2- L'email

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Per tutta la mattina i miei compagni di classe non fecero che tormentarmi chiedendomi se sapessi chi fosse il calciatore che dovevo seguire. Rispondevo in continuazione di no, sbuffando e roteando gli occhi, tornando poi con la testa sui libri. Fui interrogata in antologia prendendomi un 9+ che mi fece innervosire non poco. In quella materia non ero mai scesa sotto il nove e mezzo e questo voto mi fece calare la media. Fui nervosa tutta la mattinata, a casa peggio ancora. Pranzai e tornai a studiare, dovevo recuperare quel brutto voto in antologia e non pensai a nient'altro che a questo. Fino a quando non mi arrivò una telefonata da un numero sconosciuto.
"Pronto?" Risposi dopo qualche squillo a vuoto.
"Salve signorina Crescenzini, sono il dottor D'errico. Come va?"
"Salve. Sono molto impegnata in realtà. Mi dica.."
"Non le ruberò molto tempo, volevo solo avvertirla che ieri pomeriggio ho fatto il sorteggio anche al Napoli e ho il nome del suo collega di progetto" disse con un entusiasmo eccessivo, quasi fastidioso.
"Può mandarmi un'email? Sto studiando e non posso interrompere lo studio" lo frenai e sentii silenzio dall'altro lato.
"Sì, gliel'ho già girata. Il suo caso di studio è Piotr Zielinski" disse soddisfatto con una risatina "ora la lascio al suo lavoro, buona serata"
"Grazie anche a lei" staccai la telefonata e sul display notai la notifica dell'email ricevuta dal dottore. Feci come se non esistesse, come se quella telefonata tra noi due non ci fosse mai stata. Tornai a studiare, ripetei per ore sempre lo stesso capitolo senza staccarmi mai. Ogni tanto guardavo l'orario sul cellulare e quella notifica sul display si fece mano a mano sempre più invitante. Ero curiosa di sapere con chi avrei passato i miei prossimi sei mesi e verso le otto mi decisi ad aprire quel messaggio. All'inizio c'era un discorso prolisso del dottore che spiegava per filo e per segno ciò che avremmo dovuto fare, lessi le prime due righe saltando subito alla foto a metà pagina.
Due fari azzurri come il mare dei Caraibi attirarono subito la mia attenzione, erano stupendi, decisamente non comuni nelle nostre zone. Il naso piccolo e dritto, le labbra sottili che accennavano appena ad un sorriso, i capelli talmente biondi da sembrare bianchi a causa della luce e perfettamente rasati nei lati, la maglia del Napoli calzata a pennello. Wow. Non trovai le parole, guardai quella foto per dieci minuti abbondanti, ripetendomi di essere una cretina completa. Scorsi in basso e vidi che c'era anche un video, cliccai subito sul tasto paly e lo sentii parlare e ridere. Era un video di qualche mese prima, forse un anno.
"Ciao sono Piotr Zielinski e sono qui per rispondere alle vostre domande in diretta quindi vi aspetto.." venne interrotto da una voce fuori campo che urlava qualcosa, lui scoppiò a ridere e ricominciò terminando con un "Forza Napoli Sempre e vi aspetto con l'AskPiotr di domani" col pollice alzato e un sorriso sincero sul volto.
"Carolina, la cena è pronta" Samira, la nostra colf mi venne a chiamare per cenare, chiusi di scatto il pc portatile, come se mi avesse beccata in flagrante a commettere chissà quale peccato grave.
"Scendo subito, grazie" sorrisi accomiatandola e lei andò via. Alzai lo schermo del mio computer e guardai ancora una volta quel ragazzo dell'est sperando che da vicino non mi avrebbe fatto lo stesso stupido effetto.

*

Ero tranquillo a casa con Mia, il mio Labrador di un anno e mezzo. Avevo appena salutato Arek e Fabian che dopo una serata insieme a fare shopping erano tornati a casa loro. Mi ero fatto una doccia veloce, mi ero messo un pantaloncino e stavo sul divano sorseggiando un bicchiere di vino rosso aspettando che la carne si cuocesse. Mi alzai per andare a controllare a che punto fosse la cottura quando mi squillò il cellulare. Risposi controvoglia perché era un numero che non avevo in rubrica e temevo fosse uno dei soliti call center.
"Pronto?"
"Piotr, ciao! Sono il dottor D'errico, tutto bene?" Si annunciò e mi ricordai di quello stupido progetto.
"Ah salve dottore, si tutto bene, grazie. Novità?" Sperai che mi dicesse che era tutto saltato ma non fu così, assolutamente.
"Ho finalmente l'email di presentazione della studentessa, te l'ho appena inoltrata. Appena puoi le dai uno sguardo così inizi a conoscerla. Sono sicuro che ti piacerà, devi solo avere un po' di pazienza perché è.. come dire.. acerba. Spero capirai" Non capii a che si riferisse, glielo domandai.
"Cosa intende?"
"Che è giovane, tutto qui. Sono sicuro che andrete d'accordo"
"Basta che non mi dia fastidio" mi interruppi "non troppo" conclusi sapendo che era quasi impossibile.
"Non succederà. Guarda l'email e poi mi fai sapere, va bene?"
"Va bene, la guardo subito" una puzza mi fece rinsavire e mi ricordai della cena "ora devo andare che ho la carne sui fornelli, ci sentiamo" staccai senza aspettare la sua risposta e corsi al piano cottura spegnendo subito la fiamma. Troppo tardi..
"Ah dannazione, questa ragazza inizia già a rompermi il cazzo.." mi incazzai e svuotai il vassoio con la carne bruciata nel cestino dell'umido, mettendone a fare un'altra. Aspettai che si cuocesse e la mangiai con dell'insalata, poi mi rimisi sul divano finalmente pronto a guardare l'email. Il messaggio iniziava con un'introduzione del dottore che saltai arrivando direttamente alla prima foto.
Mh.
Cercai di spostare lo sguardo da quella immagine per leggere ciò che c'era scritto ma non ci riuscii. La ragazza, Carolina, era bellissima. Alta, slanciata, capelli che cadevano sulle spalle in morbidi boccoli di un castano naturale, occhi verdi accentuati dal mascara più nero che avessi mai visto, polo aderente con lo stemma del suo liceo e gonna plissettata che le copriva metà coscia. Niente di sensuale ma mi turbò e non poco.
Guardai anche il video di presentazione e mi feci un'idea abbastanza chiara di questa ragazza.
"Salve a tutti, sono Carolina Crescenzini anche se so che mi conoscete già tutti dato che ero l'anno scorso  e sono ancora tutt'ora la vostra rappresentante d'istituto. Sono qui per ricandidarmi perché la carica che ricopro è una cosa seria e c'è bisogno di persone preparate e capaci per essere a capo di un ruolo così importante.." Era una sorta di comizio elettorale per farsi votare e le riusciva benissimo. Usava parole che non avevo mai sentito in vita mia, muoveva molto le mani mostrando le unghia curate e smaltate di un rosso brillante. Sembrava molto sicura di sé e questo non fece che farmi stare ancora peggio. Se c'era una cosa che odiavo erano le ragazza viziate e presuntuose e lei, a primo sguardo, ero sicuro di poterla catalogare come una di loro.
Mandai un'email di risposta al dottore in cui lo avvisavo di aver visto l'email e in cui gli spiegavo che la ragazza mi aveva fatto una buona impressione. Mi rispose dicendo che lunedì finalmente ci saremo conosciuti e sarebbe iniziato il progetto, poi ci salutammo e andai a dormire.
La mattina dopo andai agli allenamenti e Arek mi avvicinò quasi subito.
"Hai saputo qualcosa della ragazza?" Mi chiese coi suoi soliti modi tranquilli.
"Non ne parliamo, sono nella merda" risposi. Lui mi guardò e rise scuotendo la testa.
"E' rompiscatole?"
"Sembra di sì ma non lo so ancora.."
"E perché saresti nella merda allora?" Mi chiese curioso.
"Ora te la faccio vedere, poi mi dici" presi il cellulare e gli mostrai l'email con le foto e il video. Mi strappò il cellulare dalle mani e lo vidi sgranare gli occhi quasi immediatamente.
"Cazzo Piotr.. quanti anni avrebbe questa?" Mi domandò con lo sguardo fisso sul dispaly.
"E' del 2001, non ha ancora compiuto diciotto anni, capisci?" Scossi anche io la testa, era una cosa che mi tormentava da tutta la notte.
"Per fortuna a te piacciono quelle più grandi di te o saresti spacciato amico" mi restituì il cellulare e mi diede un po' di conforto. Aveva ragione. Ero sempre stato con ragazze più grandi di me di almeno un anno, quindi la ragazzina, oltre all'estetica, non dovrebbe attirarmi più di tanto.
Sperai dal più profondo del mio cuore che quando lunedì l'avrei vista sarei riuscito a confermare questa mia convinzione.

Atelophobia ❆ Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora