*JUNGKOOK*
«Jimin ti sto parlando, lascia stare il mio telefono» mi allungai per afferrarlo ma lui ci smanettò per altri secondi prima di farmelo riavere. «Che ci hai fatto?» chiesi guardando le varie chat dei messaggi trovandole però tutte normali.
«Niente» borbottò a bassa voce, distogliendo lo sguardo dal mio. «Continua il tuo discorso»
«Stavo dicendo, prima che iniziassi a distrarti-» gli lanciai una frecciatina facendogli abbassare lo sguardo colpevole. «Che possiamo trovare un'alternativa. Possiamo iniziare un lavoro part time, farlo combaciare con la scuola-»
«E guadagnare sessantaquattro milioni di won in un mese? È già bello se ce ne danno quarantamila Guk..» mi fece notare con ovvietà e ─ prima che potessi proferire di nuovo parola ─ scosse la testa. «La banca non ce li darà mai e i nostri genitori non ci aiuteranno, anzi, saranno loro la causa della nostra morte»
Sbuffai per l'ennesima volta lasciandomi cadere di peso sul suo letto e abbandonando a terra il telefono. «Posso provare a vendere qualcosa..»
«Non basterà lo stesso e poi mi sentirei dannatamente in colpa, ti ho coinvolto io» si accasciò anche lui a terra sospirando.
Restammo in silenzio per qualche minuto, ognuno perso tra i propri pensieri alla ricerca di una soluzione quando poi ─ una notifica del mio cellulare ─ mi fece indirizzare lo sguardo su di esso; mi sporsi per prenderlo ma Jimin fu più rapido di me.
«Non curiosare tra le mie cose!» mi lamentai rotolando giù dal letto pronto a riprendermi il dispositivo; lui si affrettò a leggere il messaggio e appena glielo strappai dalle le mani, non vi era più niente. «Cosa c'era scritto?»
«Nulla»
«Jimin» lo richiamai.
«Non era niente»
«Jimin-»
«Davvero! Era solo dello spam» continuò imperterrito facendomi rassegnare all'idea di scoprirlo; era stata una giornata troppo stressante purché potessi preoccuparmi ─ visti gli altri problemi più importanti a cui pensare ─ anche di un banale messaggio come quello.
«Cavolo si è fatto tardi, devo tornare a casa» piagnucolai accorgendomi dell'orario. «Comunque ricordati che tra tutto questo schifo, abbiamo un progetto da consegnare»
«Come puoi pensare alla scuola in una situazione del genere?!» chiese lui spalancando gli occhi sorpreso.
«Te l'ho detto, se non è l'uomo di oggi ad ucciderci, stanne certo che saranno i nostri genitori» mi alzai dal letto controvoglia e consapevole della punizione che mi sarebbe sicuramente spettata. «Domani mattina ti riporto lo zaino ed andiamo a scuola insieme»
«Ecco dov'era finito!» esclamò sollevato e mi concessi una debole risata nel constatare come ─ scegliendo di andare a causa sua, nonostante l'incontro con quell'uomo ─ eravamo riusciti a riallacciare i nostri rapporti.
Alla fine era tutto ciò che m'importava.
«E Jimin, se hai bisogno di aiuto, chiamami.. Assicurati di caricare il telefono, hai rotto lo schermo ma va ancora»
«Grazie Guk» chinò il capo e ─ dopo esserci scambiati un ultimo saluto ─ scesi velocemente le scale di casa sua correndo verso la mia pur di limitare l'ormai insalvabile ritardo per la cena.
[...]
«Pensi di poter fare quello che ti pare e piace eh?!» urlò mia madre non appena varcai la porta d'ingresso obbligandomi a borbottare delle scuse e abbassare lo sguardo colpevole. «E credi addirittura di poterla passare liscia con un misero "mi dispiace"?» chiese senza lasciarmi il tempo di rispondere. «Caro, portalo via-» sibilò, lanciandomi un ultimo sguardo di delusione per poi tornandosene in cucina.
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➽ Silver Tongue | Taekook ✔ [1/2]
حركة (أكشن)| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | «Hey ragazzino, hai da accendere?» «N-No, non fumo..» Jungkook è un ragazzo per bene, puro ed educato, cresciuto rigidamente dai suoi genitori fortemente credenti. Taehyung invece ha scelto la via della criminalità; è egoista...