《Roberto!》esclamò Camilla, vedendo il suo fidanzato dirigersi verso le cucine.
《Camilla!》fece quest'ultimo gioiosamente, andando incontro all'amata e abbracciandola; tuttavia lei non solo non ricambiò, ma rimase anche rigida.
《Camilla, tesoro, che hai? Sono io, sono sempre io...》cercò di dirle, preoccupato.
《Roberto, ti devo parlare》esordì la suchef.
《Ti prego, dimmi che i sospetti di Adele su di te e Francesco Galiardi non sono veri...》capì lui.
《E invece lo sono. Io e Francesco ci siamo innamorati mentre tu non c'eri. Io ho provato a resistere a tutto questo, ad aspettarti, ma non ce l'ho fatta. Sono successe troppe cose in questi mesi, cose in cui tu non c'entri nulla. Mi dispiace...》ribattè lei.
《Camilla, ti prego... Posso capire che è stato difficile, magari comprensibile a causa della lontananza, ma non può finire così...》la supplicò l'uno.
《Non ci posso fare niente, Roberto. Sento che tra noi non sarebbe lo stesso. Ormai il mio cuore batte per Francesco!》decretò la ragazza, voltandogli le spalle.
《Camilla...》la richiamò l'uomo, ma lei sparì dentro.***
Rino aveva aspettato Marta per dirigersi insieme, dopo il lavoro, alla caffetteria, dove si sedettero al tavolo che per mesi il giovane Lojacono aveva condiviso con Giulia, provando a dimenticare inutilmente la Sensi.
Mimmo portò loro un aperitivo, e mentre parlavano e ridevano - sembravano andare d'accordo - il barista tornò dietro il bancone, dove la signora Chiarini osservava la scena con un sorriso.
《Belli, vero signora Eva?》commentò il ragazzo.
《Già, finalmente hanno capito di essere fatti l'uno per l'altra》rispose la donna.
《Io gli feci dare una mossa, a quel broccolone di mio fratello!》si vantò il giovane.
《Un Cupido!》rise la proprietaria della caffetteria.
《Più frecce di Cupido, tirai!》constatò Mimmo.
《Ma invece di formare le coppie degli altri, quando troverai il coraggio di dichiararti a Giulia?》domandò Eva.
《Praticamente da quando l'ho conosciuta. Ma l'ha vista, no? Lei sogna Parigi e il mondo delle riviste, io cosa le posso offrire?》sospirò lui.
《Le puoi offrire quell'amore che non le offrirebbe nessun altro》replicò lei.
《Dice che ce la posso fare?》chiese l'uno.
《Tu puoi fare tutto, Mimmo. Sei bello, buono e bravo》lo incoraggiò l'altra.
Mimmo sorrise, guardando prima la sua datrice di lavoro, poi Rino e Marta: ce l'avrebbe fatta a dichiararsi a Giulia, doveva solo trovare il coraggio di buttarsi.***
Roberto tornò a Villa Mainaghi che era una furia, e non appena entrò si diresse al carrello degli alcolici del soggiorno, prese un bicchiere e ci verso del whisky, che poi tracannò in pochi sorsi.
Quando anche Adele rientrò, lo trovò stravaccato sul letto, parecchio ubriaco.
《Sorellina, ma che piacere vederti! Stai piuttosto bene, per essere stata lasciata da un uomo che ha preferito una ragazza con quindici anni di meno!》esclamò ad alta voce.
《Puzzi di alcol... Hai bevuto?》constatò la giovane.
《Ma che brillante intuizione! L'avrei dovuta avere anch'io, per accorgermi che Camilla mi tradiva con Francesco Galiardi!》ribattè l'uomo.
《Come lo hai saputo? Te lo ha detto lei?》domandò lei.
《Esatto, è venuta a dirmelo apposta, pensa un po'! Ha detto che è successa una serie di cose in questi mesi in cui io non c'entro nulla! Dopo tutto quello che ho fatto per lei... Non c'entro nulla!》continuò lui, provando ad alzarsi. Barcollava.
《Che hai intenzione di fare?》lo apostrofò l'una.
《Voglio fare una passeggiata, e tu non puoi impedirmelo!》replicò l'altro, spingendola via mentre lei tentava di fermarlo.
《Roberto! Roberto, dove vai? Roberto!》lo chiamò, ma lui era già uscito sbattendo la porta.***
Arrivò al portone del palazzo dove abitava Camilla, salendo le scale fino all'appartamento che la Reggiani condivideva con Giulia e Marta.
Le tre ragazze stavano per mettersi a cena, quando sentirono dei violenti colpi da dietro la porta.
《Camilla! Camilla, aprimi!》era Roberto.
《Ma è il signor Mainaghi?》domandò Giulia, ma Camilla non rispose.
《È ubriaco! Avete sentito che voce impastata che ha?》intervenne Marta.
《Camilla, lo so che sei lì dentro! Non può finire così, non dopo tutto quello che c'è stato tra noi!》continuò Mainaghi.
《Cos'è successo?》chiese la Sensi.
《Gli ho detto che mi sono innamorata di Francesco》confessò la Reggiani.
《Sei un'ingrata! Dopo tutto quello che ho fatto per te, eri solo una cameriera e ti ho fatta diventare suchef!》sbraitava il proprietario de "L'ingrediente segreto".
《Ho paura, ragazze. Possibile che non lo sente nessuno?》fece la Ricci.
《Sono sicura che lo sentiranno, e lo manderanno via》commentò la suchef.
《Apri, Camilla! Apri o resterò qui a urlare tutta la notte!》insisteva Roberto, fino a che i condomini del pianerottolo lo scoprirono e lo cacciarono come un volgare ubriacone, mentre lui decretava di essere l'uomo che dal nulla aveva tirato su il ristorante più famoso di Milano.
《Ragazze, io non posso andare al lavoro. Né domani né per i prossimi giorni. Lo direte voi allo chef Del Bosco?》dichiarò Camilla.
《D'accordo. Comunque siamo dalla tua parte》affermò Giulia.
《Sempre》si aggiunse Marta.
《Grazie, ragazze》disse la Reggiani. Temeva che quella non sarebbe stata l'unica scenata del suo ormai ex fidanzato.
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L'ingrediente segreto [Saga del Boom Economico]
Historical FictionMilano, 1959. Roberto Mainaghi, proprietario de "L'ingrediente segreto", noto ristorante sui Navigli, subisce un attentato da parte di ignoti mentre è in compagnia della fidanzata Camilla Reggiani. Ricoverato in una clinica svizzera, lascia l'attivi...