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Mi copro gli occhi per evitare di farli sciogliere. Il sole fa capolino dallo skyline di San Francisco e posso godermi il panorama per quanto me lo conceda il sole. Oh, come vorrei una macchina fotografica, preferibilmente, una Canon.
Sì, io mi accontento facilmente, eh.
C'è ancora un sacco di silenzio e si sente solo il respiro di sette ragazzi che dormono beatamente, anzi facciamo otto: Piper se n'è andata circa quattro ore fa pregandomi di coprirla in modo da poter dormire con Jason.
Queste cose mi fanno venire il diabete, seriamente; io non sono esattamente il tipo "baci-abbracci-e-tante-coccole".
E, oltre al diabete, mi è venuto un sonno che neanche se dormissi per due secoli e tre lustri e mezzo potrei soddisfare, ma ho tenuto duro per amor della patria.
"Se se"
Tu taci.
≪Blackjack≫ sussurro e noto una figura nera trottare in silenzio verso di me.
Blackjack nitrisce piano ed io capisco quello che vuole dirmi:
"Ho fame" come me d'altronde.
Esatto, ho fame e sonno e il diabete.
Lo accontento cedendogli un po' di Nutella, ma ne lascio un po'per me. La Nutella è pur sempre la mia e voglio godermi a pieno il regalo del mio Oracolo preferito, nonchè unico.
Tutto questo silenzio mi fa pensare, io odio pensare e di conseguenza odio il silenzio con tutta me stessa; piuttosto coopererei con la vestale rintontita.
Purtroppo devo mantenere questa situazione di "silenzio religioso" per non svegliare i miei amici, in fondo hanno bisogno di dormire e poi, non voglio ritrovarmeli contro, e perció mi ritrovo a pensare al fatto che da oggi abbiamo cinque giorni per salvare il mondo e sembra impossibile, anzi, lo è.
Penso a quando ieri ho ballato con Leo, quel minuto che ho passato abbracciata a lui, mi sono sentita al sicuro, ma tutto è destinato a finire e, come la canzone, anche quel momento se n'è andato.
Fanculo al tempo!
Mi martorio la testa pensando a perchè non ho potuto sentire la profezia, cosa dice? Morirà qualcuno? (Poco ma sicuro). Se sapere una profezia è brutto, non saperla è ancora peggio.
La conoscenza è la migliore arma.
Mamma mi ripeteva più volte questa frase quando non volevo studiare -praticamente ogni santo giorno- che alla fine ci ho creduto, e credo ancora che la conoscenza sia l'arma migliore in tutte le battaglie. È per questo che sono felice che Annabeth sia venuta con me. Per quanto possa risultare fin troppo acida, all'inizio, dovete sapere che è una ragazza stupenda.
Mi sto stancando, io e miei pensieri non andiamo molto d'accordo. Se mai dovessi sopravvivere a questa pazzia, scriveró un libro su come non pensare, ricordatemelo.
Non so ancora come, ma lo scriverò.
Sento dei rumori: rami spezzati, terra mossa. Capisco dopo poco che si sono svegliati gli altri semidei.
Alleluja!!
Non c'è la facevo più a stare in silenzio, ancora tre minuti e li avrei svegliati a suon di ceffoni; che dopo mi avrebbero uccisa o meno non me ne importava più di tanto. Aspetto che si stiracchino per bene prima di invitarli a ficcarsi a forza le ciambelle in bocca e mettere i loro sederoni sui pegasi per portare a termine questa missione il più velocemente possibile.
≪Buongiorno≫ li saluto, ma loro mi ricambiano con grugniti e sbadigli.
Si sta davvero così male a dormire per terra o si sono ubriacati a mia insaputa?
≪Buongiorno!≫ urlo ricevendo in cambio della terra sulla testa.
≪Taci≫
Lui non poteva ancora dormire vero?
≪Acido di prima mattina. Eh, Nico?≫
Non mi degna di uno sguardo e inizia a mangiarsi la sua ciambella alla crema.
Pff, plebeo. Cioccolato a vita!
Trangugio la mia colazione in silenzio, come gli altri che sembrano appena usciti da un funerale.
Così mi sale la depressione, sul serio.
≪Ragazzi, vi prego. Su con la vita!≫ cerco di mettere più entusiasmo possibile nelle parole, ma non hanno alcun effetto, persino Piper sembra aver preso tutta quella vitalità che mi aveva trasmesso durate il turno di guardia.
"Buongiorno"
Ah, qualcuno di educato! Giorno.
"Uh, ciambelle..."
Oregon si tuffa contro una ciambella al pistacchio che scompare nel suo stomaco dopo tre secondi. Con la lingua che gli penzola ne reclama un'altra, ma sono finite ed io non ho intenzione di dare la mia Nutella a nessuno. NESSUNO.
≪Ci conviene partire adesso se vogliamo arrivare a Phoenix entro il pomeriggio≫ finalmente qualcuno che parla. Com'è che si chiama il biondo ossigenato? Jasy? Jason?
≪Phoenix? Non possiamo andare direttamente a New Orleans e farla finita?≫ chiedo, poi sento un rumore strano. Come se qualcuno avesse il singhiozzo. Ci guardiamo tutti intorno finchè Hazel non parla.
≪New Orleans?≫ ripete incredula ≪Nico, mi avevi detto Phoenix, chiaro? Phoenix!≫
Ci giriamo verso Nico che è diventato paonazzo, per quanto gli fosse concesso dalla sua carnagione chiara.
≪Non saresti venuta≫ si giustifica.
Cavoli, tu si che ci sai fare con le scuse.
≪Egoista!≫ urla Hazel e si gira dandogli le spalle. Nessuno commenta ció che è successo, anzi, ancora più silenziosi di prima sistemiamo le cose e ci prepariamo per partire per Phoenix? New Orleans? E chi lo sa più.
L'unica cosa certa è che Nico ed Hazel non viaggeranno sulla groppa di Frank e che dovró sopportare il figlio di Ade per due? Quattro? Otto ore? Ah, spero che siano poche perchè la giornata è iniziata davvero male e se dovesse continuare così nessuno di noi sopravviverebbe fino a domani: mi sta salendo l'omicidio-suicidio.
#spazioautrice
Sorry,
Vi prego,
Ditemi che non sono l'unica babbana a cui non funziona l' e-mail, vi prego.
€lena.

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