Capitolo 22

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Quando Camilla rientrò, Giulia e Marta scattarono al sentire il rumore della chiave che girava nella serratura.
《Allora? Come è andata?》chiese la Ricci.
《Sei tutta bagnata!》esclamò la Sensi.
《Gli ho fatto vedere l'osteria. Stanno facendo i lavori》rispose la Reggiani.
《E cosa ne pensa?》domandò la piemontese.
《Sembrava entusiasta. Solo che ci ha preso la pioggia...》raccontò l'emiliana.
《Ha piovuto anche qui... Ma tu tutto a posto? Hai una faccia...》osservò Marta.
《È tutto a posto, ragazze. Sono solo molto stanca e infreddolita. Spero che non mi sia venuta la febbre》rispose Camilla, andando in camera sua. Non aveva il coraggio di confessare alle sue amiche che quella sera, a Biella, aveva baciato un altro uomo, e che da quando i Galiardi erano entrati nella sua vita si stava comportando come se Roberto non esistesse.

                                    ***

Da tutt'altra atmosfera fu accolto Francesco: trovò sua madre in salone, che lo fissava a braccia conserte, coi capelli sciolti e la veste da camera.
《Cosa succede, mamma?》chiese subito il ragazzo.
《Giudica tu》rispose la donna, lanciando sul tavolino in mezzo alle poltrone la busta con le foto compromettenti di Raffaele e Grazia.
Francesco ne guardò il contenuto, sgranando i grandi occhi azzurri.
《Non è possibile...》mormorò.
《Invece a quanto pare lo è》commentò sua madre.
《Questa è Grazia Vallesi, la ragazza con cui Tancredi aveva fatto la scommessa su Sofia Veralli. Pensavo pendesse dalle labbra di mio fratello...》affermò lui.
《Ma non disprezza neanche tuo padre... Ci manca solo che finisca nel tuo letto e potremmo dire che si sarà ripassata tutta la famiglia!》decretò disgustata lei.
《Non sia mai. Io ho degli obiettivi ben precisi...》le ricordò l'uno.
《Ti prego, dammi una buona notizia almeno tu...》ribattè l'altra.
《Ho baciato Camilla Reggiani. A Biella. Davanti all'ex osteria. Sotto la pioggia》raccontò il primo.
《Almeno gli affari procedono per il verso giusto, ma penso che ci sia qualcuno che ce l'abbia con la nostra famiglia... Prima la storia delle Veralli, adesso queste foto... Quale sarà la prossima sorpresa?》fece la seconda.
《Non lo so, ma di qualunque cosa ci tratti, non possiamo esporci. Dobbiamo agire con calma》decise il giovane Galiardi.
《Sai essere maledettamente saggio, figlio mio》sospirò sua madre, alzandosi per dargli la buonanotte.
Francesco giurò che avrebbe scovato l'autore di quel nuovo colpo basso, e che gliela avrebbe fatta pagare.

                                    ***

Beatrice Morin era talmente assorta nei suoi pensieri, durante il tragitto verso casa, che non si accorse della presa sul suo braccio.
《Signorina Morin!》esclamò Vespucci. Beatrice sgranò gli occhi dallo stupore.
《Ragionier Vespucci! Cosa ci fa qui? Mi ha seguita?》domandò subito.
《Si può sapere cosa nasconde? Sempre lì a parlare di sincerità, e poi questo? Cosa ci faceva in quel convento?》la attaccò Vespucci.
《Lei non sa niente!》si ribellò la capocameriera, liberandosi dalla stretta.
《E allora mi spieghi come stanno le cose!》fece il ragioniere.
《Ho una figlia. Si chiama Lisa e ha otto anni. Suo padre è di Udine, come me, ed è sposato. Si tratta dell'ispettore sanitario Stefano Dalmata. Nessuno sa dell'esistenza di questa bambina, nemmeno la mia famiglia》raccontò lei.
《Dalmata l'ha vista l'altro giorno, al ristorante?》domandò l'uno.
《No, mi ero nascosta in bagno. Non ha il minimo sospetto che io viva a Milano e lavori a "L'ingrediente segreto"》spiegò l'altra.
《Ma perché non mi ha detto niente?》chiese giustamente il primo.
《Le sembra una cosa da confessare così, come una conversazione al bar? Si immagina il dolore, l'imbarazzo, la vergogna, i giudizi della gente?》ribattè la seconda.
《No, non li immagino nemmeno. È per questo che aveva delle remore sulla nuova cameriera? Le era parsa udinese, dall'accento?》replicò Alfredo.
《Udine non è una grande città. Ho paura che le notizie si diffondano》ammise Beatrice.
《Lei ha certezza dei suoi sospetti?》chiese l'uomo.
《No, non li ho. Ma la prego, non dica niente a nessuno. Solo i Mainaghi lo sanno》lo supplicò la donna.
《Prometto che non dirò niente, e che veglierò su di lei!》giurò il ragionier Vespucci, sinceramente e segretamente innamorato della Morin.

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