La mattina successiva Camilla, Giulia e Marta andarono a fare colazione alla caffetteria, per raccontare della nuova socia a Mimmo e alla signora Chiarini.
《Ragazze, ma è vero che al ristorante c'è una nuova socia?》le accolse la proprietaria dell'attività.
《Certo che le notizie volano...》commentò Giulia.
《Non dimenticatevi che pure mio fratello lavora a "L'ingrediente segreto", eh!》intervenne il giovane Lojacono.
《E poi è una persona importante, nientemeno viene dall'America!》fece la Chiarini.
《La sua famiglia ha dei grandi magazzini a New York》precisò Camilla.
《E poi conosce bene i Galiardi》aggiunse Marta.
《I ricchi tutti si conoscono, alla fine...》commentò Mimmo, mentre faceva i cappuccini per le ragazze.
《E tu sei un esperto del bel mondo, immagino...》lo prese in giro la sua principale.
《A Castelbuono ci stanno i baroni Sciarra che sono i proprietari di mezzo paese e danno certi ricevimenti che pure la marchesa Toledo se li sogna!》ribattè il ragazzo con aria saccente.
《Ma anche la signorina Ferraro mica scherza... È una donna molto elegante, deve intendersi di moda, avendo dei grandi magazzini...》replicò Giulia.
《E tu chi sei per dare un giudizio, un'esperta di moda?》scherzò Mimmo.
La Ricci arrossì: sentiva di aver fatto una figuraccia davanti al ragazzo che le piaceva.
《Che scemo che sei!》sdrammatizzò la Reggiani.
Si misero tutti a ridere.***
Intanto nella parte del seminterrato di Villa Galiardi adibita a laboratorio artistico di Tancredi, quest'ultimo aveva passato la notte in compagnia di Grazia Vallesi.
Intorno a loro c'erano quadri e sculture in stile neoclassico, ritraenti soggetti femminili, ispirati da modelle che finivano tutte puntualmente nel letto del giovane Galiardi.
《Allora, come va con la tua scommessa? Ho visto Sofia così raggiante ieri...》esordì la cassiera.
《Oh sì, ieri mattina le ho inviato un mazzo di fiori e una lunga lettera in cui ammettevo di essere rimasto affascinato dalla sua naturalezza...》spiegò Tancredi.
《Ma che romantico! Quasi quasi ci cascavo anch'io...》lo derise Grazia.
《Non è che sei gelosa?》fece l'ereditiero.
《Io gelosa? Troppe volte avrei dovuto esserlo, con tutte le cretine che ti sei portato a letto con la scusa delle opere d'arte! Noi abbiamo un rapporto speciale, puoi sedurre chi vuoi, tanto è sempre da me che torni...》replicò la ragazza.
《Così come tu torni da me dopo l'ennesimo scemo con cui ti va male...》le sussurrò all'orecchio Galiardi, baciandole il collo.
《Sarà difficile far capitolare Sofia, con quella madre che si ritrova ha avuto un'educazione ferrea... Magari pure la signora Maddalena crederà che sei il buon partito venuto a sposarsi sua figlia!》replicò la giovane Vallesi.
《Meglio ancora, no? Se deve essere una recita, che sia credibile!》esclamò Tancredi.
《Non fa una piega...》ammise Grazia.
In fondo le facevano tenerezza, tutte quelle poverine a cui il suo amante spezzava il cuore.
Ma in fondo da quel lurido gioco nei confronti dell'ingenua Sofia dipendeva la loro vacanza in Costa Azzurra l'estate prossima; non era il caso di provare pietà.***
《Straordinario! È veramente straordinario! Come ho fatto a non venirci mai prima?》fece Violetta, che quel giorno era venuta a mangiare a "L'ingrediente segreto" con Fabrizio.
《Sei una Galiardi, hai frequentato locali molto più quotati...》sorrise il giovane.
《Ma questo non significa che questo locale sia di qualità inferiore... Insomma, non credo che mio padre e mio fratello abbiano investito nel primo ristorante che capitava loro a tiro...》commentò la ragazza.
《Infatti siamo qui per provare in prima persona tutta la fama di cui gode... Dai, andiamo!》sorrise Imbriani, conducendola dentro.
《Buongiorno, signori!》li salutò Maddalena.
《Siamo qui per sperimentare le prelibatezze del vostro ristorante... Vorremmo un tavolo, se c'è. Sono Fabrizio Imbriani, e lei è Violetta Galiardi》rispose il ragazzo, sottolineando i loro nomi e cognomi.
《Seguitemi, il tavolo vicino alle vetrate che fanno sui Navigli si è appena liberato...》li guidò lei, facendoli accomodare.
Era la migliore postazione de "L'ingrediente segreto", luminosa e affacciata su un paesaggio veramente suggestivo.
《Vado a chiamare la capocameriera Morin》disse la Veralli congedandosi.
《Che bisogno c'era di ribadire chi siamo?》domandò Violetta non appena furono soli.
《Mia cara, so bene che sei contraria alla corsia preferenziale che il tuo cognome ti permette di percorrere... Ma se non li avessi ribaditi, non ci avrebbero mai dato un tavolo che si affaccia sui Navigli...》ammise Fabrizio in maniera così convincente da togliere ogni dubbio nella mente della Galiardi.
Si misero a guardare i menu, quando arrivò Beatrice Morin a prendere le ordinazioni.
Triestina, aveva trentacinque anni, capelli neri raccolti e grandi occhi azzurri; era al contempo materna e intransigente con le sue ragazze, e questo la rendeva un ottimo capo.
《I signori vogliono ordinare?》chiese.
《Io prendo verdure grigliate per antipasto》rispose Fabrizio.
《Io invece gradirei una frittura mista di pesce》si aggiunse Violetta.
La Morin prese le comande e, dopo aver salutato gli illustri ospiti, si diresse in cucina.
STAI LEGGENDO
L'ingrediente segreto [Saga del Boom Economico]
Ficción históricaMilano, 1959. Roberto Mainaghi, proprietario de "L'ingrediente segreto", noto ristorante sui Navigli, subisce un attentato da parte di ignoti mentre è in compagnia della fidanzata Camilla Reggiani. Ricoverato in una clinica svizzera, lascia l'attivi...