35- La vacanza

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Un'altra partita in casa, un'altra sconfitta. Ormai era finito anche aprile, il campionato era agli sgoccioli, la Juve aveva vinto l'ennesimo titolo nazionale dandoci una ventina di punti di distacco e vincendo con diverse giornate di anticipo il torneo. Dall'Europa eravamo usciti troppo presto, ancora prima dalla Coppa Italia. Ormai la nostra stagione aveva poco da dire, dovevamo solo difendere il secondo posto in classifica che fino ad ora ci eravamo conquistati. Per molti questo era stato un anno fallimentare ma noi lo reputavamo un anno di transizione. Il primo del mister Ancelotti, ricco di esperimenti e cambiamenti. L'anno prossimo sicuramente andrà meglio, ne siamo tutti convinti.

Posso venire o preferisci stare da solo?

Puoi venire quando vuoi.

Se preferisci di no basta che me lo dici, non mi offendo.

Vieni e stai zitta. A dopo.

Nonostante ne avessimo parlato e avessimo chiarito, continuava a rinfacciarmi la questione del dopo partita. Era snervante per me doverla pregare ogni volta, mi innervosiva.
"Come stai?" Mi domandò appena entrata dalla porta, lasciandomi un bacio leggero sulla guancia.
"Non sono di buon umore ma per il resto bene" sospirai e mi lasciai cadere sul divano. Lei si mise accanto a me e prese il taccuino. Wow..
"Posso farti qualche domanda dopo queste.. ecco.. dopo queste sconfitte?"
"Posso dire di no?"
"No" sorrise tirandomi uno schiaffetto sul braccio.
"Vai dimmi" sbuffai, era una fase della nostra relazione che avevo superato, mi annoiava come cosa ma sapevo di non avere alternative.
Mi fece le sue domande, più di quante me ne aspettassi, poi posò il taccuino e si sdraiò accanto a me sul divano.
"Vuoi sapere qual è il tema della mia tesina d'esame?" Mi chiese sussurrando appena le parole.
"Mhmh" annuii.
"La perfezione"
"Mi stai prendendo in giro?"
"No, perché?"
"Quindi hai deciso di tenermi fuori da questa tesina?"
"Sei uno degli argomenti principali, parlerò del tuo lavoro, della tua carriera ma anche di te fisicamente.."
"Non sono perfetto Carol.. pensavo l'avessi capito" mi alzai di scatto, lei e la perfezione mi mettevano ansia.
"Per me lo sei"
"Per te, hai detto bene. Oggettivamente, invece, non lo sono. Non dopo questa annata, non dopo questo campionato"
"So quello che faccio, ho già studiato tutti i collegamenti"
"Io ti sto avvisando, poi fai come vuoi. E poi non sono perfetto nemmeno con te, faccio sempre stronzate"
"Ti ho detto che per me lo sei" mi prese la mano e mi tirò sul divano, facendomi sdraiare e mettendosi a cavalcioni su di me.
"Sì?"
"Mhmh" annuì e poi iniziò a baciarmi lentamente, lasciandomi tanti baci sul collo e sul petto. Io le stringevo i fianchi e assecondavo le sue smanie sempre più fameliche.
"Non trattenerti, mi piace quando mi vuoi" sospirò al mio orecchio e mi lasciai andare un pizzico in più. Scorsi con le mani sotto la maglia sulla sua schiena nuda e calda, le presi il sedere con entrambe le mani e la tirai verso il basso facendole strusciare sulla mia erezione e facendole sentire bene quanto la volevo. Trattenne per un attimo il respiro, poi sorrise sulle mie labbra e continuò a baciarmi. Di solito ero io a dimostrare tutto quell'ardore, stasera invece, lei era più passionale e presa di me mentre io cercavo di non esagerare. Non si fermava e io non potevo più continuare o avrei rischiato di oltrepassare il limite e non volevo.
"Ehi Carol.." mi staccai dalle sue labbra e le baciai la punta del naso allontanando il suo corpo dal mio.
"Sì?" Aveva il respiro affannato e mi guardò dubbiosa, quasi impaurita di star sbagliando qualcosa.
"E' tutto a posto, volevo solo chiederti una cosa.." sorrisi imbarazzato, non mi ero mai trovato in questa situazione.
"Dimmi.."
"Vuoi venire in vacanza con me?"

*

"In vacanza?" Mi alzai sui gomiti e lo guardai sbarrando gli occhi.
"Sì, è un po che ci penso.. so che devi studiare ma una settimana puoi dedicarmela?"
"Non lo so.. quando?"
"A giugno?"
Abbassai lo sguardo, avrei tanto voluto dirgli di si ma non potevo.
"Non prima dell'esame Piotr.."
"Io a luglio ricomincio gli allenamenti, le mie vacanze sono tra fine maggio e fine giugno"
"Prima dell'esame non posso, mi dispiace"
"Quindi mi organizzo in qualche altro modo? Ti sta bene?"
Mi sentii la pressione a mille, l'ansia mi prese e saltai giù dal divano. Nella mia mente si crearono tremila immagini di Piotr che faceva cose lontano da me, cose che solo a pensarci mi facevano tremare.
"Con chi?"
"Non lo so, ti sto chiedendo se per te va bene"
"Dipende con chi e dove Piotr.. e poi per il mio esame devi essere qui, devi esserci.."
"Ci sarò sicuramente" annuì e mi prese le mani.
"Con chi vuoi andare in vacanza?"
"Non so, non ci ho ancora pensato perché l'unica opzione che ho pensato eri tu. Potrei chiedere a Pawel o a Igor, un mio amico polacco"
"Da soli? E come faccio a sapere che non mi tradisci?" Camminavo su e giù per la stanza con gli occhi sbarrati, torturandomi le labbra.
"Non ti tradirò, devi fidarti"
"Non ce la faccio" scossi la testa, lui si alzò e mi raggiunse fermandomi il viso tra le sue mani.
"Vieni anche tu"
"Ti ho detto che non posso e basta!" Iniziai ad urlare e divenni rossa "andrai con le altre?"
"No Carol, no"
"Dove andrete?"
"Non lo so ancora, ti ho detto che non ne ho parlato ancora con nessuno. Non fare queste scenate che è davvero inutile"
"Perché me ne hai parlato allora, per farmi venire i complessi già da ora?"
"Perché volevo portarti con me, sei tu che non vuoi"
"Non è vero che non voglio, è che non posso.."
"Facciamo così allora, quando avrò deciso cosa fare e con chi, ti aggiorno"
"Va bene" annuii ma non ero per niente contenta. E se a causa della mia ossessione per la scuola e la maturità lo stessi spingendo a tradirmi, ad andare con le altre? Perché ero così complicata? Perché non potevo essere come tutte le ragazze della mia età?
Piotr si accorse che ero pensierosa e mi abbracciò.
"Ho bisogno di rilassarmi un po', di staccare la spina, la vacanza mi serve a questo.. però Carol, te lo giuro, le altre nemmeno le guardo. Voglio solo te"
"Sì ma che ne so se stai lì senza di me e una ci prova una sera e poi due, tre, quattro.. sei comunque un uomo e sei in un momento in cui magari ne hai voglia e io non.."
"Basta, non sono un cane, so cosa non devo fare"
"Okay, hai ragione, scusa sono piena di paranoie"
"Ora tranquillizzati, okay?"
"Sì, promesso"
"Bene. Ordiniamo la pizza?"
"Per me capricciosa, grazie" chiamò la pizzeria e dopo una mezz'ora arrivò il fattorino con la nostra cena.

Poteva dirmi tutte le parole più rassicuranti e tranquillizzanti del mondo, ma io, a saperlo chissà dove con ragazze pronte a tutto per divertirsi in vacanza, tranquilla non sarei mai stata. E sapevo che anche lui ne era a conoscenza, lo vedevo da come mi guardava.

Atelophobia ❆ Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora