«Che cosa?» la voce di Takeru rimbombò nella classe vuota. Di slancio gli tappai la bocca con un grugnito disintegrandolo con una delle mie occhiate assassine.
«Ma sei matto? Cosa gridi?»
Quando lo mollai prese una boccata d'aria e mi diede una spinta verso l'uscita. Avevamo appena terminato la prima ora e stavamo per raggiungere il professore di storia in un'altra aula. «Stiamo parlando di Mr.Lattner, Rob. Lattner, cazzo!»
Finiva sempre così, con Takeru che borbottava e grugniva qua e là i suoi scenari apocalittici e io che cercavo di non farmi prendere dal panico più del dovuto. Già bastava lui a essere isterico per entrambi. Da quando ci eravamo avvicinati, la mia ansia si era evoluta per merito della sua ansia.
Ero passata da piccola e stupida strafottente a paranoica complessata.
Grazie mille, giappo-minchia! Ora sì, che sono da camice bianco.
Gli pizzicai con forza un fianco fino a farlo gemere di dolore. «Ne vuoi un altro?»
Scosse la testa e si massaggiò la parte dolorante. «Resta comunque una follia, Rob.»
Roteai gli occhi verso il soffitto. Ero esausta già di prima mattina. «Credi che non lo sappia? Comunque ho già firmato il contratto per sei mesi.»
«E come hai fatto per i documenti?» Mi guardò allarmato. «Oddio, Rob... ti sei fatta dei documenti falsi?»
«Ma che cazzo dici? Ti pare che scendo così tanto nell'illegalità?»
«Non mi stupirebbe.»
Lo colpii con la cartella. «Ma smettila. Ho solo firmato a nome di Robert... e lui, Mr.Lattner, non mi ha chiesto niente.»
«Niente?»
«Zero.»
«Zero?»
«Perché stai ripetendo tutto quello che dico? Sei cretino?»
Sbuffò. «Comunque avrei quasi preferito uno dei nostri vecchi e bavosi professori anziché lui.»
«Cosa? E perché?» Per un attimo immaginai di condividere l'appartamento con Mr.Groner. Ne restai turbata al solo pensiero.
Gonfiò le guance sgranando gli occhi. Prima o poi sarebbe esploso come un palloncino punto da uno spillo. Dovevo ancora capire se quel suo modo di fare era parte di lui o se le vicende che mi riguardavano riuscivano ad agitarlo particolarmente. Mi sarebbe dispiaciuto fargli avere un infarto solo a diciotto anni. «Ma come perché? Stupida! Ma è ovvio. Lattner è...» abbassò la voce. «È giovane, sveglio e bello... potrebbe come prima cosa riconoscere in fretta il tuo travestimento ma cosa peggiore... potrebbe pensare che ti sei infiltrata in casa sua solo per sedurlo.»
«Sedurlo fingendomi un uomo? Cavolo, Take... tu hai una strana concezione di seduzione, eh? Non voglio nemmeno sapere che genere di porno guardi.»
Non colse la mia frecciatina, anzi, mi afferrò per le spalle scuotendomi con sguardo allarmato. Era entrato in modalità "moriremo tutti" e "oddio, la terra sta per esplodere". «Non sto scherzando, Rob. Non fare l'ingenua. Questa situazione già aveva premesse pericolose... ora è veramente un casino. Se vi dovessero beccare finireste entrambi in grossi guai. Se si fosse trattato di un professore vecchio e bacucco forse avrebbero compreso... ma Lattner, cazzo, no.» Mollò la presa di scatto camminando su e già per l'aula vuota. Sembrava sul punto di una crisi isterica. «Verresti espulsa in un attimo e lui licenziato in tronco. Insomma... convivendo così... ci son le basi per credere che se la faccia con una sua alunna.»
Trasalii. Una goccia di sudore freddo mi colò lungo il collo facendomi rabbrividire. Serrai le mani deglutendo e cercai di non farmi prendere dal panico, anche se quelle parole avevano acceso milioni di allarmi nella mia testa.
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Problema Pericoloso - Scorpion Queen (vol.1)
RomanceRobin O'Neil ha fatto molti errori nella sua vita. È caduta, si è rialzata e ha imparato cosa vuol dire pagare a proprie spese gli sbagli commessi. Ripudiata dalla famiglia e allontanata da casa è stata spedita dai genitori al Missan College: uno de...