22- Il ballo

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"Sei pronto per il ballo?" Mi domandò Arek avvicinandomi dopo gli allenamenti.
"Pronto, beh, insomma.. il ballo non è il mio forte, mi sembro un palo di legno in pista" risposi facendolo ridere "però so che per lei è importante quindi lo faccio volentieri anche a discapito della mia reputazione" terminai.
"Ti fa onore, bravo Zielu" mi abbracciò "cosa le hai regalato?" Mi domandò come se fosse una cosa scontata. Spalancai gli occhi e mi bloccai lungo la strada che portava al parcheggio del centro sportivo.
"Regalato?" Si fermò anche lui e si voltò indietro verso di me "cosa le avrei dovuto regalare?"
"Non è che dovevi, cioè.. si fa, si usa fare un regalo alla dama di un ballo in coppia. Però se non l'hai fatto non è un problema, non è obbligatorio"
Cazzo, non ci avevo pensato minimamente.
"No però come sono fatti loro se lo aspettano e io non voglio deluderla, poi non le ho mai preso niente quindi ci sta.." mi fermai un attimo e salimmo in auto "mi accompagni alla gioielleria Baggio a via Filangieri?"
"Ottima scelta frate, andiamo" mi accompagnò in gioielleria e appena entrammo ci accolsero come se fossimo due re, anzi accolsero le nostre carte di credito come fossero re.
"Salve signori Milik e Zielinski, come possiamo aiutarvi?" Un'addetta alle vendita ci accolse con un sorriso smagliante.
"Oggi è lui il vostro pollo da spennare, io accompagno solo" rispose Arek indicandomi e provocando la risatina della commessa.
"Mi dica signor Zielinski, cosa le occorre?"
"Non so.. avevo pensato ad una collana o un bracciale, in oro bianco"
"Con pendenti o solo laccio?"
"Pendenti.." mi interruppi un attimo e mi venne in mente la cosa perfetta da prenderle "una collana con una luna"
"Mh, ottima scelta. Le mostro ciò che abbiamo" si voltò e prese da una cassaforte un astuccio con dentro tre collane.
"Wow.."
"Leo Pizzo, il migliore in circolazione. Questa è oro bianco e diamanti" me ne prese una che aveva un filo sottile ma particolarmente brillante e una luna crescente tempestata di diamanti. Rimasi a bocca aperta e vidi che anche Arek ebbe la stessa reazione.
"Poi abbiamo questa che è sempre in oro bianco ma ha gli swarowski invece che i diamanti"
"No, va bene la prima, la prendo"
"Perfetto, questa viene.." guardò il cartellino attaccato al gancio e me lo disse sorridendo "milleottocento euro"
"Va bene" presi la carta di credito e gliela passai, lei la strisciò e mi impacchettò la collana, poi me la porse.
"A lei, e grazie per averci scelto"
"Grazie a voi" salutammo e andammo via.
"Perfetto, ora devi solo sperare che non abbia già una collana" mi disse Arek facendomi innervosire.
"Ma tu le cose te le fai venire sempre a fatti compiuti? Mamma mia oh.."
"E che vuoi da me, ora è colpa mia?"
"No ma che colpa tua, però i consigli dammeli un po' prima la prossima volta" lo spinsi e ridemmo insieme.
"Ora risolvo io" dissi e appena arrivai a casa chiamai il padre di Carolina.
"Salve dottor Crescenzini, sono Piotr, come va?"
"Ciao Piotr, che piacere! Io bene, tu?"
"Bene grazie. Le volevo dire una cosa per stasera.."
"Non mi dare brutte notizie che Carolina ne morirebbe"
"Nono assolutamente, la mia presenza è confermatissima. Volevo solo chiederle se Carolina indosserà dei gioielli stasera.."
"Gioielli? Sì ha gli orecchini che furono di mia madre in oro bianco e un solitario di sua madre. Doveva ancora scegliere la collana. Perché me lo chiedi?"
"Perché le ho preso una cosa, un pensiero, niente di che.."
"Un pensiero? Di che si tratta Piotr?"
"E' una collana, per questo le chiedevo se ha gioielli. Potrebbe fare in modo che non metta collane? Almeno fino a quando non vengo a prenderla stasera"
"Vai tranquillo, sarò tuo complice"
"Grazie mille, a stasera allora"
"A stasera" ci salutammo e mi accorsi che Arek mi fissava con un mezzo sorrisino.
"Che c'è?"
"Ti piace eh?"
"È piccola"
"Ma ti piace.." mi incalzò e io annuii, non sapevo mentirgli "lo sai che se ci fosse qualcosa tra di voi potresti dirmelo, non ti giudicherei mai"
"Lo so ma non c'è niente, davvero"
"Va bene.. ti lascio ai preparativi, ci vediamo domani"
"Sì grazie, a domani" uscii insieme a lui, andai dal barbiere e a lavare la Porsche, poi quando tornai iniziai a prepararmi. Misi il mio smoking e le mie scarpe lucide con le stringhe, mi improfumai e alle sette scesi da casa mia col cuore a mille per andare da lei.

Atelophobia ❆ Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora