Capitolo 3

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Quella mattina a colazione Camilla era silenziosa e le sue coinquiline se n'erano accorte.
《Va tutto bene?》domandò Giulia.
《È stato strano... Ieri sera, dico》rispose la Reggiani.
《In che senso?》chiese Marta.
《È che non mi sentivo così leggera da quando hanno sparato a Roberto davanti a "L'ingrediente segreto"; come sapete, da quando è stato ricoverato a Ginevra, la mia vita è stata una serie di preoccupazioni riguardanti la sua salute e l'identità del suo attentatore... E invece ieri sera ero stranamente tranquilla...》raccontò Camilla.
《Forse dovevi solo svagarti un po', e ieri sera ne hai avuta l'occasione...》ipotizzò la Sensi.
《Già, e magari hai trovato in Francesco Galiardi un buon amico... Vi ho visti parlare a lungo ieri sera》ricordò la Ricci.
《Francesco è un uomo sensibile. Non è vero che è l'ombra di suo padre, e sono sicura che creda fermamente nel nostro ristorante. Ora però bisogna cominciare a prepararci, che stamattina "L'ingrediente segreto" riapre》saltò su l'emiliana.

                                ***

Nel frattempo, in zona Navigli, poco distante dal ristorante, nell'appartamento di Maddalena Veralli e sua figlia Sofia, una misteriosa consegna di un mazzo di fiori aveva animato la mattinata.
《Per chi sono questi fiori?》domandò la ragazza.
《Come per chi sono? Per te! E indovina chi te li manda?》sorrise maliziosamente sua madre.
《Chi?》chiese la figlia, che proprio non capiva.
《Tancredi Galiardi!》esclamò entusiasta la donna.
《Come Tancredi Galiardi?》continuò a non capire la giovane Veralli.
《C'è un biglietto, leggilo...》la invitò la responsabile di sala de "L'ingrediente segreto", che lo aveva già letto al posto della figlia.
Sofia lo aprì; all'interno c'era scritto:

"Mia dolcissima Sofia Veralli,
sono rimasto colpito dalla tua aria tenera e spaesata, durante la festa di ieri sera, al punto tale che ho chiesto di te. Per questo ti ho voluto inviare queste rose rosse, spero che tu le gradisca e che accetti d'incontrarmi nei prossimi giorni al ristorante.
Tuo devoto,

Tancredi".

《Allora, accetterai?》la incalzò Maddalena.
Era stata una ragazza madre, aveva cresciuto sua figlia da sola senza chiedere niente a nessuno; nonostante le difficoltà e i pregiudizi della gente, era riuscita ad ottenere una posizione di rilievo a "L'ingrediente segreto".
Conosceva Raffaele Galiardi da quando erano ragazzini e, nonostante avesse fatto di tutto per garantire la sua ascesa, non gli aveva mai perdonato di averla lasciata per sposare la nobile Serena Di Castelbianco: la corte di Tancredi a Sofia rappresentava il suo riscatto, e avrebbe fatto di tutto per incoraggiarne ogni dettaglio.
《Ci devo pensare...》rispose la ragazza, imbarazzata.
Maddalena sorrise, e si augurò che la figlia non sputasse nel piatto dove le era offerta la possibilità di mangiare, e anche abbondantemente.

                                  ***

Quella mattina a Villa Mainaghi Adele era palesemente con la testa alla sera prima: rivedere Fabrizio Imbriani dai Galiardi, per di più con propositi di vendetta, era stato per lei un colpo da incassare grande quanto quello dell'attentato a suo fratello.
Ricordava ancora quando, a quindici anni, quando sua zia Lara era a servizio presso gli Imbriani, incontrava il giovane rampollo nelle cantine, dove si amavano di nascosto, sfidando tutti i gradini della scala sociale che li dividevano.
Ricordava anche il giorno in cui alcuni uomini della polizia fascista portarono via il signor Michele Imbriani sotto gli occhi della famiglia e della servitù, e la successiva e frettolosa fuga della signora Chiara e dei figli a Parigi, dopo che Raffaele Galiardi aveva procurato loro dei passaporti falsi.
Raffaele Galiardi. Lo stesso che aveva mandato a morte il capofamiglia. Lo stesso con cui lei, Adele, aveva fatto entrare come socio de "L'ingrediente segreto" da pochi giorni.
Dopo ciò che le aveva rivelato Fabrizio, una sensazione di disgusto l'aveva quasi portata a decidere di rompere l'accordo coi Galiardi per sempre, ma poi aveva pensato al bene del ristorante, e al fatto che Fabrizio l'aveva pregata di tacere sui suoi propositi di vendetta.
E lei, adesso che lo aveva ritrovato, non aveva alcuna intenzione di perderlo di nuovo, proprio come lui stesso aveva sottolineato la sera prima.
《Franco, io sto andando al ristorante!》esclamò alzandosi in piedi, rivolta al maggiordomo di Villa Mainaghi.
《Faccio preparare l'auto, signorina Adele?》domandò quest'ultimo.
《No, grazie. Prenderò la mia macchina》decretò.
Avrebbe fatto il suo ingresso alla riapertura de "L'ingrediente segreto" come una donna moderna e indipendente, dimostrando così ai Galiardi che s'erano pure comprati le sue quote, ma non la sua dignità.

L'ingrediente segreto [Saga del Boom Economico]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora