitare che un innocente come te si facesse del male»

«Ironico che sia tu a dirlo. Le nostre organizzazioni sono una la rivale dell'altra, perché me lo stai dicendo? Potrei avvisare V e-»

«Non m'interessa di lui» m'interruppe. «Volevo solo avvisare te, ciao» e così, senza aggiungere nient'altro, se ne andò in fretta.

Raggiunsi di nuovo i miei genitori ed insieme ci avviammo verso casa. «Dovresti frequentare amici come lui e non come quell'altro tizio rosso» ribadì mia madre con tono di scherno facendomi sbuffare.

Preferii non ribattere spiegandole che quel Lay fosse tanto pericoloso quanto Taehyung, conscio di come avrei solamentedato inizio ad una discussione che non avrebbe portato da nessuna parte se non ad altro stressmentale.

Tornammo a casa e di nuovo salii in camera alla ricerca delle bottiglie di alcool che sicuramente dovevano trovarsi da qualche parte, non potevano essere scomparse nel nulla; provai a guardare anche dalla finestra, sia mai che nella confusione le abbia lanciate fuori, eppure non vi trovai nulla.

[...]

Dopo pranzo i miei genitori uscirono per andare al loro solito incontro spirituale e mi affidarono la pulizia della cucina; sistemai tutto come richiesto e poi raccolsi la spazzatura da portare all'esterno.

«Ragazzino-» mi voltai ed incrociai lo sguardo di Taehyung. «È finita la tua punizione? Oggi dobbiamo tornare ad Esprit, Suga sta organizzando qualcosa d'importante e ci serve tutto l'aiuto possibile» spiegò a tono calmo; lo guardai per un attimo e poi mi voltai buttando la spazzatura nel cassonetto. «Mi ignori?» chiese ridacchiando.

«Hai detto che ti rallento e basta, lasciami fuori dai tuoi affari» risposi avviandomi di nuovo verso casa ma lui fu più svelto e mi fermò per un polso.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora