≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟑𝟗: 𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐞𝐬𝐭𝐚

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*JUNGKOOK*

Taehyung rimase da me per il resto della giornata, aveva deciso di ascoltare il mio consiglio e di cogliere questa occasione per godersi di una pausa mentale in modo da riprendere domani al meglio; non potevo avere idea migliore.

In quelle ore riuscii a renderlo un semplice giovane della sua età e mai mi ero sentito così fiero di qualcosa in tutta la mia vita, ero riuscito a fargli staccare la spina anche se per poche ore.

Dopo esserci cambiati avevamo deciso di fare un giro per la città, nulla di troppo impegnativo ma poter trascorrere del tempo insieme all'aria aperta non ci fece altro che bene.

Andammo alla sala giochi e di nuovo provammo un sacco di giochi ─ inutile dire quanto entrambi fossimo competitivi fino al midollo ─ girammo per qualche negozio e colsi anche l'occasione per comprare uno degli ultimi videogiochi usciti, passeggiammo per le stradine e i parchi nei paraggi di casa mia apprezzando quella pace attorno a noi.

E sì ─ dopo esserci seduti su una panchina a goderci il leggero vento primaverile ─ eravamo finiti con lo scambiarci altri baci timidi o almeno da parte mia perché nonostante fossimo in pubblico e mi sentissi più timoroso Taehyung non sembrava affatto preoccupato di mostrarsi eppure ─ notando la mia preoccupazione ─ si era poi limitato ad avvolgermi un braccio attorno alle spalle facendomi qualche grattino; amavo le coccole e dopo pochi tocchi mi ritrovai completamente appoggiato a lui, godendomi di quella pace tanto ricercata.

[...]

«Ti ringrazio per oggi Jungkook» s'infilò il casco e salì in moto. «So che può sembrare banale agli occhi di una persona normale, ma non credo di aver mai trascorso una giornata così tranquilla e rilassante negli ultimi tempi. L'ultima volta probabilmente era quella mattina in cui ti avevo trascinato per l'appunto in sala giochi» ridacchiò al ricordo ed io sorrisi a quella sua spensieratezza, anche se momentanea.

«So che domani dovrai tornare ad essere il leader serio ed attento quale sei, ma sappi che quando hai bisogno di altre giornate come queste, senza droga, senza armi e senza rivali, puoi contare su di me» gli presi il colletto della maglia e lo tirai verso di me lasciandogli un profondo bacio. «Domani mattina sono a scuola, il pomeriggio vengo ad Esprit, ci vediamo là» lo avvisai ma lui scosse la testa.

«Mi servi al magazzino, devi aiutarmi a sballare la merce arrivata in questi ultimi giorni» spiegò tranquillo, annuii in risposta e poi mi fece l'occhiolino abbassando la visiera del casco. Lo guardai sfrecciare in moto ed un senso di appagamento mi si propagò all'interno del corpo.

Mi sentivo come se avessi studiato per un test ed avevo appena ricevuto il massimo dei voti, come se avessi risparmiato soldi per un concerto ed all'uscita potevo finalmente pensare "ce l'ho davvero fatta".

Mi sentivo esattamente così, soddisfatto ed appagato di avergli regalato una giornata di relax. Non avrei potuto fare chissà cosa per aiutare l'organizzazione, ma se in qualche modo potevo aiutare almeno lui, mi sarebbe bastato quello.

Chiusi gli occhi sorridendo talmente a lungo da sentire le guance dolere e poi rientrai in casa pronto a subirmi la ramanzina da parte di mia madre perché sì, me ne ero accorto, avevo notato quanto fastidio gli avesse dato la presenza di Taehyung a casa nostra e sì, avevo anche modo di credere che la presenza dietro la porta della mia camera fosse proprio quella mia madre, cosa di cui ne ebbi subito la conferma.

«Mi fai davvero schifo» sputò acida non appena entrai in casa.

«Non hai di meglio da fare che criticarmi?» domandai fin troppo arrogantemente, tantè che un suo schiaffo mi colpì dritto in viso. «Non otterrai nulla picchiandomi»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora