"Piotr, stasera, io e te al Club Partenopeo per una festa esclusiva"
"Al Club Partenopeo?"
"Esatto. Ci stai?"
"Sì, a che ora?"
"Vengo alle dieci"
"Ti passo a prendere io"
"Va bene.. ma sei sicuro o vieni a fare il guasta festa?"
"Ma che guasta festa, vengo e mi diverto, ne ho voglia"
"Ti procuro una bella rossa, come piacciono a te"
"Rossa? Ma stai bene?"
"Non ti piacciono?"
"Sì ma non ho mai detto che sono le mie preferite"
"Vabbè una vale l'altra, tanto servono tutte allo stesso scopo"
"Fabian a volte sei davvero avvilente, tratti sempre così le ragazze?"
"Sì, e a loro piace"
"Non penso proprio"
"Sì credimi, nessuna si è mai lamentata"
"Se sei contento tu.."
"Almeno così non mi spezzano il cuore e non soffro come un cane" rispose e subito dopo mi guardò con aria pentita. Si era chiaramente riferito a me e alla mia storia con Carolina. Lui sapeva quanto avevo sofferto e quanto ancora tutt'ora ogni tanto mi prendesse lo sconforto.
"Meglio che vado, ci vediamo alle dieci"
"Piotr scusami, non volevo dire quello che ho detto. Lo sai a volte sono impulsivo, scusa"
"Hai detto la verità, tranquillo. A dopo"
"Perdonami. A dopo"
Guidai fino a casa, ormai era autunno inoltrato e a Napoli così come in tutta italia pioveva a dirotto. Riposai una mezz'ora con Mia sul divano, poi verso le nove iniziai a prepararmi. Alle dieci meno un quarto scesi e mi avviai verso casa di Fabian. Alle dieci precise fui da lui ma come al solito mi fece aspettare, non era mai puntuale.
"Eccomi, ho fatto le corse"
"Come tutte le sere" gli diedi una leggera gomitata in un fianco e lui se la rise.
"Dovevo avere un difetto, no? Mica potevo essere perfetto.."
"E le orecchie te le dimentichi?" lo presi in giro guidando sempre sotto la pioggia.
"Quelle non sono un difetto, sono il mio segno distintivo" mi fece l'occhiolino e abbassò lo specchietto del passeggero per pavoneggiarsi. Parcheggiai nei posti riservati ai clienti del locale ed entrammo. La musica era alta e le luci già forti nonostante non fossero nemmeno le undici. C'era già molta gente ma noi avevamo i nostri divanetti prenotati quindi ci dirigemmo direttamente lì. Salutammo qualcuno che conoscevamo e poi prendemmo dei drink. Ci raggiunsero delle ragazze con cui scambiammo due parole, Fabian forse qualcosa in più dato che si allontanarono insieme e quando tornò stava un po' scombussolato.
"Tutto bene?"
"A meraviglia" rispose facendomi l'occhiolino.
"La conosci quella?" Chiesi a Fabian indicando una ragazza mora che sorseggiava una caipirinha da una cannuccia nera grande al tavolo alla nostra destra.
"Non mi sembra, una bocca così la ricorderei se l'avessi conosciuta.."
"Sicuro?"
"No" sbuffò "a volte ho difficoltà a ricordare tutte le ragazze con cui sono stato"
"Sempre più galantuomo.." Scossi la testa divertito dalla sua onestà.
"Ma perché?"
"Mi sembra che ti stia guardando" dissi e lui si fece un'alzata di spalle.
"Se mi vuole viene qui, io non so chi sia"
"Vabbè.. Ci facciamo un ballo o no?"
"Sì andiamo dai" Ci alzammo e raggiungemmo la pista affollata. Iniziammo a muoverci a ritmo e a ballare con un gruppo di ragazze mai vista prima. Poi la ragazza mora si fece spazio tra le altre e si incollò praticamente a Fabian che non sembrò affatto scontento. Quando andammo a sederci la ragazza mora ci raggiunse e si piazzò proprio davanti al mio compagno di squadra.
"Ciao" disse solo a Fabian, come se io non esistessi proprio.
"Ciao" rispose lui guardando subito altrove facendole capire che la sua presenza era indifferente ai suoi occhi.
"Sai chi sono?" Gli domandò la ragazza cercando di attirare la sua attenzione.
"No" sbuffò e salutò una bionda alle spalle della ragazza che era in piedi di fronte a lui.
"Strano, credevo che.."
"Senti, è stato fantastico, ok? Tu sei stata magnifica ma non ho intenzione di rifarlo, va bene così. Ciao"
Scoppiai a ridere nascondendo il viso tra le mani, era il numero uno con le ragazze, il problema era che il tipo di ragazze che gli giravano attorno non erano quasi mai raccomandabili e a lui stava più che bene.
"Ma cosa?"
"Bimba so che una volta che mi provi vorresti avermi sempre, ma non ne ho voglia ora. Mandami un messaggio su Instagram e quando avrò tempo ti contatto io. Ciao e buona serata" la liquidò e lei senza dire altro girò le spalle e andò via.
"Tu che rifiuti una ragazza, questa mi è nuova.."
"Non l'ho rifiutata ma stasera ho puntato un'altra.. quella.." mi indicò una ragazza mulatta e riccissima, coi fianchi larghi e gli occhi verdi.
"Bella" lo appoggiai.
"Ho buon gusto lo so.. Tu invece, su chi hai messo gli occhi?"
"Nessuna in particolare"
"Dai Piotr, qui è pieno. A casa da solo non ti ci faccio tornare quindi sceglitene una o giuro sulle mie orecchie che te ne prendo una a caso"
"Lasciami stare Fabian, pensa alla tua tunisina piuttosto"
"Vado o me la portano via" scattò in piedi e raggiunse la mulatta in pista che immediatamente stette alle sue avances. Ad un certo punto sparirono e io presi un altro drink stavolta analcolico e lo sorseggiai. Mi avvicinarono un paio di ragazze ma a nessuna diedi più confidenza delle altre volte, non ne avevo voglia. Quando Fabian tornò era su di giri, lo portai in auto e ce ne tornammo a casa mia dove crollò sul divano dopo nemmeno dieci minuti. Io mi feci una doccia e mi misi a letto, le serate in discoteca mi facevano venire solo un gran mal di testa ma preferivo questo alla solitudine della mia grande villa vuota.
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Atelophobia ❆ Piotr Zieliński
FanficAtelofobia (dal greco in greco ατελής, atelès, "imperfetto, incompleto" e φόβος, phóbos, "paura") è la paura di non essere abbastanza capaci o di essere imperfetti. L'atelofobia è classificata come un disturbo d'ansia, che influenza le relazioni per...