Capitolo 2

42 3 0
                                    

Quel pomeriggio Camilla, Giulia e Marta misero molta cura nello scegliere l'abito adatto per l'invito alla festa nella villa dei Galiardi.
Cercarono gli abiti più eleganti che avevano per non fare la figura delle provinciali davanti alla contessa Serena Di Castelbianco.
《Secondo voi sembro un'erbivendola?》domandò Giulia, con indosso un abito rosso con la scollatura a "V".
《Ma che dici, sei bellissima!》la rassicurò Camilla, che invece portava un abito a fiori senza spalline, uno scialle bianco e guanti dello stesso colore, mentre le scarpe erano nere.
《È che tu sei così abituata a questi eventi, da quando sei fidanzata col signor Mainaghi, per noi invece è la prima volta...》ammise la Ricci.
《Già, non è che al paese abbiamo tutte queste occasioni per sfoggiare...》le diede manforte Marta.
《Ragazze, voglio confessarvi una cosa... Senza Roberto mi sento come se fosse la prima volta anche per me. Adele e Andrea hanno detto che la contessa dice tutto quello che pensa, e che non ha mai una buona parola per nessuno, quindi dobbiamo aspettarci di tutto...》confessò la Reggiani.
《Andiamo bene...》impallidì Giulia.
《Io non ho paura del giudizio di quella vecchia cariatide... Il mondo sta cambiando, e i nobili sono una classe che fa la muffa!》commentò con decisione la Sensi, sempre moderna e ottimista.
《Vorrei avere un po' della tua sicurezza...》sospirò la piemontese.
《Se ci facciamo forza a vicenda, sono sicura che sopravviveremo a questa serata... Tra un po' Adele e Andrea verranno a prenderci. Vedrete, andrà tutto bene...》promise Camilla, anche se era la prima ad avere il cuore a mille. Si sarebbe sentita sotto esame come mai prima di allora, e questa volta senza l'uomo che amava ad affiancarla e a proteggerla.

                                  ***

Il primo ospite ad arrivare alla festa sarebbe stato, senza ombra di dubbio, Fabrizio Imbriani, che tutti in famiglia designavano come il marito ideale per Violetta.
Come sempre aveva un aspetto impeccabile: capelli neri pettinati che contrastavano con i suoi occhi celesti, smoking nero col farfallino, era nato e cresciuto nel lusso, fino al momento in cui, durante la guerra, suo padre non fu denunciato come antifascista da ignoti, costringendo lui, sua madre e sua sorella minore Greta a scappare a Parigi, dove ricevettero tutto l'aiuto possibile da parte dei Galiardi e dei Di Castelbianco.
Durante l'esilio Greta morì di tubercolosi, e il giovane si fece carico della madre cominciando a lavorare in banca e a guadagnare molto denaro, talmente tanto da poterlo impiegare per scoprire chi avesse fatto il nome di suo padre anni prima; quando scoprì che era stato proprio Raffaele Galiardi per gelosia - si erano contesi l'amore della stessa donna - decise di chiedere la verità alla madre sul letto di morte, e prima che spirasse lui giurò che si sarebbe vendicato distruggendo l'uomo che aveva rovinato la loro vita, e lo avrebbe fatto nel modo più subdolo: sposando e portandogli via la sua figlia prediletta.
Corteggiare Violetta non era molto facile: aveva idee rivoluzionarie e non sognava il principe azzurro, ma di certo Fabrizio sarebbe stato aiutato dalla madre della ragazza, la quale non vedeva l'ora che arrivasse un ragazzo di buona famiglia a mettere in riga quella sua ultimogenita ribelle.
Ma il giovane Imbriani ci sapeva fare con le donne, e aveva trovato anche il modo per conquistare la fiducia di Violetta, assecondando la sua passione per il disegno.
Quando venne annunciato dal maggiordomo Enrico Varano, Serena lo accolse calorosamente, avvolta in un elegante abito viola con uno scialle color prugna e i capelli raccolti in una crocchia.
《Fabrizio, carissimo!》esclamò.
《Contessa...》rispose lui facendole il baciamano.
《Sono davvero felice del tuo arrivo, sarai una delle poche persone con cui andrò d'accordo stasera, visto che la maggior parte degli invitati saranno tutti plebei...》sospirò la Di Castelbianco.
《Ma non tutti, spero...》replicò Imbriani sorridendo.
《Ci saranno tutte le classi: ricchi, poveri, parvenu... Più che la festa dell'entrata in società con "L'ingrediente segreto" sembra un esperimento sociale!》commentò la contessa roteando gli occhi.
《Pensi che si tratterà solo di una sera, e che poi con tutta questa gente avranno a che fare solo suo marito e suo figlio maggiore... Dov'è Violetta, invece?》chiese il ragazzo, cercando con lo sguardo la donna che voleva in moglie.
《Fabrizio, sei arrivato!》esclamò la ragazza entrando nel salone. Indossava un abito blu con le spalline e aveva i capelli sciolti sulle spalle.
《Violetta cara... Sei splendida, stasera!》osservò Fabrizio, baciandole la mano.
《Volevo farti vedere i disegni di Tancredi...》cominciò la giovane, prendendolo per mano.
《Il mio secondogenito e le sue velleità artistiche... Chissà che non sarai tu la sua fortuna, caro Fabrizio, con le tue conoscenze...》commentò sarcastica la contessa, la quale adorava Tancredi, ma non pensava avesse tutto questo talento nella pittura neoclassica che tanto prediligeva.
《Vedrò i suoi capolavori e poi deciderò in merito》promise Imbriani, seguendo Violetta nel laboratorio di Tancredi al piano di sotto.

L'ingrediente segreto [Saga del Boom Economico]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora