Capitolo 53

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《Non è possibile...》sospirò Camilla, osservando sconsolata l'avviso di demolizione.
《E invece è proprio così. I Galiardi si sono finti amici per poi distruggere "L'ingrediente segreto"》ammise Giulia.
《Rimarremo tutti senza lavoro... Come faremo con l'affitto?》chiese Marta.
《Dovrò tornare ad Asti dai miei...》confessò la Ricci.
《E io a Marostica...》fece la Sensi.
《Non può finire tutto così. Deve esserci un modo. Roberto mi ha detto che combatterà per salvare questo posto!》dichiarò la Reggiani.
《Anche la signorina Adele ha detto la stessa cosa, consigliandoci di continuare a lavorare come sempre, ma già mi prefiguro la catastrofe...》replicò la piemontese.
《Dovremmo affrettarci a trovare qualcos'altro, tutti quanti. Rino aveva pensato che potremmo fare domanda a "La Rosa dei Venti", magari serve loro del personale...》ipotizzò la veneta.
《Macché! Appena sanno che siamo della concorrenza ci dicono che non servono nuove assunzioni, sicuro!》decretò l'una.
《E allora che facciamo? Anche volendo non possiamo essere mantenuti tutti da Mimmo, a meno che non servano nuovi camerieri anche alla signora Eva...》ribattè l'altra.
《Una sola cosa resta da fare. Devo capire se la situazione è salvabile in un'altra maniera: partirò per Biella》decise la suchef.
《Per Biella?》domandarono in coro le sue coinquiline.
《Se Roberto e Adele non riescono a fermare i Galiardi, dobbiamo pure avere un luogo in cui ricominciare tutti insieme, non credete?》rispose loro l'emiliana.
Non sapeva che, nascosta dietro un muro, Emma stava ascoltando tutta la conversazione.

                                        ***

《Come sarebbe a dire che Camilla vuole partire per Biella?》sbottò Francesco, non appena la sua complice gli rivelò le intenzioni della Reggiani.
《È proprio come ti dico, vuole partire domani pomeriggio. Vuole ricominciare proprio da quella vecchia osteria!》esclamò Emma.
《Non troverà proprio nulla in cui ricominciare, ad ogni modo. I lavori sono una farsa, l'osteria è più degradata di prima...》la rassicurò Galiardi.
《Non m'importa se i lavori all'osteria  sono finti o veri! Quella piccola cuoca intrigante potrebbe convincere Roberto e tutti i dipendenti de "L'ingrediente segreto" a venire con lei ed occuparsi personalmente delle ristrutturazioni, e tu mi avevi giurato che quei due non si sarebbero ricongiunti mai più!》si alterò la Ferraro.
《E non si ricongiungeranno. Tu lasciala andare a Biella. Noi saremo lì e ti garantisco che non tornerà mai più indietro a raccontare ciò che ha visto!》le promise il giovane, con un lampo di follia negli occhi.
La ragazza capì, e già pregustò la sua ipotetica vita futura insieme a Roberto, indentica a quella che sognavano tredici anni prima.

                                       ***

Nanni era andato a fumare una sigaretta: sapeva bene di essere in orario di lavoro, ma con tutto ciò che stava succedendo, non sapeva nemmeno se entro l'anno nuovo ne avesse avuto più uno.
《Ehi, ciao!》lo salutò una voce femminile alle sue spalle.
《Sara!》esclamò Borghese, riconoscendo l'assistente del ragionier Vespucci.
《Sei venuto a prendere una boccata d'aria?》domandò la Lentini.
《So che sono in orario di lavoro, ma avevo proprio bisogno di fumare, l'idea che il ristorante abbia le ore contate mi toglie il respiro!》ribattè il lavapiatti.
《Ti assicuro che stiamo facendo il possibile, al piano di sopra. Adesso con la testimonianza di mia madre abbiamo una marcia in più che testimonia la cattiveria dei Galiardi》rispose l'aiuto-contabile.
《Ad ogni modo mi sa che devo cominciare a guardarmi intorno. Qui non c'è più niente per me: c'è la probabilità che "L'ingrediente segreto" venga demolito, e poi Sofia sposerà Guido Del Bosco. Che motivo ho di rimanere a Milano?》fece lui.
《Puoi andare in America. A New York, o in qualsiasi altra città. Perché non fai domanda presso l'ambasciata italiana?》propose lei.
《E per fare cosa?》domandò demotivato l'uno.
《C'è sempre tanta offerta di lavoro per qualsiasi mansione, e poi tu sei un grande lavoratore. Sono sicura che se chiedi di me, o di mia madre, il signor De Angelis ti accoglierà a braccia aperte》lo rassicurò l'altra.
《E con l'inglese come faccio?》volle sapere il primo.
《Andresti in un'ambasciata italiana, a svolgere mansioni in cui probabilmente nemmeno ti servirà sapere l'inglese, ma se proprio ne hai bisogno posso darti una mano io》replicò la seconda.
《Davvero lo faresti?》s'illuminò il lombardo.
《Con molto piacere》sorrise la siciliana.
《Sei un angelo, Sara. Se non fossi irrimediabilmente innamorato di Sofia, avrei potuto essere davvero felice con te》ammise Nanni.
《Chissà, magari sarebbe stato bello》ipotizzò Sara, mentre, da dietro il suo nascondiglio, Sofia aveva ascoltato ogni cosa. Il ragazzo che sentiva di amare voleva partire, andare oltreoceano. Al pensiero di non rivederlo più, prese finalmente una decisione che fino al giorno prima non osava nemmeno considerare.

                                        ***

Andò dritta nello studio di Guido, che fu sorpreso di ricevere la visita della sua futura moglie a quell'ora inusuale.
《Sofia! Come mai qui?》la accolse, facendola accomodare, ma lei preferì rimanere in piedi.
《Devo parlarti di una cosa importante》esordì la ragazza.
《Riguarda quello che sta succedendo?》domandò il giovane.
《Quello che è successo mi ha dato il coraggio di venire qui a dirti quello che ti sto per dire: voglio rompere il nostro fidanzamento》disse tutto d'un fiato la Veralli.
《Rompere il fidanzamento?》fece basito Del Bosco.
《Lo so cosa pensi. Che sono un'ingrata. Che dovrei solo baciare per terra dove cammini, visto che hai deciso di sposarmi nonostante la mia reputazione sia stata compromessa mesi fa. Ma il fatto è che sono innamorata di un altro uomo》ammise lei.
《Si tratta di Nanni Borghese, vero?》indovinò lui.
《Come lo sai?》chiese stupita l'una.
《Ho visto come ti guardava. Quel ragazzo è sempre stato innamorato di te e sempre lo sarà. Lo dimostra il fatto che ti ha salvato la vita quando tu tentasti il suicidio》spiegò l'altro.
《Vuole partire, andare in America. Ne parlava con Sara Lentini. Dice che non ha più niente per cui restare. Io però non voglio che parta, perché lo amo e non m'importa se mia madre dice che non è degno di me. E se sei arrabbiato con me ora, ti capirò》confessò la prima.
《Non sono arrabbiato con te, Sofia. Tu sei una brava ragazza, nessuna sarebbe venuta qui a dirmi la verità come hai fatto tu. Ed è per questo che auguro ogni bene a te e a Nanni. I Galiardi possono anche togliervi il ristorante, ma non l'amore!》la incoraggiò il secondo.
《Grazie, grazie, Guido!》esclamò la giovane Veralli, lasciando l'ufficio. Avrebbe dovuto affrontare l'ira e i pregiudizi di sua madre per la scelta che aveva compiuto, ma non aveva paura.

                                        ***

Anche Monica stava per prepararsi a fare una confessione importante: lei e Beatrice stavano aspettando l'arrivo di Stefano, cosicché la Dalmata potesse parlare a suo padre della proposta di Tomei di lavorare in televisione.
《Ma sei sicura che sia una buona idea?》domandò la ragazza.
《È la cosa giusta da fare. Tuo padre non può scoprirlo con il fatto compiuto come l'altra volta》le ricordò la capocameriera.
In quel momento entrava Stefano, e si diresse dalla futura moglie e dalla figlia maggiore.
《Spero che sia importante quello che mi stai per dire, Monica, per avermi fatto precipitare qui》esordì.
《Riguarda quello che sta succedendo. Ero arrabbiata con Tancredi per quello che aveva fatto suo padre, quando ho incontrato il dottor Tomei...》cominciò la giovane, e a sentir nominare il dirigente Rai, Dalmata impallidì.
《Stefano...》lo tranquillizzò Beatrice.
《Mi ha proposto di lavorare stabilmente alla Rai》continuò Monica.
《Come, scusa?》fece l'ispettore.
《È una prospettiva, no? E poi sono troppo arrabbiata con Tancredi per diventare sua moglie...》proseguì imperterrita la cameriera.
《Siediti qui, caro...》intervenne la Morin, facendolo sedere.
《Ti porto un bicchiere d'acqua!》esclamò la figlia dell'ispettore, andando in cucina.
《Almeno te l'ha detto stavolta》affermò la donna.
《Eccome se me l'ha detto... In televisione...》mormorò l'uomo, ancora sotto shock.

                                       ***

La mattina del giorno seguente mancavano cinque giorni a Natale: fu quella la constatazione di Roberto a colazione.
《E che gran bel regalo che ci stanno per fare i Galiardi...》commentò Adele.
《Già, e Camilla non solo non mi ha creduto, ma non si è nemmeno presentata al ristorante a verificare che dicessi la verità!》si lamentò l'uomo.
《Con tutto che ha l'evidenza davanti agli occhi, ancora non ci crede? Cosa deve succedere per convincersi, che veda le ruspe demolire "L'ingrediente segreto"?》sbottò la donna.
《Devo parlare con lei!》decise lui, alzandosi.
《Dove vai? Chi ti ha detto che vorrà vederti?》lo inseguì lei, ma Roberto era già uscito.
Prese la macchina e guidò fino al palazzo dove abitavano Camilla, Giulia e Marta: sapeva che a quell'ora le ragazze non si erano ancora dirette al lavoro.
《Signor Mainaghi!》esclamò la Ricci, mentre lei e la collega uscivano dal portone.
《Dov'è Camilla?》chiese l'imprenditore.
《È partita》rispose la Sensi.
《Come partita?》domandò Mainaghi.
《È andata a Biella, diceva che dovevamo ricominciare da qualche parte, e che quella parte sarebbe stata la vecchia osteria abbandonata》replicò la veneta.
《Grazie, grazie!》fece Roberto, dirigendosi alla macchina.
Non aveva la più pallida idea del fatto che all'osteria di Biella non ci avrebbe trovato solo la donna che amava.



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