Mi girai verso Annabeth poiché avevo bisogno di sapere che c'era una persona normale in quella stanza. Lei mi sembrava l'unica.
≪Non mi state prendendo in giro, vero? È tutto reale?≫ chiesi, con le lacrime che iniziavano ad appannarmi la visuale. Le ricacciai subito, non avevo alcuna intenzione di piangere, non di fronte a loro.
Lei mi sorrise ed io capii che avevo passato tutta la mia vita ad odiare ingiustamente mio padre. Insomma, er ancora i furiata per averci abbandonate, ma caspita mio padre era un Dio.
≪Chi sarebbe mio padre?≫ chiesi cercando di mantenere la mia voce calma.
≪Non lo sappiamo con certezza, ma possiamo dirti quello che potrebbero esserlo≫ mi rispose Leo.
≪Ti ascolto≫ dissi sistemandomi sulla sedia in modo da vederlo in faccia. Avevo paura che facesse qualche altro gesto "arcobalenico".
≪Possono essere Ermes, Ares, Efesto, Apollo, e una miriade di dei minori≫ disse sedendosi su un lato del tavolo da ping pong.
≪Ehi, non saró una cima in epica, ma so che ce ne sono altri tre fra quelli importanti: Zeus, Poseidone ed Ade. Ve li siete percaso mangiati?≫ mi misi in piedi, ma Percy mi ributtó letteralmente sulla sedia.
≪È impossibile, loro hanno fatto un giuramento≫ mi informó Annabeth.
≪Tutti i giuramenti sono fatti per essere spezzati≫
≪Si, non hai tutti i torti≫ disse Nick. Cioè Nico. ≪Per l'appunto siamo nati io, Percy e Talia≫
≪Figlio di Poseidone!≫ si presentó Percy alzando la mano, sorridente.
≪Ade≫ disse Nico seccato.
≪Va bene, ammesso che abbiamo deciso di non rompere più questo giuramento≫ dissi facendo le virgolette con le dita alla parola giuramento ≪Come sapró chi è mio padre?≫
≪Potresti anche non saperlo mai≫ mi mise in guardia Chirone.
"Tu, si proprio tu. Spero non ti dicano mai di fare un discorso di incoraggiamente per una qualsiasi, e dico qualsiasi, cosa"
C'era l'eventualità che non potessi mai sapere chi fosse mio padre. Stavamo passando dalle stelle alle stalle, in meno di un paio d'ore ero stata attaccata da un mostro mitologico, dato un passaggio a due stalker, scoperto di avere un padre dio e rischiato di essere bruciata dal dio del Vino. Una mezza giornata che ne preannunciava una ancora peggiore.
≪Che bella notizia≫ mormorai ironica.
≪Nel frattempo starai nella casa di Ermes.≫ disse Leo accarezzando una racchetta da Ping Pong quasi stesse decidendo se lanciarmela addosso o meno.
≪Ma non sappiamo ancora chi sia mio padre≫ ribattei io.
≪É il dio dei viandanti≫ mi informó Nico ≪dovrai stare stipata li finchè non verrai riconosciuta≫
≪Stipata?≫ ripetei confusa.
≪È affollato, molto≫ mi spiegó Annabeth.
≪Bello≫ mormorai sottovoce in modo da non essere sentita da nessuno. Insomma, sarei dovuta stare in una casa di a mala pena venti mentri quadri forse anche per tutta la vita con altre centinaia di migliaia di persone.
≪Leo, accompagnala alla casa di Ermes. Noi dobbiamo fare quella riunione≫ disse Annabeth annuendo verso di lui.
≪Oh, giusto≫ disse Leo, poi si rivolse a me e mi prese sotto braccio ≪Ora io è te faremo un bel giretto≫
≪Ma Chirone ha det-≫ cercai di ribattere perchè non avevo nessuna intenzione di girare il campo con questo pazzo, ma mi tappó la bocca con il palmo della mano.
≪Lascia perdere quello che ti ha detto Chirone≫ mi rimproveró sorridente. ≪Per oggi saró Leo la tua giuda per un giorno.≫
≪Okay scemo per un giorno, potresti lasciarmi il braccio o vuoi staccarmelo?≫ chiesi guardandolo negli occhi.
Lui non mi rispose, ma si fermó e mi guardó a sua volta negli occhi. Io li assottigliai fino a farli sembrare delle fessure e lui fece lo stesso. Saremmo potuti rimanere lì, a sfidarci per tutto il pomeriggio, ma un ragazzo ci passo in mezzo spingendoci uno a destra e l'altro a sinistra.
≪Che modi, Nico≫ urló Leo scherzoso verso il ragazzo che era passato poco fa. Nico per tutta risposta mostró il dito medio.
≪È questo l'effetto che fa essere figli di Ade?≫ chiesi avvicinandomi a Leo.
I suoi occhi brillavano di felicitá. Mi chiesi come diavolo ci riuscisse senza però trovare una spiegazione valida.
≪Si, in parte≫ disse pensieroso, come se stesse decidendo di continuare la frase o meno ≪lui ne ha passate tante≫ fece una pausa rattristendosi per poi prendere un gran respiro e tornare a sorridere come nulla
fosse ≪Ma bando alle ciance. Ti mostreró il poligono di tiro≫
Lui si trovava sempre un passo avanti a me mentre mi tirava per un braccio. Io gli feci la linguaccia e lo seguii. Era un tipo molto strano, quadi come un bambino su una giostra, di quelli che ti sono simpatici finchè non lanciano degli urletti barra ultrasuoni e ti fanno saltare in aria tutto il padiglione auricolare, ma non sembrava importarsi di niente di tutto quello. Leo si fermó di colpo ed io gli finii addosso facendo cadere entrambi a terra. Mi guardai attorno senza aver capito il perchè della caduta e quasi cecai un occhio al figlio di Efesto,
≪Potresti scendere?≫ mi chiese con la voce mezza mozzata.
≪Oh≫ dissi ridacchiando ≪Scusami≫ mi misi in piedi e lo aiutai ad alzarsi.
Gli sorriso per una frazione di secondo per poi riportare tutta la mia attenzioni su delle voci, sembrava stessero urlando. Dopo essermi guardata attorno trovai una ragazza che stava litigando con Nico ed entrambi erano armati. La ragazza aveva una lancia rossa e Nico una spada nera come la pece. Continuavano a prendersi a parole nonostante molti ragazzi stessero provando di tutto dividerli.
≪Possibile che Nico sia così intrattabile?≫ borbottó Leo tra sè e sè mentre camminava verso i due ragazzi.
Si avvicinò ai due con passo sicuro e testa alta, strappó la lancia dalle mani della ragazza e la spada da quelle di Nico e si voltò verso di me con un sorriso soddisvatto in volto. I due ragazzi se ne andarono dal cerchio di ragazzi che si era formato intorno a loro spintonando i ragazzi e borbottando.
Nel fra tempo Leo si stava avvicinando a me sorridendo, gli andai in contro, ma ad un certo punto cadde a terra di faccia nell'erba. Ed io non sapevo se aiutarlo o ridere.
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la profezia
Fanfiction[Spoilers of PJO & HOO] !COMPLETATO! Ci sono scuole e scuole, si è sempre detta Elena. Lei, fin ora, ha sempre frequentato scuole "speciali" pensate e costruire per persone "speciali" quale lei è. Sua madre, dopo l'ultima espulsione dovuta a un peta...