≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟐: 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐨 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐭𝐢

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*TAEHYUNG*

Non può essere successo davvero, non di nuovo cazzo, non a qualcuno che tengo! Dovevo immaginarmelo cazzo, era ovvio che in un modo o nell'altro se la sarebbero presa con lui ed io da bravo idiota quale sono, me lo sono fatto fregare da sotto al naso.

Che idiota, che idiota, che idiota!

Mi ero ripromesso di lasciarlo andare quando le cose si sarebbe fatte più complicate ─ ne ero davvero convinto ─ dovevo farlo per il bene di entrambi ed invece dopo aver passato quel momento insieme a casa sua, ho tentennato finendo con il rimandare l'inevitabile.

Sono il capo di Esprit, è ovvio che chiunque mi stia accanto rischia costantemente la vita ed è esattamente per quel motivo che l'unico da cui mi lasciavo avvicinare era unicamente Yoongi.

Era semplice in quel modo, l'unica altra persona a cui tenevo era a sua volta un capo di Esprit, non avrebbero avuto nessuno con cui ricattarci cosa che invece anni fa avevo permesso, avevo finito con il commettere un errore, mi ero innamorato e ─ proprio come con Jungkook ─ avevo finito con il coinvolgerla condannandola alla morte.

Non se lo meritava, era solo una ragazzina, ma Spectre non ha avuto alcuna pietà.

Ora le cose sembrano ripetersi di nuovo ─ anzi, se non agisco il risultato sarà lo stesso ─ e non posso permettermi di perdere qualcun altro, non Jungkook, non lui.

Preso dall'agitazione spinsi maggiormente sull'acceleratore facendo sprofondare le unghie di Yoongi nel sedile. «Tae rallenta un po' cazzo!» ringhiò senza distogliere lo sguardo dalla strada. «No fermo! Non sorpassare!» e al mio successivo sorpasso fin troppo azzardato, si lasciò sfuggire un sospiro d'agitazione. «Cazzo Tae!»

La roca voce di Yoongi però non riuscì a raggiungere i miei pensieri, ora diretti solamente a tornare alla base il più in fretta possibile per sapere da Jimin ogni piccolo particolare che avrebbe potuto aiutarci a ritrovare Jungkook.

Avrei passato in rassegna ogni loro magazzino, ogni loro vecchia base, qualunque cosa pur di trovarlo.

Non voglio portare sul cuore il peso di un'altra morte.

Dopo aver passato per diversi incroci nonostante il rosso e le imprecazioni di Yoongi, raggiungemmo finalmente il parcheggio sotterraneo di Esprit dove spensi l'auto e raggiunsi velocemente l'ascensore che ci avrebbe portati dritti verso il ragazzino dai capelli biondi rifugiatosi qui in sede sotto ordine di Yoongi.

Le porte si aprirono e subito il biondino mi corse incontro in lacrime. «Io-»

«Dimmi tutto quello che hai visto o sentito! Qualunque cosa!» non lo lasciai nemmeno parlare che lo presi per le spalle iniziando a scuoterlo ─ forse un po' troppo violentemente ─ facendo aumentare solamente le lacrime presenti sul suo viso. «Parla!»

«Lascialo!» ci raggiunse Yoongi che subito ci separò ponendo della distanza. «Se lo aggredisci in questo modo lo spaventi cazzo! Lascialo parlare con calma!»

«Non abbiamo tempo dannazione, lo vuoi capire?!» gli urlai contro prima di voltarmi agitato di nuovo verso il biondo.

Il ragazzino si asciugò velocemente le lacrime, prese un bel respiro e iniziò a parlare. «È successo tutto talmente in fretta.. Ero uscito per chiamare Yoongi e chiedergli perché non ci fosse nessuno al magazzino quando ho sentito delle voci all'interno ma credevo che stesse canticchiando come fa di solito, poi però le voci si sono alzate e ho capito non fosse solo, sono corso all'interno in contemporanea ad uno sparo-» e subito scattai di nuovo verso di lui stringendo con forza le sue spalle.

«Gli hanno sparato?! Hai visto dove?? Stava bene?!» chiesi a raffica sorprendendomi di quanto facilmente riuscissi a perdere il controllo delle mie emozioni nell'ultimo periodo.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora