14.

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-Ecco! Vedi?- gli indicai la pagina del libro -Scommetto che se fosse stato un ragazzo non lo avrebbero mica seppellito vivo!-

Nico continuó a leggere la pagina è quando finì mi guardó come se fossi un unicorno o che so io...

-E io che cosa c'entro?!- sbottó

-Chi è Ade?- gli chiesi.

-Il Dio degl... Ma che vuoi fare?-

-Zitto e rispondi!-

-Il dio degli Inferi-

-Chi c'è negli inferi?-

-Le anime dei morti-

-Tu chi sei?-

-Nico di Angelo, ma vedi che queste cose le so, non ho mica perso la memoria, io!-

Sbuffai -Tu togli ogni priscio di questo mondo!- lo rimproverai. Alzó gli occhi al cielo, ma non ci potevo fare niente se mi andava di giocare a un botta e risposta. -Devo parlare con Elena, la vestale-

Alzó il sopracciglio (che io abbassai con il pollice) -Ma è morta!-

Gli rivolsi il mio migliore sguardo da "Senti coso, tu sei il figlio di Ade, come io so respirare l'ossigeno tu parli con i morti" e lui sbuffó.

-No!- disse lui secco chiudendo il libro.

-Ma io...- mi mise il libro tra le braccia e inizió a spingetemi verso la porta -Eddai Nico!-

-No!- aprì la porta e mi spinse fuori.

-Và a l'inferno!- urlai contro la porta.

Mi girai abbastanza stizzita ed alcuni ragazzi del campo ridacchiarono tra loro. Gli spinsi e mi diressi alla casa numero tre per abbandonare lì il libro e trovare un modo per andare negli inferi , con o senza l'aiuto di quell'antipatico, presuntuoso, emo depresso di Nico di Angelo. Camminavo per il campo un po' leggendo e un po'evitando sassi e persone, ma non me scansai una e ci andai contro.

-Scusami...- mormorai recuperando il libro.

-Figurati- Alzai la testa ed incontrai due occhi cielo scrutarmi. -Io sono Max McFinley, figlio di Ares dio della guerra-

"Solito ammasso di pallone gonfiato"

-Elena, figlia del Dio della fretta- lo superai e continuai a correre verso la casa di Poseidone. Come un lampo venni investita da una folata di vento e mi ritrovai con la faccia nell'erba. Quando la rialzai sputacchiai qualche filo mentre un ricciolino a me familiare mi aiutava a rialzarmi.

-Prototipo- mi spiegó lui.

-Ah, stavi cercando di decapitare qualcuno? Ti assicuro che non va perfezionato, va benissimo!- lo informai e ridemmo insieme.

-Dove andavi così di fretta?- mi chiese Leo sorridente.

Ehm...no niente, sai com'è? Stavo cercando di andare negli inferi per poter parlare con la vestale che è stata seppellita viva per essersi difesa con quest'arma, ma Nico mi ha sbattuta fuori dalla sua cabina.

-Ehm...avevo...caldo-

-Caldo?- mi chiese sbalordito -Ma se ci sono 17º dove lo senti il caldo?-

-I don't know what do you mean!!- Ridemmo ancora.

-Devo andare, ci vediamo a cena- lo salutai e mi rifugiai sotto le coperte della mia calda, vecchia, piccola, dolce coperta.

la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora