51- Ricongiungersi

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Organizzai tutto nei dettagli, mi ricordai delle nostre prime conversazioni, dei suoi sogni, dei suoi desideri. Cercai di metterli tutti in atto e partii per Parigi il giorno prima del suo compleanno. Affittai una camera in un hotel vicino alla Sorbona per una notte e posai lì le mie valigie. Fui fortunato perché quella era proprio la settimana delle pause per le Nazionali e il mio CT stava provando dei nuovi ragazzi e mi lasciò a casa. Quando me lo comunicò pensai subito che fosse un segno del destino e che era un'occasione che non dovevo lasciarmi sfuggire. Non lasciai nulla al caso, volevo che fosse tutto perfetto. Misi il maglione della Gucci che mi aveva chiesto di indossare la volta che andai in classe sua, prima di partire andai a tagliare i capelli, comprai delle scarpe nuove e presi un mazzo di rose rosse olandesi con cui presentarmi da lei. Quando entrai nel campus dell'università con quei fiori in mano tutti mi fissarono, mi sentii un alieno. Vidi nell'elenco affisso in bacheca qual era la camera di Carolina e ci andai sperando che non la incontrassi per i corridoi e che fosse in stanza. Arrivato lì, bussai e aspettai.
"Sì?" Mi aprì una ragazza che non era Carolina e cercai di spiegarle che cercavo la napoletana e lei mi capì subito.
"Vieni" disse e mi fece entrare. Mi spiegò in un buon italiano che Carolina era a farsi la doccia e che potevo aspettarla lì. Mi offrì del thè e mi disse che aveva sentito parlare di me spesso e che era contenta di avermi conosciuto.
"Carolina morirà nel vederti" mi disse verso la fine della nostra conversazione.
"Non voglio illudermi.. ora vediamo cosa dice quando mi ve.." la porta del bagno si aprì di scatto e ne uscì una Carolina avvolta nell'accappatoio e coi capelli attorcigliati in un asciugamano.
"Piotr.." si portò una mano sul cuore e quando vide le mie rose sorrise.
"Carol, ciao.. scusa se sono piombato qui senza preavviso ma dovevo farlo, dovevo provarci.."
"Non devi scusarti di niente, sono io che ti devo chiedere scusa per come mi sono comportata, sono stata infantile e cattiva. Ho pensato solo a me, sono stata egoista e non me lo perdonerò mai"
"Io ti ho già perdonata, è questo che conta, no?"
Si avvicinò a me e la sua amica andò via lasciandoci soli.
"Sì, è l'unica cosa che conta"
"Mi sei mancata tanto, pensavo solo a te, dalla mattina alla sera. Sempre e comunque"
"Anche io. C'è stato un altro.." iniziò a dire facendomi serrare le mascelle "ma non era nemmeno un attimo avvicinabile a te, non mi faceva sentire nemmeno per un attimo come mi facevi sentire tu"
"Ora c'è ancora?"
"No, l'ho lasciato appena ho capito che volevo ancora te"
"Mi vuoi ancora, quindi?"
"Sempre. E tu?"
"Sempre"
"Nonostante le mie paranoie e le mie ossessioni?"
"Nonostante tutto. Ti amo"

*

Corsi tra le sue braccia e finalmente dopo mesi di mancanza lo potei stringere tra le mie braccia. Mi era mancato troppo il suo tocco sulla pelle, il suo profumo, e soprattutto i suoi occhi limpidi e sinceri. Ci ripetemmo guardandoci negli occhi che ci amavamo e che non ci saremmo lasciati più, a costo di lottare e di soffrire ma senza rinunciare più al nostro amore.
"Resti con me o devi andare già via?" Gli chiesi dopo essermi vestita.
"In realtà ho prenotato l'aereo.."
"Ah.." mi rattristai, non volevo dividermi già da lui "per quando?"
"Stasera"
"Mhmh" annuii sconsolata "domani hai gli allenamenti?"
"No, ho la settimana libera. Ci sono le Nazionali e non sono stato convocato"
"Ah, ho capito. Perché non resti qualche giorno allora?"
"Che resto a fare se tu non ci sei?"
"Non ci sono? Io resto qui, non torno a casa per il mio compleanno, ho preferito così"
"Lo so. Ma non resterai nemmeno qui"
"Di che parli?"
"Ti ricordi quando parlavamo con le email e mi dicesti che avresti voluto vedere l'aurora boreale?"
"Wow, sì.. mi ricordo certo, è ancora uno dei miei più grandi sogni"
"Stasera si avvererà"
Risi, sapevo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me ma questo mi sembrò troppo anche per lui.
"Mi porti l'aurora boreale a Parigi?"
"No, porto te in Lapponia. Partiamo stasera"
"In Lapponia?" Gli occhi mi si riempirono di lacrime, non mi sembrava vero.
"Devi solo dire sì, è già tutto organizzato"
"Domani è il mio compleanno e i miei volevano venire per festeggiare con me e non so se.."
"Già risolto, i tuoi vengono la settimana prossima"
"Hai parlato con loro?"
"Sì, mi hanno autorizzato, sei ancora minorenne e serve il loro consenso"
"Ancora per poco.."
"Poi sarai mia a tutti gli effetti, senza nasconderci più"
"Sei pronto?"
"Io sì, tu?"
"Sì"
"Allora vieni in Lapponia con me?"
"Dammi il tempo di preparare la valigia".

Atelophobia ❆ Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora